Pensioni minime a 600 euro, saltati gli aumenti del 2023? Cosa cambia e chi ha diritto

Autore:
Niccolò Mencucci
06/03/2023

Pensioni minime a 600 euro, saltati gli aumenti del 2023? Cosa cambia e chi ha diritto

Sono state segnalate delle problematiche in merito alle pensioni minime promesse dal Governo Meloni. Sono in diversi i pensionati che sono ancora in attesa dell’aumento della pensione minima fino a 600 euro che tuttavia si fa attendere.

Molti temono che sia totalmente saltato, nonostante le grandi promesse in televisione e sui giornali. In realtà la situazione è un po’ più complessa, per questo è giusto fare chiarezza sulla questione delle pensioni minime a 600 euro.

Pensioni minime a 600 euro, salta l’accordo

Ufficialmente la Legge di Bilancio 2023 ha garantito l’innalzamento della pensione minima, quella prevista per chi ha pochi anni contributivi, fino a 600 euro, ma solo per una categoria specifica.

Non tutti potranno trovarsi la minima a 600 euro: il Governo Meloni ha infatti preferito garantirla solo a chi ha compiuto più di 75 anni d’età. Ma negli ultimi giorni dubbi e preoccupazioni sono in aumento tra gli anziani, perché già attendevano nel mese di gennaio un incremento del proprio assegno che non è avvenuto.

L’aumento in percentuale è in realtà dell’1,6% per il 2023, e questo a livello annuale è un grosso incremento, che ha portato in molti a fare degli investimenti importanti, come sostituire utensili o mobili, comprandone dei nuovi a rate, anche richiedendo alcuni supporti come il bonus mobili ed elettrodomestici. O addirittura ad aiutare a loro volta figli e nipoti.

Pensioni minime a 600 euro, quando aumenteranno

Difficile stimare l’aumento delle pensioni minime a 600 euro, dato che è di competenza dell’INPS, e di nessun altro ente istituzionale.

Teoricamente non c’è al momento alcun atto ostativo in merito a questo aumento, perché già da mesi, addirittura dapprima della Legge di Bilancio 2023 l’INPS è stata informata della perequazione che sarebbe dovuta scattare dal 2023.

Anzi, se a novembre 2022 la perequazione era stimata al 7,3%, a causa del calcolo del FOI limitato ai primi nove mesi del 2022, per il 2023 è stata aumentata la percentuale di un ulteriore punto percentuale, a seguito dell’aggiunta dei tre mesi mancanti (ottobre-dicembre 2022).


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L’INPS è pertanto obbligata ad aumentare le pensioni, soprattutto alle minime che dispongono dell’aumento integrale della propria pensione, mentre tutti gli altri potranno sempre beneficiare dell’aumento, ma non sull’importo complessivo della rata mensile, essendo vincolato ad alcune precise fasce di reddito.

Pensioni minime a 600 euro, chi ne ha diritto

Le pensioni del 2023 avranno gli aumenti dettati dalla perequazione registrata sull’indice FOI del 2022. Ma l’aumento sarà sulla percentuale della pensione ai fini del calcolo, che può andare dal 100% per le pensioni con importi inferiori 4 volte al trattamento minimo disposto dall’INPS (ovvero non oltre i 2.100 euro lordi mensili).

Superato tale limite, la percentuale scende, andando al 90% per la quota compresa tra 4 e 5 volte il trattamento minimo, e al 75% per la quota superiore a 5 volte il minimo. Come è facilmente intuibile, più aumenta la rata mensile, più si riduce la percentuale soggetta all’aumento.

Ma questo non è ovviamente motivo di non provvedere ai pagamenti previsti per legge: sono molti infatti i provvedimenti che l’Istituto Nazionale Per La Previdenza Sociale deve attuare. Già risultano accreditati gli aumenti per i trattamenti più alti, con la progressione prevista dalla legge di Bilancio e ha ovviamente riconosciuto ai pensionati beneficiari anche gli arretrati da gennaio che non sono stati accreditati sulla pensione.

Pensioni minime a 600 euro, altre novità in arrivo

Quest’anno sarà un mese importante per chi vuole andare in pensione con le attuali Quote e Opzioni, o addirittura con formule come l’Isopensione 2023.

Anche nella situazione peggiore, si potrà comunque beneficiare della pensione minima, ma a seconda dell’età di uscita potrà andare dai 520 fino ai 600 euro al mese.

È importante a questo punto rassicurare i pensionati: l’aumento non è saltato e ben presto le pensioni minime arriveranno a quota 600 euro. Bisogna solo aspettare. Anche se con l’avvicinarsi della scadenza dell’ultimo pacchetto aiuti, in molti temono di non riuscire a far fronte al caro energia.

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