Pensioni anticipate e Ape sociale dai 63 anni: seconda finestra in scadenza a luglio 2021
Pensioni flessibili, si avvicina la scadenza per la finestra di luglio dell’Ape sociale. Potranno inviare la propria domanda i lavoratori che possiedono almeno 63 anni di età e 30-36 anni di contributi, ma bisogna rientrare nei profili di tutela previsti dalla legge.
Le pensioni anticipate tramite APE sociale vedono avvicinarsi la scadenza della seconda finestra di accesso, fissata al prossimo 15 luglio 2021. Il meccanismo di prepensionamento è un’opzione importante e da non dare per scontato. Chi possiede i requisiti di accesso dovrebbe valutare con attenzione l’invio della propria pratica.
Tutto ciò, sia per la particolare situazione che si sta vivendo nel mercato del lavoro (in virtù della crisi da coronavirus). Sia perché la riforma delle pensioni continua a restare in stallo ed è stata rimandata dal governo al prossimo autunno. In questo contesto, l’APE sociale è un provvedimento di tutela sperimentale che permette a chi vive situazioni di disagio in età avanzata di ottenere un’indennità di accompagnamento alla pensione, con un importo massimo fissato a 1500 euro.
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Il meccanismo di sostegno opera in via sperimentale e sulla base di tre finestre di accesso annue. Inviare con tempestività la propria domanda di accesso (avendo i requisiti di legge) è importante. Infatti, sugli accessi pesa il monitoraggio dell’Inps rispetto alle risorse stanziate per sostenere i prepensionamenti. Le istanze tardive rischiano quindi di non trovare accoglimento, pur se si è in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa.
Pensioni anticipate e APE sociale: come funziona l’agevolazione previdenziale
Dal punto di vista operativo, l’APE sociale è un meccanismo rivolto a quattro specifiche categorie di lavoratori. È necessario infatti rientrare tra:
- i disoccupati di lungo termine, avendo esaurito il sussidio di disoccupazione (Naspi).
- Gli invalidi con almeno il 74% di percentuale riconosciuta da apposita commissione.
- I caregiver che si occupano di un invalido grave o di un disabile in famiglia.
- I lavoratori che hanno svolto le attività gravose o usuranti riconosciute dalla legge.
Per quanto riguarda gli altri parametri di accesso, è necessario aver compiuto almeno 63 anni di età. Oltre a ciò, bisogna aver maturato almeno 30 anni di versamenti nei primi tre casi appena indicati, che passano a 36 anni per le attività usuranti. Sono esclusi dalla tutela coloro che hanno già maturato una pensione diretta in Italia o all’estero.
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Pensioni flessibili: la doppia domanda e la scadenza del prossimo 15 luglio 2021
Per accedere all’APE sociale è indispensabile presentare una doppia domanda all’Inps. La prima è l’istanza di certificazione dei requisiti da parte dell’Inps. Una volta ottenuto il via libera dall’ente pubblico di previdenza, è possibile chiedere l’accesso vero e proprio alla misura. Le domande sono regolate sulla base di tre finestre, in virtù dei fondi limitati messi a disposizione per l’operazione.
La prima finestra è terminata lo scorso 31 marzo 2021. La seconda finestra, ovvero quella attuale, terminerà il prossimo 15 luglio 2021. Infine, la legge riconosce la possibilità dell’istanza tardiva attraverso l’ultima finestra temporale, in scadenza al 30 novembre 2021. L’Inps tiene conto dell’ordine cronologico di invio delle domande, confrontandole con i fondi a disposizione. Una volta ottenuto il via libera, l’ente provvede a pagare l’indennità dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della richiesta di accesso.
Il beneficio consisteste in 12 mensilità pagate fino alla maturazione della pensione di vecchiaia (o della pensione anticipata, nel caso siano presenti i requisiti di accesso). L’indennità massima corrisponde a 1500 euro lorde al mese. Non è quindi previsto il pagamento della tredicesima o quattordicesima mensilità.
Come presentare la domanda di accesso all’APE sociale
Per poter accedere all’APE sociale è necessario essere in presenza dei requisiti e presentare un’apposita domanda all’Inps. Il cittadino può procedere in autonomia attraverso il sito web dell’ente disponendo di codice fiscale e di una delle modalità esecutive di accesso. Tra queste ricordiamo il Pin dispositivo, la CNS (carta nazionale dei servizi), lo SPID o la CIE (Carta di identità elettronica). Come già anticipato, è richiesta una doppia domanda (la prima per la certificazione dei requisiti, la seconda per l’accesso alla misura).
In alternativa, è possibile rivolgersi al proprio patronato di fiducia. Quest’ultimo provvederà a raccogliere la documentazione e a redigere la domanda. L’invio viene fatto per conto del richiedente alle sedi territoriali INPS di competenza. Queste provvedono a esaminare la pratica e a dare il via libera in presenza dei requisiti di legge.
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