Pensioni 2023, addio Quota 41 e legge Fornero insuperabile? Cosa prevede il DEF e novità
Riforma Pensioni, dal Documento di Economia e Finanza è scomparsa Quota 41 che doveva rappresentare una nuova via d’uscita anticipata per i lavoratori, il Ministero dell’Economia annuncia che mancano i fondi necessari, ed in mancanza di una proroga dell’attuale Quota 103, resterebbe solo il ritorno alla Legge Fornero. Una ipotesi che il governo voleva superare ma che attualmente sembra essere la più accreditata dopo la pubblicazione del DEF. Vediamo cosa succederà e quali opzioni resteranno attive per andare in pensione nel 2024.
Riforma Pensioni 2024, le ultime novità del governo
In occasione della pubblicazione del DEF 2024, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato qualche anticipazione su quelli che potrebbero essere gli scenari futuri per chi attende di andare in pensione. La prima novità è che per il momento è stata accantonata l’approvazione dell’opzione Quota 41, e la seconda è che probabilmente verrà rimandata anche la riforma stessa, le decisioni saranno forse prese tra settembre e ottobre.
Questo perchè tra le priorità del governo e delle previsioni di spesa da mettere in bilancio non ci sono attualmente i fondi disponibili per ampi miglioramenti sul piano previdenziale. Occorrerà sicuramente garantire alcune uscite anticipate anche nel 2024, ma purtroppo con pochi soldi a disposizione probabilmente le misure da poter attivare saranno ben poche. L’unica cosa certa al momento è che quello che doveva essere il superamento strutturale della legge Fornero, sembra essere sempre più lontano.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Quota 41 addio? Cosa succede
Quota 41 non è presente tra le previsioni di investimento del DEF. Questo significa che probabilmente gli italiani che intendevano sfruttare questa nuova opzione di uscita anticipata dovranno dire addio, almeno per il momento, all’approvazione della misura. Al momento il governo ha annunciato che questo tipo di riforma non è coperto sufficientemente dalle risorse finanziarie necessarie.
Dovrebbero essere spesi secondo l’INPS almeno 4 miliardi di euro solo nel primo anno di attivazione, e questo non è possibile. Come annunciato dal ministero, con i soldi disponibili sarà data la priorità all’aiuto di famiglie e lavoratori e al taglio del cuneo fiscale, che rappresentano un’urgenza assoluta insieme alla riforma del fisco.
Pensioni, verso la proroga di Quota 103
In mancanza dell’approvazione di Quota 41 che doveva rappresentare una novità assoluta in quanto poteva garantire l’uscita dal lavoro a chi raggiungeva il solo requisito dei 41 anni contributivi, resterebbe una possibile proroga dell’attuale Quota 103 che invece permette di andare in pensione combinando 41 anni di contributi previdenziali e 62 di età.
Anche questa però è a rischio, in quanto non ci sono decisioni o dichiarazioni ufficiali. Il governo infatti ha stabilito che della riforma pensioni se ne riparlerà dopo l’estate, ma le ipotesi fatte dalla stampa danno la proroga di questa opzione come una tra le più accreditate soluzioni, almeno per quanto riguarda il 2024.
Come si andrà in pensione anticipata nel 2024? Le ipotesi
Il governo Meloni doveva essere quello del superamento finale della Legge Fornero per quanto riguarda le pensioni, putroppo però dagli ultimi dati che emergono dai documenti ufficiali, la riforma è ancora lontana. Così come sembra essere definitivamente scartata Quota 41 che era stata tra i principali argomenti della campagna elettorale della Lega. Le uniche proposte certe riguardano un ampliamento per l’Ape Sociale la cui platea di aventi diritto potrebbe essere estesa a nuove categorie di lavoratori.
Oltre a questo sicuramente ci saranno proroghe per altre misure di flessibilità che garantiscono la copertura di periodi ponte tra l’uscita dal lavoro e il pensionamento come l’isopensione ed il contratto di espansione. Purtroppo però chi non rientra in tali casistiche particolari, in mancanza di una riforma 2024 dovrà necessariamente adeguarsi ai limiti della Legge Fornero, che prevede l’arrivo alla pensione non prima di aver compiuto i 67 anni e con almeno 20 anni di cumulo contributivo.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl