Pensione minima 2022: importo sociale, quanti anni servono e a chi spetta
Pensione minima 2022 verso una nuova rivalutazione, come previsto dall’adeguamento all’inflazione. Nel corso del nuovo anno si è infatti concretizzato un nuovo aumento sia per quanto riguarda l’istituto dell’assegno sociale, sia rispetto all’erogazione dell’adeguamento alla cosiddetta minima.
In linea generale, l’assegno pensionistico cresce di circa 9 euro al mese. Si passa quindi da circa 515 euro mensili erogate nel 2021 a 524 euro pagate dall’ente previdenziale nel corso del 2022. In termini puramente percentuali, la rivalutazione aumenta dell’1,7% ma è applicata in maniera decrescente, pertanto diminuisce al cresce dell’importo dell’assegno.
La pensione minima rappresenta una garanzia concessa dall’Inps in favore di coloro che sono inseriti all’interno del sistema retributivo o del misto. Prima di procedere ulteriormente, ricordiamo che la misura non è prevista per coloro che sono inseriti all’interno del contributivo puro oppure che accettano il ricalcolo dell’assegno secondo questo metodo per ottenere l’uscita anticipata dal lavoro.
L’assegno minimo nel nuovo anno supera la soglia delle 524 euro al mese
Come anticipato, la pensione minima 2022 è la garanzia della soglia d’importo concessa in favore di coloro che hanno maturato un assegno previdenziale pubblico nel sistema retributivo – misto. Si tratta di una somma riconosciuta dalle casse pubbliche in via indipendente rispetto a quanto versato. L’obiettivo è di garantire il sostentamento durante la vecchiaia.
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Il trattamento minimo prevede quindi un’integrazione della pensione qualora il pensionato non raggiunga il limite di legge. Nel corso del 2022, l’adeguamento all’inflazione ha portato il valore della minima a 524,34 euro. Questa cifra viene erogata per 13 mensilità. Alcuni pensionati hanno poi diritto anche all’erogazione della 14ma, che viene però calcolata e assegnata sulla base di differenti parametri anagrafici e contributivi.
La pensione sociale nel corso del 2022: l’importo cresce di 8 euro
Un nuovo aumento si è concretizzato anche per la pensione sociale, che nel corso del 2022 tocca la soglia di 468,10 euro. Anche in questo caso, l’erogazione avviene per tredici mensilità. L’aumento è quindi di circa 8 euro rispetto a quanto veniva erogato dall’Inps nel corso dell’anno precedente.
La maturazione dell’assegno sociale (definito spesso anche come pensione sociale) è legata al raggiungimento dei 67 anni di età. Non vi sono vincoli contributivi, stante che la misura si attiva nel caso in cui il cittadino non abbia maturato un altro assegno previdenziale. Al contempo, è necessario possedere un limite di reddito annuo inferiore a 12170,60 euro (la soglia è riferita all’anno 2022).
Come si matura la pensione senza contributi nel corso del 2022
Per poter maturare l’assegno sociale nel corso del 2022 è necessario che il cittadino (e l’eventuale coniuge) non superi i limiti di reddito. Rientrano tutti i redditi imponibili all’irpef, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva. I redditi da imposta, soggetti a ritenuta, le vincite e i redditi da investimento. Fanno cumulo anche le rendite Inail, le pensioni dirette erogate da nazioni estere e le pensioni d’invalidità, oltre agli assegni familiari.
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La richiesta di accesso alla pensione sociale deve essere inviata dal cittadino direttamente dalla propria area riservata Inps. In alternativa, è possibile usufruire del servizio offerto gratuitamente dal proprio patronato di fiducia, che provvederà a compilare la domanda per conto del richiedente.
Nel caso in cui siano presenti redditi inferiori alla soglia (6085 euro nel corso del 2022), l’Inps provvede a integrare quest’ultimi fino a raggiungere l’importo annuo. In questo modo, viene comunque garantito il risultato equivalente dell’assegno sociale spettante.
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