Pensione anticipata 2022 prima dei 60 anni: possibilità, requisiti, finestre

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15/04/2022

Pensione anticipata 2022 prima dei 60 anni: possibilità, requisiti, finestre

Pensione anticipata 2022, prosegue il dibattito sulla riforma del sistema. Lo stallo nella trattativa tra governo e sindacati pone molti lavoratori davanti al dubbio sulla possibilità di ottenere un’uscita flessibile dal prossimo anno. Anche per questo l’interesse verso le opzioni di uscita disponibili fino al prossimo 31 dicembre continua a restare elevato. Da questo punto di vista, è opportuno sottolineare subito che non sempre è fattibile o conveniente usufruire di un’uscita agevolata dal lavoro.

Il nostro attuale sistema previdenziale presenta infatti diverse opzioni sperimentali, in grado di garantire il diritto anticipato alla quiescenza. Ma queste risultano spesso limitate da vincoli e della presenza di finestre di attesa. Vediamo quindi di fare ordine, anche considerando che esistono delle opzioni di prepensionamento sia legate alle pensioni pubbliche, sia rispetto al comparto dei fondi pensione privati.

Pensione anticipata: l’uscita prima dei 60 anni con l’anzianità

L’attuale normativa prevede già in via ordinaria la possibilità di ottenere una pensione anticipata prima dei 60 anni. In questo caso, occorre però aver iniziato il lavoro in giovane età, rientrando quindi tra i cosiddetti lavoratori precoci. In particolare, è necessaria maturare almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti, indipendentemente dall’età anagrafica raggiunta. Per le donne esiste uno sconto di un anno, pertanto i requisiti si abbassano a 41 anni e 10 mesi.


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Una seconda opzione è data dalla cosiddetta quota 41, che permette di ottenere la pensione anticipata a partire dai 41 anni di versamenti. Serve però dimostrare almeno un anno di contribuzione prima del compimento dei 19 anni di età. In aggiunta, bisogna rientrare all’interno di uno dei quattro profili di tutela previsti dalla legge.

Sono compresi i disoccupati di lungo termine che hanno esaurito la Naspi oppure un altro sussidio di disoccupazione. Gli invalidi (con riconoscimento uguale o superiore al 74%). I caregiver. E i lavoratori che rientrano tra i profili gravosi o usuranti riconosciuti dalla legislazione.

Come ottenere la pensione anticipata con l’opzione donna

Una seconda alternativa è data dalla cosiddetta opzione donna, che garantisce l’accesso alla pensione anticipata fino al prossimo 31 dicembre 2022 a partire da 58 anni (59 anni per le lavoratrici autonome). In questo caso, occorre aver raggiunto almeno 35 anni di versamenti. In aggiunta, è necessario accettare il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno.

Quest’ultimo passaggio può implicare una forte penalizzazione (con carattere permanente) dell’importo erogato dall’Inps. In base alla specifica storia contributiva, si rischia di dover accettare un taglio corrispondente anche al 20-30% della pensione. Infine, occorre considerare che per ricevere il primo pagamento da parte dell’Inps, sarà necessario attendere una finestra temporale di 12 mesi, che si estende a 18 mesi per le lavoratrici autonome.


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Durante questo periodo, le lavoratrici potranno comunque proseguire l’attività lavorativa. A tal proposito, è importante sottolineare che l’opzione donna non pone vincoli rispetto alla cumulabilità con altri redditi da lavoro.

Pensione anticipata 2022 tramite l’opzione RITA dei fondi pensione privati

Una ulteriore possibilità per uscire dal lavoro prima dei 60 anni di età è data dalla RITA, la rendita integrativa temporanea anticipata garantita dai fondi pensione. I requisiti prevedono innanzitutto un’anzianità d’iscrizione alla previdenza complementare di almeno 5 anni. In aggiunta, è necessario che l’aderente abbia cessato l’attività lavorativa da almeno 2 anni.

Infine, per poter richiedere la pensione anticipata tramite RITA occorre aver versato almeno 20 anni di contributi presso l’Inps o una cassa professionale sostitutiva. L’opzione può essere attivata a 10 anni dalla maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia, pertanto a partire dai 57 anni di età. La rendita del fondo pensione accompagnerà il lavoratore fino alla maturazione del primo assegno erogato dall’Inps o dal proprio istituto di previdenza di riferimento.

La RITA fruisce inoltre di una tassazione agevolata separata, con un’aliquota massima del 15% che si riduce dello 0,3% per ogni anno di permanente nella previdenza complementare successivo al quindicesimo (con un minimo fissato al 9%). Il pensionato potrà scegliere anche di avvalersi della tassazione ordinaria Irpef tramite dichiarazione dei redditi, qualora l’opzione risulti più conveniente.

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