SPID, ora sostituito dalla Carta d’Identità Elettronica: cosa succede e perchè
La Carta d’Identità elettronica è da tempo un’alternativa per accedere ai siti della pubblica amministrazione, ma per usare questo metodo di autenticazione, bisogna utilizzare lettori Smartcard o smartphone con tecnologia NFC che leggano la CIE e ci consentano l’accesso.
Adesso, invece, si elimina la tecnologia NFC per l’accesso ai siti della PA e rimangono soltanto due livelli, e in questo modo la Carta d’Identità digitale potrà essere utilizzata in maniera più semplice, alla stessa maniera dello SPID.
Vediamo quindi in cosa consiste questo nuovo metodo di autenticazione e in che modo sarà possibile sostituire lo SPID usando semplicemente la Carta d’Identità elettronica.
La Carta d’identità elettronica sostituisce lo SPID: ecco come
Per accedere al portale della pubblica amministrazione è possibile, sin dal 28 marzo, attivare le credenziali d’accesso della Carta d’Identità Elettronica di livello 1 e 2. Tra questi, il livello 1 fa riferimento ai dati per il login, username e password.
Il livello 2, invece, consiste in un’autenticazione a 2 fattori che necessita della scansione di un QR code. In questa seconda fase bisognerà quindi scansionare il codice QR nell’app CieID, in maniera simile a quanto accade con l’autenticazione con SPID. Successivamente, bisognerà effettuare una scansione biometrica dal proprio smartphone.
In precedenza, l’autenticazione funzionava in maniera diversa. Come si anticipava in apertura, c’era bisogno della scansione NFC, che comportava un ulteriore livello d’autenticazione che costringeva a usare un lettore di smartcard, oppure uno smartphone con lettore NFC.
Nonostante adesso sia possibile effettuare l’autenticazione a due fattori, il metodo con NFC non scompare del tutto. Tale tecnologia sarà utilizzata per autorizzare alcune specifiche operazioni, magari più importanti e complesse, come l’apposizione della firma digitale.
Attivazione del servizio di autenticazione CIE
Per autenticarsi con la Carta d’identità digitale al posto dello SPID, bisogna innanzitutto attivare le proprie credenziali di accesso. Dopo avere richiesto e ottenuto il rilascio della Carta d’Identità Elettronica occorre effettuare la procedura online per l’attivazione delle credenziali di accesso. Tale procedura è accessibile al sito del ministero dell’interno, nella sezione dedicata alla Carta d’identità elettronica.
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In particolare, alla sezione del sito “Come la attivo?” bisognerà cliccare su “Attiva”, per poi seguire le indicazioni sullo schermo. In questa sezione si offrono due modalità alternative:
- Effettuare l’accesso con CIE tramite il vecchio metodo, dunque attraverso il lettore smartcard contactless o il proprio smartphone NFC;
- Attivare l’autenticazione a due fattori inserendo manualmente i dati relativi alla propria Carta d’identità elettronica.
In quest’ultimo caso, verranno richiesti il codice fiscale, il numero di serie della Carta d’identità elettronica e le cifre relative alla prima metà del PUK. Esse si trovano sulla ricevuta cartacea che ci è arrivata insieme alla CIE.
Si ricorda che la Carta d’Identità Elettronica può essere richiesta soltanto al proprio comune di residenza. Per inoltrare la richiesta è possibile prenotarsi online nell’apposita sezione del sito del ministero dell’interno, oppure bisognerà recarsi direttamente all’ufficio anagrafe del proprio municipio.
Tempistiche nella sostituzione dello SPID ad opera della CIE
Da molto tempo si parla di rendere la Carta d’Identità Elettronica più fruibile per l’utente medio, che si ritrova spesso in difficoltà di fronte al metodo di accesso con NFC. Adesso, il governo Meloni punta a creare un’identità nazionale digitale, con uno strumento che unisca la CIE e lo SPID.
L’obiettivo è ambizioso, e la soluzione appena descritta si colloca in un contesto molto indietro rispetto al fine appena descritto. Si pensi che, secondo quanto riferisce Repubblica, soltanto poche Amministrazioni Pubbliche consentono di accedere tramite autenticazione CIE a due fattori. Secondo quanto riporta Repubblica, tra i comuni che consentono il nuovo accesso tramite CIE ci sono soltanto Roma e Genova.
Gli altri comuni italiani, invece, continuano a chiedere il livello 3 di autenticazione, si spera dunque che a breve l’introduzione del nuovo metodo di autenticazione con CIE funzioni a regime, eliminando qualsiasi difficoltà nell’accesso con Carta d’Identità elettronica al posto dello SPID.
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