Reddito di Cittadinanza 2023: non convocato ai corsi GOL? Cosa fare e come beneficiarne

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04/03/2023

Reddito di Cittadinanza 2023: non convocato ai corsi GOL? Cosa fare e come beneficiarne

Partono le convocazioni per seguire i corsi di formazione del Reddito di Cittadinanza, ma cosa fare se non si è stati ancora chiamati dal centro per l’impiego?

Quest’anno mantenere il reddito di cittadinanza per i soggetti occupabili è più difficile. Essi saranno obbligati ad assolvere all’obbligo di formazione per mantenere il beneficio mediante dei corsi di qualificazione al lavoro proposti dal Centro per l’Impiego competente.

In questo articolo vedremo cosa succede a chi non è stato ancora proposto nessun corso di formazione, poi spiegheremo cosa succede se non si viene convocati dal CPI e, infine, si vedrà in cosa consiste il programma GOL.

Corsi di formazione RdC: che succede se non mi chiamano

L’obbligo di proporre un corso di formazione per il beneficiario del reddito di cittadinanza è del centro per l’impiego competente. Questo significa che, se il centro per l’impiego della propria zona non riesce a trovare un corso di formazione per il percettore del reddito di cittadinanza, il beneficiario non dovrà provvedere da sé.

Se infatti viene data la possibilità a chi percepisce il reddito di cittadinanza di trovare da sé un corso idoneo, non è certamente obbligato a trovarlo.

Di conseguenza, se il beneficiario non volesse cercare da sé un corso di formazione e il centro per l’impiego non convocasse il percettore di RdC per proporne uno, a chi percepisce il beneficio non accadrebbe niente.

Chi percepisce reddito di cittadinanza continuerebbe a prenderlo, e il centro per l’impiego competente continuerà a cercare un corso di formazione.

Cosa accade se si rifiuta la proposta del CPI

Qualora il beneficiario di RdC si rifiutasse di seguire il corso di formazione proposto dal CPI competente, ci si troverebbe di fronte alla revoca del beneficio.

Nella fattispecie, la revoca avviene se il percettore di RdC viene convocato al centro per l’impiego, e non si presenta per due volte di fila.


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A tal proposito, è strettamente necessario che i percettori del reddito di cittadinanza controllino spesso l’email che hanno inserito nella domanda di RdC e siano prontamente reperibili anche sul proprio numero di cellulare.

Non è escluso, infatti, che il CPI competente possa inviare la convocazione al beneficiario di RdC anche tramite sms, oppure con una telefonata.

Dunque, se non si vuole perdere il beneficio in scadenza il prossimo anno, bisogna stare molto attenti alla convocazione. Ma vediamo meglio in cosa consistono i corsi di formazione RdC e perché bisogna seguirli.

Corsi di formazione RdC: cosa sono e quanto durano

I corsi per continuare a percepire il reddito di cittadinanza, servono a riqualificare il lavoratore e facilitare il suo inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. Essi devono avere una durata di almeno 6 mesi, al termine dei quali il beneficio verrà sospeso per un mese in attesa che il lavoratore trovi lavoro.

Se questo non dovesse avvenire per cause non imputabili al beneficiario, il reddito di cittadinanza si potrà rinnovare. Tuttavia l’importo percepito sarà inferiore, e andrà incontro a scadenza nel 2024.

Programma Gol: cos’è e a chi si rivolge

Il programma GOL, acronimo che significa Garanzia Occupabilità dei Lavoratori, si pone l’obiettivo di rendere concreta la riqualificazione dei lavoratori percettori di reddito di cittadinanza. Tra gli altri beneficiari del programma ci sono anche:

  • I percettori di naspi o DIS-COLL,
  • Chi è disoccupato da sei mesi,
  • I giovani Neet e di lavoratori fragili in condizione di svantaggio o maturi;
  • I lavoratori con disabilità;
  • Lavoratori che hanno opportunità occupazionali minori, come i lavoratori autonomi con un reddito molto basso e quelli che cessano l’attività;
  • Lavoratori Autonomi che hanno partita IVA.
  • Categoria onnicomprensiva che riguarda i lavoratori con reddito molto basso.

Il programma GOL, si suddivide in cinque percorsi per la ricollocazione lavorativa. Essi riguardano:


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  • La ricollocazione collettiva, che si rivolge a coloro i quali sono disoccupati per via di una crisi aziendale;
  • Reinserimento occupazionale, che riguarda i profili lavorativi che hanno un’alta occupabilità perché sono già in possesso delle competenze che sono richieste nel mercato del lavoro.
  • Percorso lavorativo e inclusivo, che riguarda le persone con un profilo a bassa occupabilità alle quali sono riservati corsi di formazione per potenziare le proprie skills.

A questo proposito vengono in rilievo i percorsi di Upskilling e Reskilling.

  1. L’Upskilling riguarda interventi di formazione e di aggiornamento che coinvolgono quei profili che devono rendere le proprie competenze adeguate al mondo del lavoro.
  2. Il percorso di Reskilling, invece, riguarda chi ha bisogno di acquisire nuove competenze, e consiste in un’attività formativa di circa 300 ore.

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