Reddito di Cittadinanza, disastro Governo Meloni: cancellate le norme contro chi truffa

Autore:
Niccolò Mencucci
27/02/2023

Reddito di Cittadinanza, disastro Governo Meloni: cancellate le norme contro chi truffa

Belle e brutte notizie per tutti coloro che hanno il Reddito di Cittadinanza, o per chi vuole ottenerlo quest’anno. Il Governo Meloni vuole puntare alla sua cancellazione, e non in maniera graduale, ma radicale.

Oltre alla deroga, infatti, il Governo vuole procedere anche alla cancellazione di tutti i principali articoli del decreto legge che regola il Reddito di Cittadinanza. Ma così facendo, oltre a eliminare gli articoli relativi all’erogazione, verranno cancellati anche quelli relativi alle pene da eseguire in caso di indebita appropriazione del reddito.

Reddito di Cittadinanza, disastro Governo Meloni: cancellate le norme contro chi truffa

A segnalare il caso è il Partito Democratico. In un’interpellanza al ministro della Giustizia Carlo Nordio, di cui ha dato notizia Repubblica, è stato fatto notare dal Pd che nella cancellazione dei primi 13 articoli del decreto legge 4 del 2019, quello che ha creato il Reddito di Cittadinanza, ci sono anche quelli che regolamentano le eventuali pene in caso di reati come l’indebita appropriazione del reddito.

Ricordiamo che in caso di presentazione di documenti falsi, si rischia una pena detentiva dai 2 ai 6 anni. Se non si comunica a sua volta l’eventuale aumento degli introiti o del patrimonio, si rischia sempre una pena detentiva, ma solo da 1 a 3 anni.

Tutto questo è previsto da quanto scritto nell’articolo 7 del decreto legge 4/2019. Se dovesse venire abrogato, si rischierà l’abrogazione della pena o la chiusura del processo se in itinere.


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Reddito di Cittadinanza, cosa cambia

Sul piano della truffa, per chi ha ottenuto il Reddito di Cittadinanza in maniera onesta non cambierà nulla, a patto dover seguire quanto previsto dalla deroga del 2023.

Nel caso di chi viene accusato di truffa sull’RDC, come spiegato dal professor Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto penale all’Università di Milano:

“[si potrà] chiedere al giudice di revocare la sentenza di condanna [perché] il giudice deciderà se chiudere il processo per intervenuta abolizione del reato o invocare, se possibile, altre norme del Codice penale come quelle sul falso e la truffa.”

Converrebbe al Governo procedere con un nuovo decreto legge, così da “trovare una soluzione compatibile con il principio costituzionale della retroattività della legge penale [così da evitare di] moltiplicare i contenziosi, con richieste di revoca di sentenze di condanna che rallenterebbero il processo penale”.

Reddito di Cittadinanza, quanto dura ora

La durata del Reddito di Cittadinanza rimane invariata, soprattutto per chi ha truffato e si ritrova con l’abolizione dell’articolo 7 del decreto legge.

Se accusato di indebita appropriazione del reddito, il soggetto perde automaticamente ogni diritto all’RDC, e in via permanente se viene condannato.

A seguito delle nuove disposizioni e della deroga di luglio, tutti coloro che rientrano nelle seguenti categorie potranno avere diritto al Reddito di Cittadinanza per i classici 18 mesi, invece di rischiare di perderlo a luglio 2023:

  • soggetti affetti da disabilità,
  • soggetti con a carico figli minorenni,
  • soggetti con almeno 60 anni d’età,
  • soggetti in stato di gravidanza

Sono 635mila le famiglie che potranno avere il Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre. Per tutti gli altri, si avrà diritto fino a luglio 2023, fatto salvo ogni rifiuto lavorativo.

Reddito di Cittadinanza, chi può chiederlo

Tutti possono ancora richiedere il Reddito di Cittadinanza, a patto di rientrare nei requisiti confermati anche per il 2023. E sono:


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  • essere disoccupato/inoccupato,
  • avere un’attestazione ISEE in corso di validità,
  • se occupato, avere un reddito inferiore a 9.360 euro lordi,
  • possedere un patrimonio immobiliare fino ai 30.000 euro annui (prima casa esclusa),
  • possedere un patrimonio mobiliare (finanziario) non superiore a 6.000 euro.

Tutti coloro che però rifiutano una prima offerta di lavoro, congrua o meno, rischiano di perderlo definitivamente. Tutti coloro che hanno tra i 18 e il 59 anni d’età, e non presentano condizioni ostative per lavorare, avranno diritto al Reddito di Cittadinanza fino a luglio 2023.

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