Carburanti, forte aumento dei prezzi su diesel e benzina: quando arriva e perchè c’entra l’OPEC
In seguito all’annuncio del taglio sulla produzione di petrolio, il prezzo della benzina torna a salire. L’OPEC+, Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, ha infatti annunciato un’ulteriore diminuzione della produzione giornaliera di barili di petrolio, e l’effetto sui mercati è stato quasi immediato.
Sebbene negli scorsi mesi il prezzo della benzina sia leggermente calato, adesso il prezzo del carburante tornerà nuovamente a salire, e a maggio potrebbero prospettarsi degli scenari simili a quelli che vedevamo alla fine dello scorso anno.
Vediamo perché il prezzo della benzina torna a salire, ma soprattutto quale sarà, a partire da maggio, l’ulteriore stangata che il nostro paese subirà in seguito alla decisione dell’OPEC+ di diminuire la produzione di petrolio greggio.
Sale il prezzo della benzina: da maggio l’ulteriore stangata
Tra i principali paesi produttori di petrolio, la decisione non giunge del tutto inaspettata. Se la Russia ha deciso di diminuire la produzione di greggio di 500.000 barili, gli Emirati Arabi ridurranno la produzione di 148.000 barili.
Stessa cosa l’Iraq, che taglia ben 211.000 barili, mentre il Kuwait abbasserà la produzione di 128.000 barili, il Kazakistan di 78.000 e l’Oman, infine, di 40.000. Persino ad Algeri, avremo una riduzione della produzione di barili pari a 48.000 unità al giorno.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Secondo il ministero dell’Energia e delle Miniere Algerino, la riduzione volontaria avviene quale misura precauzionale, al fine di ridurre l’offerta di petrolio e portare così all’aumento della sua quotazione in borsa. Adesso, infatti, lo scambio del petrolio avviene a 82 dollari (prezzo del barile di Brent), e questo rappresenta uno di valori più bassi da 15 mesi a questa parte.
Durante la riunione ministeriale dell’Opec+ del 5 Ottobre 2022, i Paesi produttori avevano già deciso una diminuzione della produzione di petrolio, adesso, però, ne è stata concordata un’altra. È per questo che da maggio il prezzo del carburante avrà un’ulteriore impennata.
Quanto aumenterà il prezzo del petrolio
Durante il mese di marzo, il prezzo del petrolio era sceso a tal punto da toccare i 66 dollari al barile. Alla fine di marzo, però, è stato registrato un nuovo aumento del greggio, che ha superato i 75 dollari a barile.
Secondo i paesi produttori di petrolio dell’Opec+, laddove la + sta a significare l’allargamento dei paesi alla Russia, bisognava raggiungere gli 80 dollari al barile il prima possibile. La reazione dei mercati all’annuncio è stata quasi istantanea: i prezzi sul mercato asiatico sono già saliti del 6%. Il Brent è passato a 84,42 dollari, con un aumento del 5,67%, e il contratto del West Texas intermediate ha avuto un balzo del 5,74%, che si traduce in 80,01 dollari al barile.
Già nelle prossime settimane, tutti i consumatori del globo subiranno l’effetto della decisione presa, fino a toccare dei livelli molto alti a maggio. Se adesso vediamo un prezzo accettabile alla pompa, il rialzo è ormai certo, e secondo il governo Arabo, la decisione di diminuire la produzione di greggio è volta a
“Salvaguardare la stabilità del mercato del petrolio”.
Prezzo benzina in aumento, ma non ancora
Sui prezzi medi del carburante in Italia, notiamo che la benzina ha subito, nell’ultima settimana di marzo, una diminuzione del 4,48%, con un costo di 1,85 euro alla pompa. Il diesel è diminuito anche dell’1,13%, rimanendo a 1,80 al litro e il GPL del 2,4%, a 0.79 centesimi.
Potrebbe interessarti: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite
Col taglio della produzione che abbiamo visto poc’anzi, la stima complessiva è di almeno un milione di barili in meno al giorno, e questa condizione in particolare potrebbe riportare i prezzi del carburante ai livelli che avevano alla fine dello scorso anno.
Si ricorda infatti che, nonostante i provvedimenti presi dal governo col decreto carburanti, lo sconto sulle accise non c’è più. In ogni caso si spera che il meccanismo dell’accisa mobile riesca a intervenire tempestivamente per calmierare un prezzo della benzina che, tenendo conto dei rilievi appena effettuati, si presume vada incontro a un grosso aumento per il mese di maggio.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl