Saldo Imu 2022: scadenza e quanto pagare
Saldo Imu 2022, si avvicina la scadenza per il pagamento del tributo legato al settore immobiliare. Tutti i proprietari di immobili dovranno infatti provvedere al versamento del saldo entro e non oltre il prossimo 16 dicembre. La scadenza fa seguito all’acconto, che doveva essere versato entro lo scorso 6 giugno.
Quest’ultimo corrispondeva al 50% della somma complessiva da versare, salvo variazioni. L’acconto è infatti determinato sulla base di quanto pagato nel corso del 2021. Come sempre, sono confermate le esenzioni legate alle case adibite ad abitazione principale, oltre alle relative pertinenze (purché non si tratti di immobili di lusso).
Calcolo saldo Imu 2022: come capire quanto pagare
Prendendo come riferimento quanto appena evidenziato, è opportuno sottolineare che il saldo comporta la verifica del dovuto e l’eventuale riconteggio in caso di cambiamenti. Le aliquote vengono infatti decise dai Comuni anno per anno. Per verificare quanto bisognerà versare basta recarsi sul sito del Comune e controllare. Se non vi sono modifiche, basterà effettuare il pagamento del medesimo importo di giugno tramite F24.
Qualora una delibera comunale abbia cambiato le aliquote, occorrerà invece ripetere i calcoli per determinare il saldo. L’eventuale nuova delibera doveva essere pubblicata sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze entro il 28 ottobre. Pertanto l’indicazione su come eseguire il calcolo è già disponibile online.
Chi è tenuto a pagare il saldo Imu 2022
Per quanto concerne i proprietari tenuti a versare il tributo, sono esclusi tutti coloro che hanno adibito l’immobile ad abitazione principale purché questo non risulti di lusso. Rientrano anche le relative pertinenze. Le categorie catastali di riferimento sono A, C/2, C/6 e C/7. Sono esclusi gli uffici (A/10), gli immobili signorili (A/1), le ville (A/8) e i castelli o palazzi (A/9).
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L’imposta coinvolge i proprietari di immobili tenuti a disposizione, nonché i fabbricati affittati o sfitti. Si paga anche sugli immobili che vengono dati in uso gratuito, tranne nel caso di riduzione al 50% tra genitori e figli per condizioni stringenti. Qualora risulti in essere un affitto a canone concordato, l’imposta viene ridotta del 25%.
Sono quindi chiamati a versare tutti i proprietari di immobili che hanno un diritto reale di godimento. Rientrano anche gli usufruttuari, oppure coloro che possiedono un diritto d’uso o di superficie. In caso di successione, il coniuge superstite con diritto di abitazione non è tenuto al pagamento. Purché continui a mantenere nell’immobile l’abitazione principale.
Saldo Imu, scadenza al 16/12: pagamento tramite F24
I proprietari tenuti a versare il saldo Imu 2022 sono quindi chiamati ad effettuare il pagamento tramite il modello F24. È possibile procedere anche tramite bollettino postale, ma il primo è preferibile perché permette di effettuare eventuali compensazioni con altri crediti fiscali o contributivi.
All’interno del modello F24 va utilizzata la sezione “Imu e altri tributi locali”. Nel modello devono essere indicati il codice catastale del Comune di riferimento, il numero di immobili, l’anno di imposta e il codice tributo. Bisogna inoltre barrare la casella saldo. Lo spazio di rateazione deve restare vuoto, mentre il pagamento deve essere arrotondato all’euro per difetto se inferiore a 49 centesimi oppure per eccesso se superiore.
Calcolo Imu, come si fa e dove si trova la rendita catastale
Per poter eseguire correttamente il calcolo dell’Imu 2022 occorre prima di tutto trovare la rendita catastale dell’immobile. Se non la si conosce bisogna fare riferimento al rogito oppure eseguire una visura catastale. In alternativa, è possibile riprenderla dal quadro RB della dichiarazione dei redditi, oppure dal quadro B del modello 730.
Una volta conosciuta la rendita, va rivalutata del 5%. Successivamente l’importo deve essere moltiplicato per 160 in caso di abitazioni e relative pertinenze, 80 per gli uffici, 55 per negozi e botteghe. La base imponibile può essere dimezzata per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili.
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Bisognerà quindi applicare l’aliquota decisa dal Comune al valore ottenuto, in modo da determinare l’Imu da pagare. L’imposta va poi suddivisa per la quota di possesso e per il periodo di possesso. Infine, dal totale ottenuto va detratta la rata di acconto versata nel mese di giugno.
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