Reddito di cittadinanza, nuovi controlli: cosa sono e come funzionano
Reddito di cittadinanza, stretta in vista per coloro che approfittano del sussidio di welfare senza averne diritto. Il nuovo sistema di controlli incrociati appena implementato dovrebbe infatti consentire un ulteriore processo di verifica contro i soggetti che approfittano del sistema di contrasto alla povertà. Infatti, il meccanismo diventa infatti operativo grazie a un nuovo protocollo siglato tra l’Inps e il ministero della Giustizia.
L’obiettivo è d’intervenire tempestivamente su coloro che chiedono la concessione (oppure che hanno già ottenuto il sussidio) in mancanza del requisito giuridico. In particolare, il nuovo procedimento si concentra sull’accesso da parte dell’ente previdenziale ai dati posseduti dal casellario centrale.
Si punta quindi a contrastare il fenomeno dei furbetti, che spesso si trasformano in eventi di cronaca e provocano indignazione generale. In molti di questi casi, l’unica azione possibile diventa infatti la revoca, stante che il recupero della somma erogata diventa impraticabile. Grazie al nuovo processo di verifica, l’amministrazione pubblica dovrebbe riuscire a prevenire molti casi di assegnazione indebita.
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Reddito di cittadinanza: ora ci sarà l’accesso diretto al casellario centrale
Il nuovo protocollo garantirà l’interoperabilità tra Inps e ministero della Giustizia. Alla base del procedimento di efficientamento c’è la trasmissione delle informazioni presenti nel casellario centrale. Sarà così possibile verificare immediatamente la presenza di eventuali condanne con sentenza in giudicato nel periodo dell’ultimo decennio.
A tal proposito, si è registrato anche il via libera da parte del garante della privacy. Le verifiche avverranno infatti nel pieno rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali. Per fare ciò, si farà ricorso a un circuito privato virtuale sicuro, che opererà tra i diversi database pubblici.
Controlli preventivi prima di erogare il reddito di cittadinanza
La novità risulterà particolarmente efficace soprattutto per quanto concerne i controlli preventivi. Agire in anticipo permetterà infatti di fare un grande passo in avanti nell’evitare erogazioni in favore di coloro che non ne avranno diritto. A confermarlo è lo stesso presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che ha definito il nuovo protocollo una vera e propria garanzia sia per i cittadini che per gli interessi del Paese.
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Tra gli obiettivi dichiarati vi è infatti la possibilità di avviare nuove procedure che si basino maggiormente sui controlli preventivi, rispetto a quelli effettuati dopo l’erogazione della prestazione. I nuovi database permetteranno di avere un quadro reale della situazione in tempo reale, mentre in precedenza era necessario attendere la risposta da parte degli apparati pubblici coinvolti.
Verso una nuova riforma del reddito di cittadinanza
Quanto appena riportato procede nel senso di una vera e propria riforma del reddito di cittadinanza, che ormai si appresta a entrare come uno strumento maturo tra i meccanismi di welfare pubblici. D’altra parte, si parla sempre più spesso della necessità di riformare il meccanismo di welfare, per renderlo più efficace. Tra i punti sui quali intervenire c’è il numero di frodi che continuano a verificarsi rispetto alla misura.
Ma ulteriori criticità sono rappresentate dal disincentivo per i percettori alla ricerca di un nuovo impiego. Tra le proposte, vi sarebbe quella di dimezzare l’importo del reddito di cittadinanza a coloro che non accettano un impiego stagionale. Oppure di sospendere il sussidio in estate per gli occupabili. Il tutto potenziando ulteriormente le politiche attive per la ricerca di un nuovo lavoro.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha però difeso il meccanismo di welfare, ricordando che “senza questo Paese durante la pandemia avrebbe avuto un disastro di carattere sociale”. Pur riconoscendo la possibilità di migliorarlo, ha fatto riferimento alle norme che prevedono il décalage dopo la seconda rinuncia a un posto di lavoro.
I dati derivanti dall’Osservatorio Inps sull’assegno di welfare
Le ultime rilevazioni statistiche relative al reddito di cittadinanza fanno riferimento all’Osservatorio Inps. Ad avere i maggiori benefici sono i single, i quali risultano anche tra i maggiori percettori della pensione di cittadinanza. I dati risalgono allo scorso mese di aprile. In tale periodo di tempo, sono stati erogati 1,19 milioni di assegni. Le persone coinvolte, considerando l’interezza dei nuclei familiari, sono invece 2,65 milioni. L’importo medio pagato è di 561 euro, mentre i nuclei familiari con un solo componente corrispondono al 42,85% del totale.
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