Partite IVA, verso secondo acconto delle tasse anche a rate con l’ok dell’ISTAT
Per le partite IVA si apre l’opzione del pagamento a rate relativo al secondo acconto delle imposte. La conferma dopo l’ok dell’Istat in merito alla sostenibilità della misura. Si discute per avviare la misura già nei prossimi mesi.
Rivoluzione in vista per il fisco sulle partite IVA. Il recente via libera arrivato dall’ISTAT apre infatti la strada al pagamento a rate delle imposte per il secondo acconto, fissato al prossimo 30/11. La novità potrebbe quindi smuovere le acque prima del 2022, quando dovrebbe partire ufficialmente il meccanismo di pagamento a rate per i lavoratori autonomi.
Nella pratica, se fosse confermato il meccanismo di rateizzazione, l’importo da pagare con la prossima scadenza sarebbe suddiviso tra gennaio e giugno. Sulla stessa linea verrebbero gestite anche le scadenze di pagamento successive. Inoltre, in base a quanto rilevato dai tecnici dell’ente pubblico di statistica, stabilizzare la nuova riforma non richiede il reperimento di nuove coperture. Una precisazione importante, visto che proprio il reperimento di fondi avrebbe frenato l’avvio del nuovo meccanismo di pagamento rateale.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Secondo acconto per le partite IVA a rate: si punta a rendere disponibile maggiore liquidità per i titolari
Dal punto di vista pratico, il nuovo meccanismo di pagamento potrebbe rappresentare un’importante iniezione di liquidità per oltre 5 milioni e mezzo di contribuenti. La proposta è stata avanzata in Parlamento dal vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera Alberto Gusmeroli (Lega) e dal presidente Luigi Marattin (Italia Viva). Secondo quanto riportato dall’area leghista, l’impatto della misura potrebbe essere notevole, anche considerando gli effetti dell’emergenza sanitaria ed economica dettata dal coronavirus.
Resta invece più complicato arrivare a un’abolizione totale della ritenuta d’acconto. La misura dovrebbe seguire lo stesso iter parlamentare del pagamento rateizzato delle tasse. Ma in questo caso, a pesare sarebbero le coperture da garantire per consentire la sostenibilità dell’operazione. In particolare, è necessario reperire circa 9 miliardi di euro. Una cifra che servirebbe però in via estemporanea, cioè solo all’avvio del provvedimento.
Tasse a rate per il 2021: si attendono i primi riscontri entro fine mese
Stante la situazione appena descritta, si attende ora di capire in che modo evolverà la situazione. Entro il prossimo 30 giugno sarà presentato in Commissione Finanze della Camera la documentazione programmatica completa in merito alla riforma del fisco. All’interno del dossier saranno effettivamente inserite tutte le basi della prossima legge delega relativa alla riforma fiscale.
Potrebbe interessarti: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite
Quest’ultima dovrebbe quindi concretizzarsi entro il termine del prossimo mese di luglio 2021. Se così fosse, si potrebbe effettivamente avviare il meccanismo di rateizzazione delle imposte anche per il pagamento del secondo acconto. Sulla questione si è ora in attesa di verificare in che modo evolverà la discussione parlamentare.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl