Orari visite fiscali 2023 dipendenti privati e statali: quali sono
Orari visite fiscali nel pubblico e nel privato. In molti si stanno domandano quali sono le fasce da considerare per gli eventuali controlli eseguiti dall’Inps nel corso del 2023. Infatti, qualora dovesse verificarsi una malattia di un dipendente pubblico o privato, l’ente previdenziale può procedere alla verifica del caso.
L’Inps controllerà quindi la reale malattia del lavoratore inviando un proprio incaricato medico. Al lavoratore spetta di garantire la propria reperibilità al fine di sottoporsi al controllo. Per questo motivo, il dipendente deve essere reperibile all’interno delle fasce orarie indicate dalla normativa e al domicilio che viene registrato sul certificato medico telematico.
A partire dal 1° settembre 2018 l’Inps ha adottato una riorganizzazione relativa agli orari delle visite fiscali e di aggiornamento. Queste possono essere anche ripetute all’interno dello stesso giorno. In particolare, ne ha unificato e uniformato le fasce.
Orari visite fiscali 2023: come funziona l’accertamento Inps
Come anticipato, l’Inps è l’ente deputato alla verifica dell’effettiva malattia del lavoratore dipendente pubblico o statale. Qualora sopraggiunga un’assenza per malattia, il datore di lavoro privato oppure la pubblica amministrazione possono chiedere all’Inps di effettuare un controllo accedendo al servizio online denominato “richiesta visite mediche di controllo”.
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L’ente procede quindi alla verifica del caso. Ma attenzione, perché in tutti e due i casi l’Inps è comunque tenuta a eseguire dei controlli ordinari. Questi avvengono indipendentemente dal fatto che il datore di lavoro chieda di procedere a un controllo. In aggiunta, il medico Inps ha la possibilità di effettuare più controlli al giorno dello stesso lavoratore.
Orari visite fiscali 2023 dipendenti privati e pubblici: ecco quali sono
Tenendo presente quanto riportato finora, gli orari delle visite fiscali per i dipendenti pubblici e privati restano gli stessi del 2022. Non vi sono infatti modifiche al decreto firmato dai precedenti ministri Madia e Poletti. Per quanto concerne gli orari della reperibilità 2023 dei dipendenti privati, i controlli procedono 7 giorni su 7 (festivi e non festivi) nelle seguenti fasce orarie:
- dalle ore 10h00 alle ore 12h00;
- dalle ore 17h00 alle ore 19h00.
Riguardo invece i dipendenti statali, gli orari 7 giorni su 7 vanno:
- dalle ore 9h00 alle ore 13h00;
- dalle ore 15h00 alle ore 18h00.
Questi orari sono da considerare validi anche per i dipendenti delle Forze Armate, della Polizia e dei Vigili del Fuoco.
Le sanzioni per assenze alle visite fiscali di malattia nel corso del 2023
Cosa accade qualora il lavoratore risulti assente alla visita fiscale eseguita per controllare la malattia? Il datore di lavoro o l’amministrazione pubblica possono applicare delle sanzioni disciplinari seguendo quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Le sanzioni previste partono dal mancato pagamento della retribuzione al 100% per i primi 10 giorni di malattia.
Si prosegue per i giorni successivi con una riduzione del 50% della retribuzione. Mentre nei casi più gravi (ovvero di falsa malattia) il datore di lavoro può applicare anche il licenziamento disciplinare senza preavviso.
In base alla legge, il lavoratore è considerato assente quando è negligente e rende impossibile la visita medica di controllo. Oppure quando non si presenta alla visita di controllo ambulatoriale. Non sente il campanello o nel caso sia assente il nominativo sul citofono. Risulta assente anche quando manca o risulta incompleta la comunicazione della variazione di domicilio o svolge un’attività lavorativa durante la malattia.
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Cosa deve fare il lavoratore in caso di malattia
Qualora l’Inps accerti l’assenza dalla visita di controllo, il lavoratore ha 15 giorni di tempo per giustificare l’assenza all’Inps. Al fine di consentire i controlli, in caso di malattia il lavoratore deve andare dal medico curante e avvisare il proprio datore di lavoro.
Il medico di famiglia verifica lo stato di salute e invia il certificato medico telematico all’Inps. Sarà quindi cura del lavoratore comunicare in modo tempestivo il numero riportato sul certificato medico telematico. A questo punto l’ente può predisporre gli eventuali controlli del caso.
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