ISEE 2023, rischi di perdere i bonus con l’aumento del valore medio: perché e come evitarlo
Sappiamo benissimo che i bonus governativi e le agevolazioni statali concesse dal Governo italiano rappresentano un importante sostegno per le famiglie italiane, che sono attualmente alle prese con l’inflazione in aumento e la crisi economica post-pandemia. Eppure, si rischia attualmente di perdere tali agevolazioni a causa dell’ISEE 2023 in aumento.
È vero che non tutti i bonus attualmente attivi prevedono la presentazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente familiare. Ci sono infatti agevolazioni, come per esempio i bonus fiscali, che non prevedono limitazioni legate al reddito.
Eppure, anche tantissimi bonus dipendono dall’ISEE 2023, ed un suo aumento potrebbe comportare un rischio per moltissimi nuclei familiari italiani. È ciò che sta accadendo in questo momento: moltissime famiglie rischiano di perdere i propri sostegni economici.
Analizziamo insieme l’attuale situazione, per cercare di capire come porre rimedio.
ISEE 2023 in aumento, a rischio tutti i bonus: chi li perde
Il problema di base è che l’ISEE 2023 in aumento potrebbe derivare da una valutazione che non rispecchia l’attuale situazione economica della famiglia.
I dati dell’Indicatore 2023, infatti, si riferiscono alla situazione economica del nucleo familiare non attuale, ma riferita all’anno 2021. E possiamo concludere facilmente come, a distanza di ben due anni, le cose potrebbero essere cambiate per la famiglia, in maniera anche drastica. Non solo in meglio, ma anche in peggio.
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E questo potrebbe creare al nucleo familiare non pochi problemi, perché di fatto questa situazione permetterà a meno persone di ottenere i bonus e le agevolazioni che, considerata la situazione economica attuale della famiglia, potrebbero invece spettare di diritto.
L’ISEE 2023 non tiene conto dell’attuale situazione politica ed economica
Non considerando gli eventi economici e geopolitici intercorsi negli ultimi due anni, l’ISEE 2023 potrebbe restituire una panoramica della famiglia che non corrisponde con la realtà.
Com’è noto, oltre alla pandemia di Covid-19 e oltre alla conseguente emergenza sanitari, sono intercorse altre complicazioni.
L’ISEE 2023, in primis, non tiene conto del conflitto Russia – Ucraina, che ha peggiorato la situazione economica globale. Non tiene inoltre in considerazione l’attuale inflazione e i prezzi dei beni di prima necessità in costante aumento.
La situazione economica di molte famiglie, dunque, dal 2021 ad oggi sarà sicuramente peggiorata. Senza che, però, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ne tenga conto in alcun modo.
Addio ai bonus per le famiglie: la causa è l’ISEE 2023
Di conseguenza, molte famiglie che avrebbero diritto di accesso ad alcune agevolazioni attualmente previste per redditi bassi potrebbero non riuscire ad ottenerle.
E la ragione è quella che abbiamo appena spiegato, ossia che l’ISEE 2023 tiene conto di una situazione economica familiare relativa a due anni fa.
Purtroppo, stiamo parlando di dati davvero sconcertanti: sono infatti più di 400.000 le famiglie che rischiano di perdere i bonus che spetterebbero loro di diritto.
Inoltre, è stato riscontrato come le famiglie con ISEE 2023 molto basso (sotto i 3.000 euro) sono diminuite rispetto agli anni precedenti. Al contrario, quelle con Indicatore della Situazione Economica Equivalente superiore ai 40.000 euro sono aumentate.
L’indicatore, però, è lontane dal restituire la situazione economica reale della famiglia, visto che si tratta di dati aggiornati a due anni fa.
Come evitare di perdere i bonus?
In realtà, una soluzione per non perdere i bonus c’è. La normativa attualmente in vigore permette infatti di aggiornare l’ISEE 2023 con dati più conformi a quelli reali, soprattutto se la situazione economica della famiglia è notevolmente cambiata.
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In questo modo, si potranno richiedere tutte quelle agevolazioni che necessitano la presentazione dell’ISEE, come ad esempio il bonus occhiali e lenti a contatto.
Tuttavia, questa opportunità di modifica non vale per tutti, ma soltanto se le condizioni della famiglia sono cambiate in maniera drastica. Lo si può fare, per esempio, in caso di perdita di lavoro o calo drastico del reddito.
In tutti gli altri casi, purtroppo, resta ben poco da fare, se non rassegnarsi a perdere le agevolazioni.
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