Fattura elettronica, con l’ok EU verso obbligo anche per i forfettari
Fattura elettronica, confermata l’estensione fino al termine del 2024 dopo l’ok arrivato dall’Unione Europea. Ma il passaggio porta a rilevanti novità, con l’adozione dello strumento anche per i cosiddetti contribuenti forfettari. Dopo circa tre anni dall’introduzione dell’obbligo c’è così una importante conferma in merito allo strumento di verifica documentale. D’altra parte, nel primo periodo sperimentale di adozione sono state trasmesse quasi 2 miliardi di fatture elettroniche.
Mentre la platea dei contribuenti è corrisposta a circa 4 milioni. Un flusso informativo che ha permesso al fisco di effettuare un monitoraggio più attento dei comportamenti di elusione ed evasione fiscale. In aggiunta, è stato possibile avviare importanti controlli incrociati sull’Iva, con la possibilità d’intervenire quasi in brevissimo tempo sulle situazioni più dubbie.
Non appare quindi un caso che il legislatore abbia previsto l’estensione della fattura elettronica a tutta la platea delle partite Iva, comprendendo quindi anche i regimi fiscali che in precedenza ne restavano esclusi.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Fattura elettronica e regime forfettario: cos’è e perché si arriva a un’estensione dello strumento
Sulla questione bisogna innanzitutto sottolineare che il regime forfettario rappresenta un particolare regime fiscale pensato per le partite Iva individuali e che permette di avere accesso ad semplificazioni sia di natura contabile che fiscale.
I contribuenti che aderiscono possono usufruire di un’imposta che va dal 5% al 15%, purché restino all’interno di una fatturazione massima di 65mila euro l’anno. Oltre a ciò, beneficiano di una gestione più semplice. Infatti, attualmente il regime forfettario non prevede l’utilizzo della fatturazione elettronica.
Quindi, coloro che aderiscono al regime forfettario al momento possono tenere la propria contabilità con la fattura cartacea, visto che vige ancora l’esonero dalla fatturazione elettronica. L’unico caso nel quale questa risulta obbligatoria è per coloro che operano con l’amministrazione pubblica. I forfettari che lavorano con la PA sono infatti tenuti a procedere con l’e-fattura per poter incassare le proprie spettanze.
A breve la fatturazione elettronica si estenderà anche al regime forfettario
L’estensione della misura sembra però concretizzarsi proprio in queste ore anche per coloro che aderiscono al regime forfettario. In particolare, dopo che il Comitato dei rappresentanti permanenti UE ha garantito il via libera all’Italia per procedere con l’estensione dell’obbligo di utilizzo dell’e-fattura. Rientreranno quindi all’interno di questo ambito anche i contribuenti che aderiscono al regime forfettario e quelli che utilizzano il regime di vantaggio.
Potrebbe interessarti: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite
Attualmente serve un ultimo passaggio per rendere definitiva la novità, cioè l’approvazione nel prossimo Consiglio UE. In seguito, l’Italia potrà formalmente tradurre in una norma l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i regimi attualmente esclusi. Con un bacino potenziale di nuovi utilizzatori stimato in circa 2 milioni di partite Iva.
Cosa cambierà per i forfettari con l’estensione dell’obbligo
Dal punto di vista pratico, una volta pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova legge relativa all’estensione della fattura elettronica ai forfettari diventerà indispensabile abbandonare il precedente formato cartaceo. Anche gli aderenti a questo regime dovranno quindi emettere le proprie fatture tramite il sistema di interscambio (SdI).
La necessità di emettere e-fatture sarà prevista sia per gli scambi B2B, sia per quelli B2C. Questo significa che l’obbligo risulterà in vigore indifferentemente dal destinatario o intestatario finale del documento. Rispetto invece alle tempistiche di adozione del nuovo provvedimento, a oggi non esiste ancora una data certa.
L’implementazione della nuova legge all’interno del sistema normativo richiederà con elevata probabilità diversi mesi, pertanto l’obbligo effettivo dovrebbe concretizzarsi entro la primavera del 2022.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl