Ecobonus 2023, detrazione fiscale raddoppiata e bonus prorogati: quali sono, cosa rientra, scadenza
C’è un modo assolutamente legale per avere una detrazione doppia per quanto riguarda l’Ecobonus 2023, uno dei tanti bonus edilizi disposti dagli ultimi governi per facilitare i lavori e gli interventi sulle proprie case.
Purtroppo, per avere questo raddoppio della detrazione fiscale, servirà richiedere uno di questi due documenti, che vedremo meglio nel corso dell’approfondimento.
Ecobonus 2023, ecco come raddoppiare la detrazione fiscale
L’Ecobonus 2023 di per sé prevede un’agevolazione fiscale per tutti gli interventi edilizi indirizzati al miglioramento e all’efficientamento energetico dell’immobile. Una sola agevolazione, quindi un solo massimale.
In realtà, stando a quanto risposto all’interpello 143/2023, l’Agenzia delle Entrate ha voluto precisare un punto relativo alla cumulabilità delle detrazioni fiscali.
Nel caso in cui un’azienda edile dovesse presentare due progetti, eseguiti in due annualità consecutive, con distinte fatture emesse dalla ditta che ha effettuato gli interventi, si potrà beneficiare due volte dell’Ecobonus 2023, anche se con importi differenti.
Servirà comunque presentare una CILA/SCIA e la comunicazione ENEA della fine dei lavori per poter avere questo raddoppio.
Ecobonus 2023, come funziona la CILA e la SCIA
Per l’Ecobonus 2023 è necessario richiedere o la CILA o la SCIA, a seconda dei casi. La CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) funziona come segnalazione che si fa al comune di appartenenza nel momento in cui si decide di fare determinati lavori su un immobile.
Mentre la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) funziona come dichiarazione amministrativa da presentare in Comune per permettere alle imprese di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva (artigianale, commerciale, industriale).
La differenza sta nel tipo di edificio per cui si fanno i lavori. Nel caso del raddoppio, per far sì che i due lavori abbiamo due Ecobonus 2023 di riferimento, bisognerà portare per ognuno di essi la CILA o SCIA a seconda dell’immobile.
Infatti, come segnalato dalla Circolare n. 19/202, l’intervento è dimostrato come autonomo da elementi riscontrabili come la SCIA, l’eventuale collaudo o la dichiarazione di fine lavori.
Pertanto ogni singolo progetto dovrebbe avere quindi una sua CILA ed una sua specifica comunicazione all’ENEA della fine dei lavori (eseguiti in due annualità consecutive).
Ecobonus 2023, cosa comprende il raddoppio
Nel caso si faccia richiesta per il raddoppio della detrazione dell’Ecobonus 2023, si potrà beneficiare degli importi previsti per l’agevolazione ordinaria, anche per quella dell’anno prima.
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Nel caso dell’Ecobonus ordinario, si avrà diritto ad una detrazione fiscale del 65% fino a 60mila euro per le spese sostenute e agevolabili per interventi di riqualificazione globale, mentre per la sostituzione delle finestre o impianti si potrà beneficiare di una detrazione al 50% fino a 60mila euro.
Grazie alla disposizione dell’Agenzia delle Entrate, non si configura infatti la “mera prosecuzione”, che renderebbe illegittima la richiesta del nuovo sgravio fiscale. Ricordiamo che l’Ecobonus 2023 è previsto per questi lavori:
- coibentazioni,
- rifacimento dei pavimenti,
- sostituzione delle finestre,
- sostituzione degli infissi,
- l’installazione di pannelli solari,
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
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Ecobonus 2023, quando scade
Secondo quanto disposto dalla Manovra di Bilancio 2023, l’Ecobonus 2023 è prorogato fino al 31 dicembre 2024, sia per le richieste con lo sconto al 50%, sia per quelle al 65%.
Se si richiedono altri bonus in contemporanea, come il Superbonus 110%, il Sismabonus o il bonus mobili, bisognerà rispettare le scadenze già previste per tutti gli altri bonus, altrimenti non si potrà richiedere la cumulabilità con altri bonus edilizi.
Ricordiamo che l’Ecobonus è ottenibile attraverso la detrazione IRPEF in 10 rate annuali oppure tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura immediato. E che richiede in tutti i casi di produrre apposita documentazione (es. comunicazione ENEA), altrimenti non si avrà diritto alla doppia detrazione per lavori in anni consecutivi sullo stesso immobile.
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