DL Sostegni 2021, le informazioni pratiche dell’AdE: domande per contributo a fondo perduto dal prossimo 30 marzo
L’Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni operative sul contributo a fondo perduto del DL Sostegni. Le domande saranno possibili a partire dal prossimo 30 marzo e fino al 28 maggio 2021.
Contributo a fondo perduto e Decreto Legge Sostegni 2021 al via. Le domande per poter usufruire del beneficio di legge partono domani 30 marzo. La finestra terminerà ufficialmente il prossimo 28 maggio. La conferma arriva dalla stessa Agenzia delle Entrate, che nelle scorse ore ha diramato le istruzioni attuative relative al provvedimento del governo pensato per contrastare la grave emergenza economica seguita al coronavirus.
A fare il punto della situazione è stato lo stesso direttore dell’AdE Ernesto Maria Ruffini, firmando le procedure necessarie a garantire l’attuazione del sussidio. L’ente pubblico ha quindi diramato sia i moduli relativi alle nuove richieste di accesso ai contributi a fondo perduto, sia le relative istruzioni. Quest’ultime confermano i requisiti di partecipazione e spiegano come compilare correttamente le pratiche.
Le domande dei contribuenti dovranno essere inviate direttamente (o tramite il ricorso a un intermediario autorizzato) attraverso i canali telematici di Sogei. Il sito dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le Faq e reso disponibile un’apposita pagina da utilizzare per la richiesta.
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Contributo a fondo perduto 2021: come funziona, possibile sia l’accredito che la compensazione
Dal punto di vista operativo, il contribuente potrà indicare all’interno della propria richiesta come ricevere il contributo. Sarà infatti possibile scegliere tra l’accredito diretto sul conto corrente oppure tramite compensazione. In quest’ultimo caso si farà ricorso al principio del credito di imposta. Il provvedimento di sostegno è vincolato alla presenza dei requisiti previsti dall’esecutivo.
Il primo prevede di non superare la soglia dei 10 milioni di euro di incassi o compensi nel corso dell’ultimo anno. Il secondo requisito richiede la registrazione, nello stesso periodo, di un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto a quanto dichiarato nel corso del 2019. Per coloro che avessero dubbi è possibile consultare le indicazioni fornite dallo stesso ente pubblico, che ha messo a disposizione una serie di esempi di calcolo oltre a delle spiegazioni operative.
Come già evidenziato, il modulo di richiesta per l’accesso al bonus a fondo perduto può essere compilato online a partire da domani 30/01 e fino al prossimo 28/05. Le domande possono essere inoltrate solo via web e verranno protocollate via web una volta ricevute. Sarà possibile controllarne lo stato di lavorazione tramite l’area riservata del contribuente, entrando all’interno della sezione “Fatture e corrispettivi”.
I requisiti richiesti dal DL Sostegni 2021 per l’accesso al fondo perduto
Stante la situazione, il contributo a fondo perduto resterà a disposizione di esercenti d’attività di impresa, arte o professione, dei titolari di attività da reddito agrario e di chi possiede partita Iva. Risulta inoltre necessario essere residenti in Italia e aver rispettato i limiti di ricavo o fatturato. La richiesta può essere inoltrata anche dalle attività non commerciali. Il risvolto è importante per gli enti del terzo settore, quelli civili e religiose.
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È invece prevista una esplicita esclusione per le attività che risultano cessate allo scorso 23 marzo 2021 o che hanno aperto la partita iva in data successiva. Il contributo viene erogato per fasce, applicando una percentuale alla differenza che sorge tra il fatturato medio mensile del 2020 e quello conseguito nel 2019.
Il quadro di riferimento prevede un rimborso dal 60% al 30%. È presente un minimo garantito di 1000 euro per le persone fisiche e di 2000 euro per le partite IVA, mentre l’importo massimo non può superare 150mila euro. Al beneficiario spetterà scegliere in che modo ricevere il fondo perduto. L’utilizzo in compensazione del meccanismo di sostegno è svincolato dai limiti ordinari previsti con il decreto legge n. 78/2010 e con le leggi 388/2000 e 244 /2007.
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