Dichiarazione IVA 2023, compilazione frontespizio: scadenza, novità, come si invia
Da questo mese tutti i titolari di Partita IVA non esenti dalla sua applicazione dovranno presentare entro una certa data la dichiarazione IVA, come disposta secondo le nuove indicazioni dell’Agenzia delle Entrate.
È un documento essenziale per tutti coloro che emettono fattura e sono obbligati al versamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto, per questo l’Agenzia ha voluto rendere nota l’ultima modifica in merito alla compilazione del frontespizio, così da evitare comunicazioni errate o difformi.
Vediamo quali sono le novità sulla compilazione e sui dati da inserire, ed entro quando consegnarlo.
Dichiarazione IVA 2023, la compilazione del frontespizio
Ogni anno tutti coloro che sono titolari di una partita IVA sono obbligati a compilare la Dichiarazione, a partire dal frontespizio stesso.
In esso bisogna raccogliere i dati anagrafici del contribuente, e successivamente inserire nella prima facciata l’informativa sul trattamento dei dati personali, mentre nella seconda una serie di informazioni, quali:
- i dati richiesti,
- la firma dell’impegno alla presentazione telematica,
- i dati relativi al visto di conformità,
- la sottoscrizione dell’organo di controllo.
Ricordiamo che tutte le partite IVA dovranno provvedere all’invio della Dichiarazione IVA, tranne quelle sottoposte a regime forfettario ed esentate per legge. Nel caso in cui queste ultime non addebitano l’IVA in fattura ai propri clienti e non la detraggono, dato che né la liquidano né la versano l’imposta, non sono obbligati a presentare la dichiarazione.
Dichiarazione IVA 2023, novità sui dati da trascrivere
Ci sono delle particolarità su cui bisogna stare attenti in merito alla compilazione della Dichiarazione IVA 2023. All’interno di queste due facciate, ci sono dei punti che potrebbero risultare ambigui, come ad esempio la firma stessa.
Essa deve essere apposta da parte del contribuente o da chi ne ha la rappresentanza legale o negoziale. In alternativa, servirà quella di uno degli altri soggetti dichiaranti indicati nella Tabella “Codice di carica”.
Nel caso di società, e non di persona fisica, dovrà essere compilato anche il campo denominato “Codice fiscale società dichiarante”.
Per quanto riguarda il visto di conformità, potrà essere firmato o dal responsabile dell’assistenza fiscale CAF o da un professionista assunto, in modo da procedere all’invio della Dichiarazione IVA per via telematica.
Dichiarazione IVA 2023, la scadenza
A differenza di quanto previsto per il Modello 730 dell’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione IVA 2023 va presentata per via telematica entro il 2 maggio 2023.
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Quest’anno la scadenza è stata spostata a inizi maggio perché il 30 aprile 2023, termine canonico per la presentazione, cade di domenica.
Si potrà già provvedere alla sua compilazione, dato che l’Agenzia ha già approvato il modello definitivo dallo scorso 1° febbraio. La dichiarazione da compilare si può scaricare direttamente dal sito dell’Agenzia, oppure utilizzando il link di seguito.
Qualora si dovesse inviare la dichiarazione IVA 2023 in ritardo, si rischia di incombere in una sanzione amministrativa, anche se entro i 90 giorni di “tolleranza” previsti subito dopo la scadenza.
Dichiarazione IVA 2023, come si invia
L’invio della dichiarazione IVA 2023, come già accade per la stragrande maggioranza dei documenti fiscali, dovrà avvenire per via telematica, accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate.
Tale invio è richiesto già in sede di compilazione, con tanto di casella “Ricezione avviso telematico controllo automatizzato dichiarazione” e “Ricezione altre comunicazioni telematiche”. Queste ultime caselle sono sbarrabili qualora il contribuente voglia farsi pervenire l’avviso relativo agli esiti del controllo effettuato sulla Dichiarazione IVA, o ogni eventuale comunicazione riguardante possibili anomalie presenti nella dichiarazione.
Si ricordi che, in caso di compilazione errata, si potrà presentare un’ulteriore rettifica o integrazione alla dichiarazione, purché sia stata validamente presentata la dichiarazione originaria, come avviene anche nel caso dell’ISEE precompilato dell’INPS.
Come nel caso dell’invio successivo alla data di scadenza, anche le rettifiche o le integrazioni saranno ammesse, ma sarà fatta salva l’applicazione delle sanzioni.
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