Contributi a fondo perduto per Partite IVA e professionisti: le novità in arrivo con il Decreto Sostegno
Contributi a fondo perduto per partite Iva e per i professionisti in arrivo con il Decreto Sostegno (ex Ristori 5). Le informazioni da conoscere sulle novità previste dal governo Draghi per le partite IVA e per i lavoratori colpiti dalla crisi.
Contributi a fondo perduto per Partite Iva in arrivo nelle prossime ore con la firma del Decreto Sostegno. Il provvedimento è giunto ormai alla sua fase conclusiva, tanto che la firma del premier Mario Draghi è attesa a brevissimo. All’interno del nuovo pacchetto di aiuti sono previste importanti novità per i possessori di partite Iva, per i professionisti e i lavoratori autonomi. In particolare, il ministro Daniele Franco (titolare del Mef) impiegherà circa 32 miliardi di euro al fine di garantire aiuti diretti all’economia, ma anche ai lavoratori e cittadini.
D’altra parte, il recente riaccendersi della crisi dettata dal coronavirus (e dalla diffusione delle varianti) ha reso necessario riattivare in molte Regioni misure restrittive. I riflessi sulle attività e sui lavoratori, già stremati da quasi un anno di emergenza, si fanno sentire inesorabilmente. Per quanto concerne le partite Iva i nuovi aiuti potrebbero finalmente essere slegati dai codici Ateco. Ma entriamo nel merito degli ultimi aggiornamenti vedendo nello specifico di cosa si tratta.
Decreto Sostegno: verso nuovi contributi a fondo perduto
Tra le novità più attese nel prossimo decreto Sostegno ci sono gli aiuti in favore delle partite Iva. Per quest’ultime si parla di nuove erogazioni sin dall’inizio dell’anno, considerando il continuo slittamento del decreto Ristori 5. Con il cambio di governo i tempi si sono ulteriormente allungati e ora molti potenziali beneficiari sono allo stremo, considerando le oggettive difficoltà vissute dai lavoratori autonomi e dalle imprese.
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I nuovi fondi destinati al decreto sono importanti (32 miliardi di euro) e tutto fa pensare che la platea dei potenziali beneficiari risulterà più ampia rispetto a quanto fatto in precedenza. Per i contributi a fondo perduto dovrebbero infatti venire meno i codici Ateco, che di fatto avevano limitato il numero dei fruitori. Ma tra le misure in arrivo dovrebbe esserci anche un nuovo bonus 1000 euro.
L’indennità, erogata dall’Inps, sarebbe garantita anche senza partita Iva in favore dei lavoratori che non possono beneficiare delle tradizionali tutele di welfare. Oltre a ciò, il nuovo provvedimento dovrebbe portare in dote anche un nuovo rinvio della scadenza legata al pagamento delle rate per la rottamazione Ter. Si parla ovviamente delle cartelle esattoriali e di coloro che hanno beneficiato del saldo e stralcio. La scadenza ultima era fissata allo scorso 1° marzo 2021.
Le ipotesi sugli indennizzi per le Partite Iva: il nuovo decreto amplia la platea
Come già anticipato, il decreto Sostegno dovrebbe ampliare la platea dei beneficiari degli indennizzi per Covid-19. Rispetto alla prassi seguita in precedenza, dovrebbe venire meno non solo il vincolo dei codici Ateco, ma anche quello riguardante la perdita di fatturato per i soggetti economici più piccoli. Per le attività caratterizzate da fatturati importanti, in base alle ultime indiscrezioni, i bonus e i ristori potrebbero arrivare a un massimo di 150mila euro. In questo caso sarebbe però ancora presente il vincolo della perdita di fatturato uguale o superiore al 33%.
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I contributi a fondo perduto sarebbero destinati alle attività con fatturato al di sotto di 5 milioni di euro. Per accedere alle indennità e ai contributi i titolari di partita Iva dovranno fornire un’autocertificazione tramite invio all’Agenzia delle Entrate. Questa modalità dovrebbe semplificare le procedure e la burocrazia, posticipando quindi i controlli di rito ad erogazione avvenuta.
Infine, un’indennità potrebbe essere in arrivo anche per i lavoratori iscritti agli ordini professionali. In questo caso, le prestazioni sarebbero erogate dalle casse previdenziali di riferimento, che riceveranno dallo Stato le risorse a copertura dei nuovi sussidi. Se si replicherà la prassi già seguita nel corso del 2020, spetterà alle singole casse decidere i criteri di fruizione delle indennità.
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