Canone RAI ancora in bolletta: chi deve pagarlo e come chiedere l’esenzione
Gli ultimi aggiornamenti sul canone RAI vedono emergere un nuovo dietrofront dal governo. Dopo le ipotesi di cancellazione, la linea resta quella del pagamento in bolletta. Chi deve pagarlo e come si fa a chiedere l’esenzione.
Sul canone RAI la discussione è tornata ad accendersi dopo che nelle ultime ore emergono conferme sul pagamento tramite l’utenza elettrica. L’idea di eliminare l’imposta o comunque di slegarla dalla fatturazione della bolletta sembra infatti decadere. Il provvedimento non sarà oggetto di un’apposita azione dell’esecutivo e non rientrerà nemmeno all’interno del DL sulla concorrenza.
Nonostante il PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) sembrava prevedere il passaggio, al momento la questione appare chiusa. D’altra parte, non è certo la prima volta che si parla di una possibile abolizione del canone RAI oppure di una rimodulazione nelle modalità di riscossione. A pesare sarebbe, in particolare, la necessità di garantire una maggiore trasparenza in favore dei consumatori.
In tal senso, l’applicazione del canone radio televisivo in fatturazione appare come una voce estranea. Ma ad avere la meglio c’è un’esigenza che in evidenza viene prima del riordino, ovvero la necessità di garantire la certezza di gettito rispetto al finanziamento delle reti pubbliche. Un punto che in passato è stato risolto proprio applicando il canone nelle bollette elettriche.
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Canone RAI, a quanto ammonta il canone e quanto viene girato all’ente pubblico
Se entriamo nel merito dei numeri, dobbiamo innanzitutto precisare che il canone Rai applicato in bolletta non corrisponde per intero a quanto viene effettivamente versato nelle casse dell’ente radiotelevisivo. Attualmente la trattenuta annua richiesta al cittadino corrisponde a 90 euro. Nell’utenza elettrica vengono applicate 10 rate da 9 euro. In precedenza, il canone corrispondeva a 113 euro l’anno, ma la riscossione risultava meno capillare per ovvi motivi.
Bisogna poi precisare che di queste 90 euro, 75,4 euro vengono effettivamente girate alla Rai. La parte restante viene trattenuta dall’Agenzia delle Entrate e va a finanziarie il Fondo per l’Editoria e quello per le antenne locali. Il flusso di ricavi annuo complessivo percepito da viale Mazzini corrisponde a 1,7 miliardi di euro. La cifra viene quindi utilizzata per mantenere in vita il servizio pubblico.
Perché periodicamente si torna a parlare di Canone RAI
La discussione sul pagamento del canone RAI torna periodicamente a occupare le principali pagine dei giornali sia perché per molti rappresenta una delle tasse più invise (insieme al bollo auto). Sia perché le modalità di riscossione hanno fatto da sempre discutere. L’ultimo aggiornamento normativo risale al 2015, quando il governo Renzi ha posto in essere l’applicazione del canone in bolletta tramite la legge di bilancio 2016.
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D’altra parte, quello che viene normalmente etichettato come un canone TV in realtà corrisponde ad una tassa risalente al 1938 e mai abrogata. Nelle pieghe della legge si stabilisce che chiunque detenga uno o più apparecchi atti alla ricezione è obbligato al versamento del canone. La sua imponibilità è quindi legata all’effettiva detenzione dell’apparecchiatura utile alla ricezione del segnale, motivo per il quale esiste tutt’ora la possibilità di chiederne l’esenzione.
Canone RAI: come chiedere l’esenzione
Come detto, vi sono casi particolari nei quali il contribuente può presentare una dichiarazione sostitutiva utile a ottenere l’esenzione dal pagamento del canone RAI. Così facendo, si evita l’applicazione dello stesso all’interno della propria bolletta dell’utenza elettrica. Una seconda possibilità di esenzione è prevista anche in altri casi specifici, come ad esempio per gli anziani over 75enni e con redditi bassi.
In particolare, possono usufruire dell’esenzione dal canone RAI:
- gli anziani over 75enni con reddito non superiore a 8mila euro.
- I militari delle Forze Armate Italiane.
- I militari di cittadinanza straniera appartenenti alle forze Nato.
- Gli agenti diplomatici e consolari.
- I rivenditori e i negozi in cui vengono riparate le televisioni.
- Infine, non è tenuto al pagamento del canone chi non possiede in casa apparecchi atti alla ricezione del segnale.
Come funziona la domanda di esenzione dal canone RAI
Le scadenze utili per fare domanda di esenzione dal canone RAI sono due. La prima è fissata al 30 aprile ed è utile per poter ottenere l’esonero annuale. La seconda è fissata al 31 luglio, per richiedere l’esenzione del canone per il secondo semestre dell’anno. La domanda deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate utilizzando il modulo di dichiarazione di non detenzione di apparecchio televisivo. La dichiarazione sostitutiva (Quadro A) deve inoltre essere presentata anno per anno nel caso in cui continui a sussistere la non detenzione dell’apparecchio utile a ricevere il segnale.
La domanda può essere inviata online attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, è possibile utilizzare l’indirizzo di posta certificata [email protected]. Infine, chi volesse inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno potrà farlo all’indirizzo AGENZIA DELLE ENTRATE, UFFICIO DI TORINO 1, S.A.T. – SPORTELLO ABBONAMENTI TV – CASELLA POSTALE 22 – 10121 TORINO. Qualora si attivi una nuova utenza elettrica in corso d’anno, è possibile presentare domanda di esenzione entro il termine del mese successivo a quello di apertura del contratto.
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