Bonus Sud 2022: cos’è il credito d’imposta e come funziona
Bonus Sud 2022 verso importanti chiarimenti, dopo che l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad alcune richieste ricevute dai contribuenti. In particolare, i dettagli sul funzionamento del credito d’imposta emergono dalle informazioni fornite a seguito dell’interpello numero 68 e 69. All’interno della replica sono presenti indicazioni su alcuni requisiti da rispettare per poter beneficiare del meccanismo di rilancio per il Sud Italia.
Bisogna chiarire innanzitutto che il provvedimento di sostegno è pensato per favorire le attività che operano nell’Italia meridionale, al fine di ridurre il gap industriale esistente con il resto della penisola.
Per questo motivo, è ovviamente fondamentale che l’impresa richiedente abbia localizzato la propria sede in una delle Regioni indicate dalla legge. Rientrano nel perimetro geografico Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise. Vediamo quindi in che modo funziona il Bonus Sud 2022, quali sono i nuovi dettagli a cui prestare attenzione e quali requisiti occorre rispettare per poterne beneficiare.
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Bonus Sud 2022: che cos’è e come richiederlo
Il Bonus sud rappresenta un meccanismo di sostegno fiscale pensato inizialmente nell’ormai lontano 2016 e prorogato fino alla scadenza del 2022. Potrà quindi esser richiesto fino al prossimo 31 dicembre da quelle aziende che effettuano l’acquisto di nuovi beni strumentali.
Rientrano nel perimetro dell’agevolazione anche i progetti d’investimento iniziali. Ovviamente, resta indispensabile il parametro geografico, con la localizzazione dell’impresa in una delle Regioni evidenziate in precedenza.
Come ottenere il bonus tramite credito d’imposta
L’agevolazione destinate al rilancio dell’economia del Sud Italia prevede l’attivazione di un credito di imposta. Questo è riconosciuto qualora siano effettivamente seguiti i parametri indicati all’interno della Carta degli aiuti a finalità regionale 2014 – 2020. Entrando nel dettaglio della misura, il beneficio dipenderà dall’ubicazione territoriale delle strutture produttive, ma anche dalla dimensione dell’attività richiedente.
In aggiunta, gli investimenti dovranno ricadere all’interno di un progetto d’investimento iniziale ed essere finalizzati all’acquisto di macchinari, impianti o attrezzature varie. La legge prevede anche che questi beni strumentali siano destinati a implementare strutture produttive già in essere, oppure che siano installate all’interno del territorio individuato dalla normativa.
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Bonus Sud 2022: cosa si intende per struttura produttiva
Al fine di beneficiare dell’agevolazione fiscale è fondamentale capire cosa si intende per struttura produttiva. Con questa accezione, l’Agenzia delle Entrate fa riferimento a ogni singola unità locale o stabilimento che risultano localizzati nei territori previsti dalla legge. Nello specifico, si può fare riferimento anche a rami autonomi d’azienda, oppure a una diramazione autonoma territoriale.
Rientrano inoltre linee produttive o reparti, purché dotati di autonomia organizzativa. In tal senso, è fondamentale che il richiedente sia dotato di autonomia organizzativa, costituendo un centro autonomo di imputazione di costi. È fondamentale che non rappresenti la parte integrante del processo produttivo dell’unità locale situata nello stesso territorio comunale (ovvero nella stessa azienda).
Chi non può accedere all’agevolazione nel corso del 2022
Sono esclusi dal beneficio coloro che hanno intenzione di avviare una nuova impresa, visto che si tratta di un’agevolazione volta a rinnovare e migliorare gli impianti delle attività produttive già esistenti.
In questo senso, il credito d’imposta dovrà essere utilizzato per finanziare l’acquisto di nuovi macchinari, da installare per la crescita delle imprese ce risultano già operanti all’interno dei territori annessi. La questione appare ragionevole, visto che per chi desidera avviare una nuova attività nel Sud Italia sono presenti altre agevolazioni (anche a fondo perduto).
Gli importi che è possibile ottenere tramite l’agevolazione fiscale
Non è possibile indicare a priori quale sarà l’importo dell’agevolazione fiscale. Questo perché, come indicato in precedenza, le cifre esatte variano in base a diversi parametri. Le PMI possono recuperare una parte della spesa che varia dal 45% per le piccole imprese al 35% per le medie imprese. Le grandi imprese potranno invece beneficiare di un credito d’imposta del 25%.
In Abruzzo e Molise queste percentuali scendono al 30% per le piccole imprese e al 20% per le medie imprese, mentre il credito d’imposta si riduce al 10% per le attività più grandi. Infine, per quanto riguarda la modalità di fruizione, il bonus andrà richiesto tramite l’utilizzo del modello F24.
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