Stipendi, i guadagni più alti sono in queste province: quali lavori e aziende

Autore:
Niccolò Mencucci
22/02/2023

Stipendi, i guadagni più alti sono in queste province: quali lavori e aziende

Non immagineresti mai quali sono gli stipendi più alti in Italia oggigiorno. Ci sono una serie di Province in cui il guadagno è sbalorditivo, anche grazie alla ricca disponibilità di lavori ben remunerati e di aziende disposte a pagare stipendi così alti.

E tra tutte queste Province c’è addirittura una città in cui il guadagno è assicurato per tutti i lavori, soprattutto quelli di alto profilo. Ma vediamo meglio di cosa si compone questa classifica sugli stipendi 2023.

Stipendi, i guadagni più alti sono in queste province

Le principali province dove stipendi e guadagni sono tra i più alti in Italia sono:

  • Milano,
  • Bolzano,
  • Bologna,
  • Parma,
  • Roma,
  • Pavia,
  • Enna,
  • Agrigento,
  • Viterbo,
  • Rieti

Sono province i cui guadagni stimati vanno dai 13-15.000 euro lordi fino a 30mila euro all’anno. Oltre a Milano, in secondo posto c’è la Provincia Autonoma di Bolzano con 18.942,08 euro, mentre Bologna, al terzo posto, garantisce oltre 18.628,65 euro all’anno.

A seguire ci sono la città di Parma con 18.175,33 euro, e quella di Roma con 17.774,30 euro, mentre nelle ultime cinque posizioni ci sono appunto Pavia, Enna, Agrigento, Viterbo, Rieti, che hanno stipendi annui dai 13 ai 15.000 euro.

Il fatto che siano poche le Province ad avere un livello così alto di stipendi è dovuto al fatto che tutt’oggi l’Italia soffra ancora la divisione nord e sud, con una differenza abissale tra i due poli: Sicilia e Lombardia. Differenza dovuta dalle scarse politiche di industrializzazione e sviluppo stanziate a tutela di quelle zone.

Stipendi, quali lavori offrono i guadagni più alti

A livello nazionale, tra le professioni che garantiscono lo stipendio più alto abbiamo mansioni classiche come ingegnere, farmacista, commercialista, medico e avvocato.

Secondo la media italiana, a seconda del grado di specializzazione, un ingegnere può guadagnare tra i 37 mila e i 51 mila euro lordi annui, mentre un commercialista può ambire ad uno stipendio minimo di 27 mila euro e può arrivare fino a 85mila euro lordi annui.


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Si parla di 10mila euro in più di quanto guadagnerebbe un medico, il cui stipendio annuo si aggira sui 75 mila euro lordi annui, ma anche 65mila euro rispetto al massimo di quanto guadagnerebbe un avvocato. Questi guadagna in media 37.500 euro lordi annui, ma può arrivare a quasi 150 mila euro lordi.

Ovviamente tutte queste mansioni possono avere medie sfalsate a seconda della provincia in cui si risiede.

Stipendi, quali sono le aziende che più garantiscono ottimi guadagni

In Italia sono diverse le aziende che pagano di più, soprattutto per quanto riguarda le professioni intellettuali. Tra le prime abbiamo ad oggi la Micron Semiconductor, la Barilla e la Salini Impregilo (Webuild). Questo vale anche per il fronte di impiegati e operai, alle quali si aggiungono anche Edison, Ikea, Microsoft Italia e Banca d’Italia.

Sul piano del management, i settori più remunerativi in Italia rimangono questi:

  • banche e servizi finanziari,
  • aeronautica,
  • moda e lusso,
  • farmaceutica,
  • biotecnologie,
  • assicurazioni.

Anche il settore pubblico, con le sue aziende compartecipate, garantisce degli stipendi più che discreti, anche grazie alla richiesta di sempre più nuove figure professionali sia per i servizi Postali, come nel caso del bando di assunzione per Poste Italiane, sia per i servizi ferroviari, come quello di Trenitalia.

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Stipendi, la città con i guadagni più alti

Come accennato poco prima, nella classifica della città con gli stipendi più alti c’è Milano, dove la media per un lavoratore dipendente è di 30.464 euro all’anno, molto più alto rispetto alla media nazionale.

Nonostante ciò, Milano è anche la città col carovita più alto in assoluto di tutta Italia (gli affitti per un bilocale fuori mano arrivano anche a 1500 euro), per non parlare della vita improntata sul lavoro e sul far carriera, che possono rendere alienante la vita stessa a molti lavoratori.

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