Pensione, bonus 150 euro: a chi spetta e quando arriva
Pensione, bonus 150 euro contro il caro vita in arrivo, ma solo per chi rientra tra i vincoli di reddito. Tra gli ultimi provvedimenti approvati dal governo Draghi vi è infatti una ulteriore agevolazione offerta sotto forma di indennità. Il provvedimento è passato tramite il cosiddetto decreto Aiuti Ter e prevede di aggiungere al precedente bonus 200 euro una nuova erogazione.
Di fatto, il bonus 150 euro verrà garantito a partire dal mese di novembre in favore di circa 22 milioni di cittadini. E tra questi, oltre ai lavoratori dipendenti e autonomi, ci sono anche i pensionati. All’interno di questo articolo ci concentreremo proprio su quest’ultima categoria di beneficiari.
Pensione, bonus 150 euro e requisiti di percezione: reddito non superiore a 20mila euro
Entrando nel merito del provvedimento, il bonus 150 euro sulle pensioni è previsto solo per una parte ci coloro che sono collocati a riposo. In particolare, è indispensabile risultare residenti in Italia ed ovviamente essere titolari di uno o più trattamenti previdenziali. Questi devono derivare da una forma previdenziale obbligatoria.
Rientrano anche gli assegni sociali o le pensioni per gli invalidi civili. La decorrenza dell’assegno pensionistico deve essere collocata entro e non oltre lo scorso 1° ottobre 2022. Infine, il governo ha previsto anche un limite reddituale, al fine di contenere i costi della misura. Il reddito personale del beneficiario non deve infatti essere superiore a 20mila euro.
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Se si effettua il confronto con il precedente bonus 200 euro erogato nel mese di luglio, è chiaro un fatto: diventa più difficile beneficiare della misura. Infatti, in precedenza il requisito reddituale era posto a 35mila euro. Lo scostamento corrisponde così a 15mila euro di reddito, un passaggio che esclude molti precedenti destinatari dell’indennità di legge.
Pensione, bonus 150 euro in arrivo a novembre: come e quando richiederlo
Quindi, a questo punto è lecito chiedersi quando arriva il bonus 150 euro. Molti pensionati si stanno interrogando sulla questione, domandandosi anche come ottenerlo. Per prima cosa, è opportuno specificare che l’indennità da 150 euro viene erogata in via automatica dall’Inps. L’ente previdenziale seguirà quindi lo stesso iter che ha già utilizzato per il bonus 200 euro.
Il beneficio di legge sarà accreditato automaticamente sul cedolino della pensione di novembre. Chi riceve pensioni o trattamenti non gestiti dall’Inps si vedrà invece accreditare il bonus dal proprio ente obbligatorio di appartenenza. Il riferimento va alle casse previdenziali. Il bonus spetta una sola volta, pertanto se il potenziale beneficiario è titolare anche di un reddito da lavoro dipendente riceverà l’indennità in automatico dall’istituto di previdenza.
Qualora l’interessato sia titolare di due pensioni diverse, sarà l’ente previdenziale a individuare su quale assegno accreditare il bonus. Si pensi, ad esempio, il caso di chi percepisce una pensione di reversibilità e una di invalidità.
Chi effettua i controlli sul rispetto dei requisiti per il nuovo bonus
Dal punto di vista pratico, i controlli sul rispetto dei requisiti di legge per l’erogazione del bonus 150 euro vengono eseguiti dagli stessi enti previdenziali. Il riferimento va ai dati inseriti all’interno del casellario centrale dei pensionati. L’ente di riferimento provvede quindi a accertare la presenza dei requisiti tramite i dati disponibili e ad erogare il beneficio di legge.
Nel caso in cui l’ente riscontri successivamente al versamento che l’indennità non spettava, provvede a notificare entro l’anno successivo l’indebito. E quindi al recupero della somma erogata e non spettante.
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Bonus 150 euro: che cos’è e perché è nato
In conclusione, il bonus 150 euro rappresenta un’indennità una tantum elargita anche in favore dei pensionati e che fa seguito al precedente bonus 200 euro. Per la percezione non vien considerato l’ISEE, ma il reddito dichiarato nel corso del 2021. L’indennità è nata per sostenere le famiglie meno abbienti ed offrire loro un sostegno contro il rincaro di luce e gas, oltre che la crescita dell’inflazione.
La cifra erogata non costituisce reddito ai fini fiscali. Non è cedibile, né sequestrabile o pignorabile. Infine, non costituisce reddito ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali o assistenziali. Lo stanziamento complessivo a sostegno del bonus è di 3 miliardi di euro, dei quali 1,245 miliardi sono destinati a coprire le erogazioni in favore dei pensionati.
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