Libretto postale e ETF: qual è l’investimento più conveniente? Differenze e vantaggi
Il libretto postale è uno degli strumenti più utilizzati come forma di risparmio, ma anche come salvadanaio ed investimento. C’è però anche un altro metodo alternativo sempre più apprezzato dagli investitori anche con piccole e medie disponibilità di somme, l’ETF. Un pacchetto di fondi da scambiare in borsa che replica l’andamento del mercato azionario.
Tutte e due queste opzioni presentano caratteristiche simili come basso rischio, pochi costi e tasse e soprattutto semplicità di utilizzo. Vediamo quindi le differenze tra i due e quale conviene scegliere a lungo termine per avere una rendita più vantaggiosa.
Investire i risparmi nel libretto postale, i vantaggi
Il libretto postale è da sempre una forma di risparmio ed investimento molto amata dagli italiani. Attualmente sul mercato, Poste offre l’opportunità di scegliere tra vari prodotti da quelli di base a quelli di tipo “smart” che possono essere gestiti completamente online.
Questo salvadanaio costituisce anche uno tra i regali più utilizzati per le nascite, in quanto permette di accumulare somme che poi a lungo termine crescono con gli interessi fino a quando il titolare diventa maggiorenne e potrà utilizzarle e gestirle in maniera autonoma. Esistono infatti libretti postali dedicati a varie fasce di età, che possono essere aperti dai genitori anche online. Per alcuni versi il libretto di risparmio è simile ad un conto corrente in quanto consente prelievi e versamenti in comodità.
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Quello che cambia però è il tasso di interesse fisso garantito e le imposte da pagare sulle somme investite. Ovviamente gli interessi essendo fissi, proteggono dai rischi del mercato ma d’altra parte potrebbero essere non proprio redditizi a lungo termine. Almento non quanto altre forme di investimento, come ad esempio gli ETF.
Investire in ETF: cosa sono e come si acquistano
ETF significa Exchange Traded Funds, cioè fondi che vengono a tutti gli effetti negoziati come titoli azionari ed indicizzati in borsa. Acquistando un ETF si può contemporaneamente quindi differenziare l’investimento in più aziende e settori. I costi complementari e la tassazione non elevati, accomunano questo strumento finanziario al libretto postale. Anche se le differenze sia di rendita che di gestione sono notevolmente ampie.
Gli ETF possono essere acquistati tramite broker o consulenti finanziari di differenti compagnie che offrono negoziazioni online, ma anche recandosi direttamente in banca iscrivendosi al programma di risparmio. Il consiglio è di seguire comunque una consulenza di un esperto, soprattutto quando le conoscenze dei mercati finanziari sono limitate.
EFT e Libretti postali, differenze a lungo termine
Chi desidera investire i risparmi per avere una rendita più a lungo termine può scegliere tra differenti soluzioni. Esaminiamo cosa potrebbe cambiare in caso di scelta del libretto postale o dell’ETF come rendita e costi. Per esempio per una nascita, ipotizzando un termine di 20 anni, le differenze sono sostanziali. Diciamo che il libretto presenta delle garanzie e bassi rischi che non sempre sono soggetti alla stessa tutela con gli ETF.
Infatti la prima cosa da guardare è quanto si vuole guadagnare negli anni e quanto si è disposti anche a perdere. Gli ETF a lungo termine, seguendo gli indici potrebbero avere oscillazioni anche forti, ma garantire anche un alto livello di rendita. Mentre i libretti postali a tasso fisso proteggono il capitale ma negli anni il tasso di interesse fisso potrebbe non essere sufficiente a coprire l’inflazione.
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Libretto postale, ETF e Buoni Fruttiferi: come scegliere
Dai tassi offerti e le condizioni, il libretto postale è una maggiore forma di risparmio e di accantonamento somme, più che un vero e proprio investimento. Mentre l’ETF può assicurare guadagni maggiori ma anche più rischiosi. Un’alternativa potrebbe essere invece rappresentata dai Buoni Fruttiferi postali con un rendimento a tasso fisso e garantito dallo stato. Tutti e tre questi strumenti possono essere utili per chi dispone di liquidità e vuole investire.
Oltre al tasso di interesse, che varia a seconda del prodotto scelto è bene considerare anche i costi. Per i libretti di poste non ci sono costi di apertura e gestione ma gli interessi sono tassati al 26% e l’imposta di bollo se si superano i 5000 euro di deposito ammonta a 34,20 euro. Sugli ETF si pagano le commissioni di acquisto, e gli interessi sono tassati al 26% o al 12,50% se si tratta di titoli pubblici. Stessa cosa per i buoni fruttiferi, che essendo emessi da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A vengono tassati al 12,50% sugli interessi e soggetti all’imposta di bollo come i libretti postali.
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