Laurea abilitante 2021 senza esame di Stato: come funziona la nuova riforma

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11/05/2021

La laurea abilitante tra le novità del 2021 in conseguenza della grave crisi dettata dal coronavirus. Si punta a facilitare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro. Il disegno di legge è in corso di approvazione: le ultime informazioni da conoscere al riguardo.

Laurea abilitante 2021 senza esame di Stato: come funziona la nuova riforma

La laurea abilitante si appresta a divenire un vero e proprio standard per molti ordini professionali. Tra le conseguenze dettate dalla grave crisi del coronavirus vi sono infatti importanti modifiche nell’accesso alla professione per migliaia di giovani laureati. L’obiettivo è da un lato di rendere disponibili figure professionali carenti in un momento di grave difficoltà per il Paese. Dall’altro di agevolare l’ingresso nella vita attiva professionale per coloro che hanno conseguito il titolo universitario.

In questo modo, si punta a ridurre un importante gap presente nel mondo del lavoro. A prevedere il cambio di passo è il cosiddetto disegno di legge Manfredi, che risulta in fase di verifica presso le Commissioni congiunte di Giustizia e Cultura della Camera dei Deputati. Dopo la presentazione dei correttivi, il testo di legge attualmente arriva alla propria fase definitiva.

Laurea abilitante 2021: la riforma è prevista anche all’interno del PNRR

L’avvio del processo automatico di abilitazione per alcuni percorsi di laurea considerati di interesse nazionale viene visto dal governo come un passaggio fondamentale per rilanciare l’economia e l’occupazione. A confermarlo c’è il fatto che la misura è stata citata anche all’interno del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) recentemente inviato dall’esecutivo all’Unione Europea.


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Di fatto, la conferma che la questione è vista come prioritaria arriva anche dal fatto che il nuovo dispositivo di legge dovrebbe diventare operativo già entro il termine dell’anno. L’obiettivo è d’intervenire su 18 aree professionali. Tra queste risultano presenti le lauree a indirizzo clinico e sanitario, come medicina, farmacia, odontoiatria e psicologia. Non dovrebbero essere invece toccate dall’intervento lauree tecniche come giurisprudenza, ingegneria, architettura o economia.

Come funzioneranno le nuove lauree abilitanti: le valutazioni rimandate ai professionisti del settore

Rispetto al quadro appena evidenziato, gli Ordini giocheranno un ruolo chiave per l’abilitazione dello studente. A effettuare le valutazioni sull’idoneità saranno infatti delle commissioni allargate, formate da professionisti del settore già abilitati. Fondamentale sarà anche la valutazione del tirocinio professionalizzante, da assolvere in via obbligatoria durante il percorso di studio.

In tal senso, è opportuno ricordare che per le professioni cliniche (come ad esempio psicologia) il tirocinio avveniva in precedenza solo dopo aver conseguito il titolo universitario. La base del procedimento deriverà dall’esperienza già accumulata per medicina e chirurgia, stante che il decreto Cura Italia ha permesso negli scorsi mesi di abilitare direttamente i laureati, garantendo così l’inserimento di personale medico nel mondo del lavoro durante l’acuirsi della pandemia.

Lauree abilitanti 2021: milioni di studenti potrebbero essere coinvolti nella novità

A conti fatti, le nuove lauree abilitanti potrebbero andare a toccare la vita di milioni di laureandi nei prossimi anni. Se il riscontro dovesse risultare positivo, sarà infatti possibile un ulteriore allargamento della platea. All’interno dello stesso disegno di legge si parla infatti della possibilità di aprire l’opzione a ulteriori dieci categorie, in base alla singola volontà dei rispettivi Ordini professionali.


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Si parla, ad esempio, di categorie come gli attuari, gli agronomi, i forestali e i periti industriali. Potenzialmente, la riforma potrebbe interessare anche geologi, assistenti sociali e pianificatori. Insomma, la portata del provvedimento è certamente destinata a risultare importante. Sullo sfondo resta infatti un possibile allargamento a professioni che attualmente non sono toccate dal disegno di legge.

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