Cedolare secca 2021, verso ipotesi di estensione: le novità in un nuovo disegno di legge
Sul mercato immobiliare si registra la possibile estensione della cedolare secca anche in favore delle imprese artigiane. Si tratta di una rivoluzione di cui si è parlato spesso, ma che ancora non si è concretizza. Le ultime informazioni al riguardo.
La cedolare secca va verso una nuova ipotesi di estensione. Il mercato immobiliare è tra i settori trainanti del nostro Paese, ma l’elevata tassazione spesso pone non pochi vincoli a chi desidera affittare il proprio immobile. Con i recenti decreti emergenziali i decisori pubblici hanno cercato di tamponare le perdite e i gravi effetti dettati dal coronavirus e dai lockdown che si sono susseguiti negli scorsi mesi.
Ora serve però un vero e proprio cambio di passo, che potrebbe arrivare dall’estensione della cedolare secca anche alle imprese artigiane. È quanto previsto da un disegno di legge recentemente presentato presso il Senato della Repubblica e firmato da tutti i gruppi parlamentari. L’obiettivo di fondo è chiaro: permettere anche alle imprese artigiane di fruire della tassazione agevolata per la locazione degli immobili.
Cedolare secca: il mercato chiede da tempo l’estensione del meccanismo di tassazione
Sul punto è doveroso sottolineare che il mercato chiede da tempo l’estensione della cedolare secca. Non è quindi un caso se periodicamente si torna a parlare della questione. La nuova proposta è importante perché secondo le anticipazioni è stata firmata da tutti i gruppi parlamentari. L’idea di fondo resta quella di seguire il meccanismo di tassazione dei privati, con l’applicazione di una tassazione agevolata che potrebbe variare dal 10% al 20%.
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Il vantaggio risulterebbe evidente, visto che attualmente l’aliquota destinata alle locazioni per le imprese artigiane va dal 30% al 40%. Percentuali alle quali bisogna poi aggiungere le addizionali locali. Un simile cambio di passo potrebbe quindi ripercuotersi positivamente sia sui locatori che sui locatari, portando a un abbassamento generale dei canoni di locazione e a un efficientamento del settore.
Perché l’estensione della cedolare secca rappresenta una misura importante
Un ripensamento sulla tassazione del settore immobiliare è richiesto da tempo. La rigidità dei sistemi contrattuali si accompagna infatti a un’elevata imposizione fiscale. Il tutto va ad appesantire il comparto in un momento nel quale è essenziale puntare al ritorno alla crescita. Abbassare il peso del fisco non andrebbe solo a vantaggio diretto dei proprietari degli immobili.
In un contesto come quello attuale, la misura farebbe da volano al problema della desertificazione urbana. Con la pandemia molte attività commerciali e artigianali sono infatti a rischio chiusura. Senza contare quelle che purtroppo non sono riuscite a superare le difficoltà dei mesi precedenti. Oltre a ciò, si andrebbe anche a ridurre l’evasione fiscale, visto che diminuirebbe la convenienza a incassare una parte o la totalità del canone in nero.
La stessa analisi era stata fatta nell’ormai lontano 2011. Il governo decise di giocare la carta della cedolare secca in relazione agli affitti residenziali. Con il recupero del nero e la diminuzione del tasso di fabbricati sfitti dovrebbe quindi essere possibile recuperare nel medio e lungo termine la perdita iniziale nel flusso impositivo. Il tutto a vantaggio sia del mercato, sia della legalità.
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