Bonus autonomi da 1000 euro nel 2021: requisiti delle nuove indennità del decreto Ristori 5
Si profila un nuovo bonus da 1000 euro per i lavoratori che svolgono attività precarie o discontinue. Con l’avvento dei nuovi lockdown, molti di questi soggetti si sono infatti trovati ancora una volta davanti all’impossibilità di ottenere un reddito utile. Il governo ha quindi in preparazione un ulteriore pacchetto di provvedimenti, che dovrebbe confluire all’interno del cosiddetto decreto Ristori 5.
Nella pratica, le stime indicano che le misure comporteranno un ulteriore scostamento di bilancio per circa 32 miliardi di euro. A essere coinvolti dal provvedimento saranno le stesse categorie che hanno già beneficiato dei meccanismi di sostegno in precedenza, ovvero lavoratori stagionali, in somministrazione e autonomi. In questo modo, si punta a garantire un importante aiuto in favore di persone che non hanno possibilità di accedere alle opzioni di welfare ordinarie previste dalla legge (come la cassa integrazione o la disoccupazione).
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Bonus da 1000 euro nel decreto Ristori 5: le categorie potenzialmente coinvolte nella misura
Rispetto al quadro appena evidenziato, il decreto Ristori 2021 punta a garantire una indennità da 1000 euro in favore di numerose categorie. Tra queste rientrano i lavoratori stagionali del turismo e delle terme. Ma anche gli operatori del turismo e degli stabilimenti termali con contratti in somministrazione.
Rientrano infine nella misura i dipendenti stagionali del settore non turistico, gli intermittenti e i lavoratori autonomi. Il bonus garantirà 1000 euro come forma di indennizzo rispetto all’impossibilità di esercitare il proprio lavoro in virtù dei vincoli e dei limiti decisi con i nuovi lockdown.
Bonus per lavoratori autonomi 2021: i requisiti per beneficiare del provvedimento
Tra i nuovi provvedimenti in arrivo c’è anche il cosiddetto bonus autonomi 2021. L’indennità consiste in una somma di 1000 euro erogata al fine di superare il difficile momento dettato dalla pandemia. La misura sarà tarata sulla base delle indennità già erogate con i precedenti decreti. I requisiti restano quindi ben delineati, fermo restando che per beneficiare dell’assegno bisognerà risultare esclusi da altre misure di welfare ordinarie e straordinarie.
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In particolare, i requisiti prevedono il possesso della partita iva e l’iscrizione alla gestione separata dell’Inps a partire dal 17 marzo del 2020. Serve inoltre non risultare contemporaneamente iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, come ad esempio le casse professionali. Oltre a ciò, è necessario aver versato almeno un contributo mensile a partire dal 1° gennaio 2019. Resta motivo di esclusione la percezione di una pensione ordinaria, oppure di un assegno di invalidità o di un altro assegno di welfare erogato dall’Inps.
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