Blocco licenziamenti 2021: fino a quando andrà avanti? Prossima scadenza il 31 marzo, la possibilità di una proroga selettiva
Per il blocco dei licenziamenti di marzo 2021 si avvicina la scadenza. Molti lavoratori si interrogano sul proprio destino, mentre prosegue la crisi dettata dal Covid. C’è timore per il possibile tsunami di risoluzioni contrattuali in arrivo.
Il blocco licenziamenti 2021 si avvicina al proprio termine e la questione desta non poche preoccupazioni tra lavoratori e parti sociali. In attesa di capire se potrà concretizzarsi una nuova proroga, al momento la scadenza da tenere in considerazione è quella del prossimo 31 marzo 2021. È chiaro che vista la prosecuzione della crisi sanitaria ed economica per via del Covid-19, un nuovo intervento di tutela dovrebbe comunque concretizzarsi. Ma la questione è tutt’altro che scontata, anche perché in molti parlano di una possibile estensione selettiva e non in favore di tutti i lavoratori.
Dal punto di vista epidemiologico, appare evidente che un ritorno alla normalità sia ormai rimandato al 2022. Anche per questo l’eventuale proroga del blocco ai licenziamenti corre in parallelo con la prosecuzione della cassa integrazione. D’altra parte, non è comunque pensabile di procedere all’infinito con la misura, anche perché le stesse aziende lanciano l’allarme sull’impossibilità di mandare avanti ad oltranza l’attività in simili condizioni.
Blocco licenziamenti 2021: il dibattito prosegue da quasi un anno
La vicenda del blocco dei licenziamenti è diventata certamente una tematica chiave negli ultimi mesi, sia dal punto di vista strettamente economico, sia per quanto concerne l’attività legislativa e sindacale. Sul tema c’è anche chi è arrivato a sollevare dubbi rispetto alla possibile costituzionalità della misura. L’articolo 41 della Costituzione sancisce infatti la libertà d’impresa. L’iniziativa può essere considerata come inevitabile finché mantiene il carattere di eccezionalità dovuto alla situazione di emergenza. Ma alla scadenza del prossimo 31 marzo avrà compiuto oltre un anno di vita.
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Anche per questo appare chiaro che una sua eventuale proroga sarà rimodulata in base al settore d’impresa, considerando di estendere le tutele e i benefici assistenziali laddove la crisi continua a colpire duramente. Giunti ormai alla metà di febbraio, il tempo stringe. Restano infatti circa 45 giorni per decidere in che modo dovrà essere esteso il provvedimento di tutela. Non è quindi un caso che il neo Ministro del Lavoro Andrea Orlando si sia già mosso sulla questione degli ammortizzatori sociali, incontrando in teleconferenza le parti sociali nella giornata di ieri.
I sindacati chiedono in modo unanime di prorogare il blocco dei licenziamenti
Se le imprese esprimono preoccupazione circa la sostenibilità di una prosecuzione della misura, le parti sociali si schierano con forza sull’imprescindibilità del blocco dei licenziamenti fino alla conclusione della crisi. Per Cgil, Cisl e Uil, non è possibile pensare all’idea di sciogliere il meccanismo di tutela prima che l’emergenza da coronavirus sia terminata. Se non si concretizzerà la prosecuzione della misura, le parti sociali prevedono lo scoppio di una vera e propria bomba sociale, considerando che solo nel 2020 sono spariti 444mila posti di lavoro.
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Oltre a ciò, il prossimo intervento in arrivo da parte dell’esecutivo Draghi dovrà contenere anche la prosecuzione delle indennità per i lavoratori autonomi, precari e stagionali. Con particolare attenzione al comparto del turismo e a quello dello spettacolo. La proposta del Ministro Orlando arriverà già nelle prossime settimane e comunque prima della conclusione del mese di febbraio. A quel punto si potrà comprendere quale sarà l’effettivo orientamento del nuovo governo.
Blocco licenziamenti e legge di bilancio 2021: come funziona l’ultima estensione della misura
Allo stato attuale, il blocco dei licenziamenti individuali e collettivi al 31 marzo 2021 è stato previsto e attuato attraverso l’ultima legge di bilancio. Nella stessa occasione il legislatore ha deciso di far correre la misura di pari passo con quella relativa all’estensione della cassa integrazione. La medesima sospensione viene applicata anche alle procedure in corso, con l’eccezione dei casi nei quali si arriva a un accordo collettivo o l’azienda è impossibilità a tenere aperta la propria attività.
In particolare, il testo della finanziaria evidenzia che “per quanto concerne il vigente divieto di licenziamento, la legge di bilancio proroga al 31 marzo 2021 il divieto di procedere a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e a quelli collettivi (con sospensione delle procedure in corso) in conseguenza della concessione di un ulteriore periodo massimo di dodici settimane di trattamenti di integrazione salariale per periodi intercorrenti tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, e tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per i trattamenti di Assegno ordinario e di Cassa integrazione in deroga”.
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