Disabilità intellettiva (FIL), come si valuta e cosa fare

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10/06/2018

Funzionamento Intellettivo Limite colpisce una grande quantità di bambini: ecco cosa è

Disabilità intellettiva (FIL), come si valuta e cosa fare

Disabilità intellettiva (FIL): a volte i genitori si accorgono che i propri figli sono un po’ più lenti nei loro progressi. Hanno alcune difficoltà negli apprendimenti, si fanno confronti con gli altri coetanei, e sembra che il bambino fa tanta fatica per raggiungere gli obbiettivi. Spesso si demoralizzano e si rifiutano di affrontare un compito.

Gli insegnati a volte non sanno come affrontare queste situazione. Si  tratta di alunni che hanno bisogno di più tempo per apprendere e spesso necessitano anche di dimostrazioni prima di comprendere i concetti. Sono bambini poco intuitivi e vanno seguiti con attenzione per potergli far raggiungere gli obiettivi di apprendimento.

Questi sono bambini con funzionamento intellettivo limite (FIL)

Quali sono le caratteristiche di un bambino FIL

funzionamento intellettivo limiteUn bambino con Funzione Intellettivo Limite per essere diagnosticato tale devono essere presenti due caratteristiche:

  • Il QI deve essere compreso tra 71 e 84 punti, misurato con test standardizzati.
  • Difficoltà di adattamento sociale, scolastico o lavorativo.

Le difficoltà non devono essere causate da situazioni sociali, emotive o ambientali di natura transitoria.

I bambini con FIL non rientrano nei casi della legge 104 del 1992, ma hanno diritto ad alcune agevolazioni secondo la normativa dei Bisogni Educativi Speciali (BES).

Spesso i casi di Funzionamento Intellettivo Limite si presentano in concomitanza con altre problematiche come il Disturbo Specifico di Apprendimento, disturbi del comportamento o delle personalità. Quando si presentano queste concomitanze i bambini ricevano una diagnosi e di conseguenza una certificazione. Questi bambini vengono seguiti dal psicologo e hanno un supporto scolastico.

La scuola come si comporta

I bambini con FIL non possono usufruire di un insegnante di sostegno in quanto non certificati, ma hanno diritto a particolari attenzione secondo la normativa sui BES.


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A scuola si predispone un Piano Didattico Personalizzato dove si tiene conto dei punti di forza e deboli dell’alunno, si curi l’aspetto relazionale oltre ai contenuti delle discipline e che contribuisce allo sviluppo delle autonomie personali.

Gli insegnanti, inoltre, possono prevedere per questi alunni alcuni accorgimenti come tempi più lunghi per lo studio delle materie e per le verifiche, alleggerire lo studio mnemonico, insegnare un concetto riportando un esperienza concreta, alleggerire i compiti per casa.

I genitori come possono aiutare

Anche i genitori hanno bisogno di supporto e consigli per dare una mano al proprio figlio. L’assistenza psicologica va data sia al bambino che ai genitori. La famiglia va sostenuta per affrontare le difficoltà che si presentano. Sostenere il senso di smarrimento e di colpa, il timore di sbagliare e danneggiare il bambino, il senso di frustrazione quando non si riesce a trovare la chiave giusta per fargli capire un concetto.

Ci sono delle linee guide che indicano le metodologie per aiutare questi bambini, ma devono essere adattate ad ogni caso specifico. Il lavoro fatto insieme è importante, famiglia, scuola, specialista devono collaborare insieme per sostenere il percorso di questi bambini per renderli sereni e felici.

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