Assegno unico 2023: rinnovo Isee all’Inps entro il 28/2

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10/01/2023

Assegno unico 2023: rinnovo Isee all’Inps entro il 28/2

Assegno unico 2023, restano poche settimane per l’aggiornamento della Dichiarazione sostitutiva unica (DSU). Il documento deve essere presentato entro il prossimo 28 febbraio 2023 se si desidera percepire l’assegno pieno. Diversamente, l’Inps provvederà a erogare il minimo previsto dalla legge.

Infatti, in tale evenienza l’ente provvede a bonificare la cifra di 50 euro per ogni figlio. Il peculiare meccanismo di funzionamento dell’assegno unico prevede infatti che questo venga stabilito sulla base della situazione economica e patrimoniale derivante dall’Isee.

In tale contesto, è opportuno anche sottolineare che le famiglie che hanno già percepito l’assegno unico nel corso del 2022 non dovranno inoltrare una nuova richiesta, ma semplicemente la nuova DSU. Quest’ultima è infatti scaduta il 31 dicembre dello scorso anno.

Assegno Unico 2023: scadenza perentoria aggiornata al 30 giugno 2023

Resta comunque la possibilità di inviare la documentazione all’ente previdenziale dopo il mese di febbraio, purché non si superi la scadenza del 30 giugno. L’Inps provvederà ad aggiornare la documentazione presente nei propri archivi e quindi a effettuare i pagamenti degli arretrati dal mese di marzo. Discorso a parte invece per quanto concerne gli aumenti previsti all’interno della manovra.

La legge di bilancio 2023 ha infatti decretato delle maggiorazioni, che verranno implementate in automatico dall’Inps agli aventi diritto. Quest’ultime saranno quindi visibili all’interno delle rate di assegno unico pagate dall’ente dal prossimo mese di febbraio.

Assegno Unico: i soggetti che devono presentare una nuova DSU

Con la scadenza della DSU allo scorso 31 dicembre 2022, tutti i beneficiari di prestazioni assistenziali legate al modello Isee dovranno aggiornare la documentazione. Rientrano in questo caso anche i beneficiari dell’assegno unico universale. La certificazione serve infatti a determinare l’indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare.

La legge prevede che i nuclei familiari con Isee oltre 40mila euro o che non presentano il documento risulteranno assegnatari dell’importo minimo dell’assegno unico, corrispondente a 50 euro per ogni figlio. C’è tempo quindi fino al 28 febbraio 2023 per richiedere l’importo aggiornato e al 30 giugno 2023 per avere accesso agli eventuali arretrati.


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Dopo questa scadenza, non sarà più possibile richiedere l’importo aggiornato, né ricevere gli arretrati per i mesi di marzo, maggio e giugno. Infatti, per le richieste successive l’assegno verrà erogato a partire dal mese successivo e l’importo verrà stabilito al momento della domanda e sulla base dell’Isee.

Le nuove maggiorazioni previste con la Legge di bilancio 2023

Come già anticipato, la legge di bilancio 2023 ha stabilito degli incrementi relativi all’importo dell’assegno unico. Tali maggiorazioni sono state confermate dall’Inps all’interno di un comunicato stampa diramato lo scorso 30 dicembre 2022. Nel testo viene spiegato in che modo si applicheranno gli aumenti previsti con l’ultima finanziaria.

In particolare, è stato stabilito un aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari con figli di età inferiore ad un anno. Le maggiorazioni vengono applicate agli importi per le rispettive fasce ISEE di riferimento. Un secondo aumento è previsto anche per i nuclei familiari più numerosi, cioè con tre o più figli a carico e un Isee al di sotto di 40mila euro. In tal caso, l’importo è incremento del 50% per ogni figlio sotto i 3 anni di età.

Inoltre, per quei nuclei familiari che possiedono al loro interno almeno 4 figli viene incrementata del 50% anche la maggiorazione forfettaria. Nel corso del 2023, questa passerà quindi da 100 a 150 euro al mese. Infine, per le famiglie con figli disabili saranno riconosciuti gli aumenti decisi nel 2022.

Assegno unico 2023: come funzionano i nuovi aumenti

Rispetto a quanto appena specificato, gli aumenti appena indicati saranno erogati in automatico dall’Inps da febbraio 2023, senza dover presentare una apposita richiesta. È opportuno anche specificare che al momento non sono ancora stati ufficializzati definitivamente gli importi finali degli assegni.

Questo perché la manovra ha previsto anche un adeguamento dell’erogazione all’inflazione. Gli assegni saranno quindi rideterminati rispetto all’incremento del costo della vita attraverso un apposito decreto ministeriale, che sarà pubblicato entro la metà del mese di gennaio.

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