Superbonus 110, stop cessione crediti ma compravendita attiva: ultime governo e banche
Purtroppo non è andata bene per la questione della cessione del credito. Il Governo getta la spugna, e mette (al momento) fine alla storia dei crediti e degli sconti richiedibili per il Superbonus 110% e per tutti gli altri bonus edilizi.
Se da una parte dice di no ai crediti, dall’altra il Governo dice sì in merito alla compravendita attiva, almeno per evitare il peggio in caso di vendita dell’immobile. Ma vediamo meglio tutte le ultime novità in merito al Superbonus 110.
Superbonus 110, stop cessione crediti ma compravendita attiva
A breve in molti dovranno dire addio al Superbonus 110, soprattutto chi lo vorrebbe richiedere a breve. Il governo Meloni ha messo in campo diversi interventi riguardanti la cessione del credito per i bonus edilizi: o meglio dei blocchi, come quello previsto per l’acquisto dei crediti fiscali inerenti a questi bonus edilizi.
Parliamo dell’opzione più richiesta da parte di imprese e beneficiari stessi, che però ha portato in più casi a diversi abusi e frodi ai danni dello Stato, dell’ordine di miliardi di euro.
Fortunatamente il Governo non ha imposto alcun blocco in merito alla questione della compravendita attiva. Nel caso in cui si volesse cedere l’immobile, sul quale è stato dato l’ok per il Superbonus 110 e sono stati avviati dei lavori, se non diversamente indicato nell’atto di vendita, le quote residue di detrazione spettano all’acquirente.
Superbonus 110, le ultime dal governo
Nonostante questa disponibilità in merito al Superbonus 110, il Governo non ha garantito altre libertà, soprattutto da parte delle Regioni.
Se prima era quasi assicurato che i crediti potessero essere acquistati anche dagli enti regionali e locali, il Governo Meloni ha sancito il divieto di acquistare i crediti per tutte le amministrazioni pubbliche, compresi gli enti locali e le Regioni.
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In pratica il Governo “taglia le gambe” a due opzioni molto richieste, lasciando invece quella meno apprezzata, proprio perché quella più onerosa: la detrazione fiscale.
Sarà ancora possibile richiedere questi bonus sotto forma di detrazione fiscale, ma solo con una compensazione decennale, ovvero con una ripartizione del credito d’imposta in 10 rate annuali.
Superbonus 110, il problema delle banche
Negli ultimi giorni ha fatto scalpore il dato emerso in merito alla valutazione dei crediti in cessione da parte degli istituti bancari: non più dell’82%, il 28 per cento in meno rispetto alla sua quota originaria.
Questa svalutazione estrema è dovuta alla sempre minore disponibilità da parte degli istituti bancari di assumersi un rischio del genere, e anche dal fatto che già da diversi mesi le banche hanno erogato tutti i crediti disponibili per il Superbonus 110%.
Con il blocco da parte sia delle banche, sia del Governo, il Superbonus 110% diventa ufficialmente un capitolo chiuso per gli istituti bancari, almeno per quanto riguarda l’apertura di nuove pratiche. Per quelle che hanno potuto avere confermata la CILA-S (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata – Superbonus) potranno ancora godere non solo del credito, ma anche della percentuale originaria.
Solo per le richieste successive sarà possibile solo la detrazione fiscale, come opzione di “rimborso”. Un’opzione che renderà questo bonus un privilegio per quei pochi che potranno permettersi di pagare subito i lavoro e vedersi restituire parte delle risorse investite in tempi molto lunghi.
Superbonus 110, la proroga non passa
Altra brutta notizia viene dalla promessa proroga per le unifamiliari, che doveva andare dal 31 marzo 2023 al 30 giugno 2023, ma all’ultimo il Governo ha detto di no anche a quest’ultima proposta.
Pertanto rimangono in vigore tutte le scadenze attuali per richiedere il Superbonus 110 in caso di unifamiliari e condomini, compresa quella per chi ha avuto la convalida della CILA-S entro il 31 dicembre 2023. Ricordiamo che da oggi 17 febbraio, le regole per i bonus sono cambiate: sia per il Superbonus che per tutti gli altri bonus edilizi come ecobonus e bonus ristrutturazioni.
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