Superbonus 110%, limite spesa per il terzo settore: novità ONLUS, OdV e APS
Le notizie sul Superbonus 110% non finiscono mai, specie per quanto riguarda il massimale di spesa previsto per farsi accreditare il bonus. Una recente comunicazione dell’Agenzia delle Entrate ha messo nero su bianco alcune indicazioni di spesa per una particolare categoria beneficiaria, quella degli enti del terzo settore.
Per loro purtroppo saranno disposti dei nuovi calcoli, con criteri completamente diversi da quelli previsti per i condomini o per i complessi residenziali con più di una sola unità immobiliare. Vediamo quali sono le novità sui limiti di spesa per il terzo settore, e più di preciso su ONLUS, OdV e APS.
Superbonus 110%, limite spesa per il terzo settore
In un momento delicato come questo, l’Agenzia delle Entrate ha continuato a pubblicare senza sosta ulteriori comunicazioni e circolari, in modo da chiarire alcuni procedimenti o calcoli da effettuare in sede di richiesta del bonus.
Con la circolare numero 3 dell’8 febbraio 2023, l’Agenzia ha voluto precisare come il parametro di riferimento per il calcolo dei massimali sarà il valore medio che si ricava dal Rapporto Immobiliare.
Tale Rapporto viene pubblicato con cadenza annuale dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia, e fa riferimento alla media nazionale degli immobili secondo i dati delle compravendite e dei valori di scambio registrati durante l’anno.
Nel caso delle ONLUS, OdV e delle APS, il calcolo non sarà lo stesso, anzi sempre per loro saranno previsti ulteriori requisiti soggettivi e caratteristiche in merito agli immobili per cui viene richiesto il Superbonus 110%. Parte di questi sono già stati approfonditi, come accaduto per la SOA prevista per i bonus edilizi.
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Superbonus 110%, novità ONLUS, OdV e APS
Oltre a unifamiliari, condomini ed ex IACP, anche gli edifici adibiti per le attività di ONLUS, OdV e APS possono beneficiare di questo bonus.
In questo caso però l’Agenzia ha convenuto su un aspetto. Sebbene questi edifici vengano usati per i servizi disposti da queste tre tipologie di enti del terzo settore, al Catasto essi risultano come singole unità immobiliari, pur essendo anche di grandi dimensioni.
Il calcolo del limite di spesa basato sul numero di unità risulterebbe quindi particolarmente penalizzante per tutti questi enti, che svolgono attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali. Per loro l’Agenzia ha disposto il seguente calcolo per il limite di spesa:
“[…] il limite di spesa […] è moltiplicato per il rapporto tra la superficie complessiva dell’immobile […] e la superficie media di una unità abitativa immobiliare, come ricavabile dal Rapporto Immobiliare pubblicato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare […]”
Superbonus 110%, quali sono gli immobili previsti
Oltre a questo nuovo calcolo per il limite di spesa, gli Enti del terzo settore dovranno limitarsi a richiedere il Superbonus 110% solo per tre categorie catastali. Si tratta delle categorie B1, B2, D4.
La B1 è la categoria nella quale sono riuniti i vari collegi e convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari e caserme. Mentre la B2 e la D4 sono quelle previste per case di cura e ospedali: se senza fine di lucro, rientrano nella B2; se con fine di lucro, nella D4.
Ricordiamo che ONLUS, OdV e APS dovranno possedere questi edifici secondo queste quattro modalità:
- proprietà,
- nuda proprietà,
- usufrutto,
- comodato d’uso gratuito.
Superbonus 110%, le scadenze per ONLUS, OdV e APS
In merito alle scadenze del Superbonus 110%, nel caso delle ONLUS, OdV e APS esse potranno beneficiare delle stesse date previste per la categoria dei condomini minimi, ovvero quelli con più di 2 unità abitative, purché meno di 4.
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Per avere diritto alla percentuale originale del 110% i lavori dovranno essere terminati entro il 31 dicembre 2023, ma solo se si presenta la CILAS entro il 25 dicembre 2022, a seguito della proroga disposta dal Governo Meloni.
Altrimenti gli Enti del terzo Settore potranno beneficiare della proroga fino al 2025, ma con percentuali totalmente differenti: 90% per i lavori nel 2023, 70% per quelli nel 2024, 65% per quelli del 2025.
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