Reddito di cittadinanza 2023, bonus 150 euro in arrivo: requisiti, pensionati, INPS, a chi spetta, come funziona e chi ha diritto alla NASpI
Oltre al Reddito di cittadinanza 2023 arriva anche il bonus 150 euro, ma solo per poco tempo. Parliamo di un’integrazione una tantum, introdotto dal Decreto aiuti ter per una serie di categorie sociali e lavorative, che purtroppo non verrà prorogato per il 2023.
L’unica fortuna è che sia possibile richiederlo ancora, ma solo alcuni potranno beneficiare di questa proroga. Tutti gli altri dovranno aver fatto domanda entro una precisa data.
Vediamo meglio come richiedere il bonus 150 euro, per i pensionati INPS, e come funziona nel caso di percettori del Reddito di Cittadinanza 2023 e della NASPI.
Reddito di cittadinanza 2023, bonus 150 euro in arrivo: requisiti
Dopo gli ultimi imprevisti del reddito di cittadinanza 2023, c’è una buona notizia per i percettori dell’RDC: anche loro possono richiedere il bonus 150 euro. Per quanto possa sembrare irregolare, in realtà i percettori RDC hanno diritto al bonus perché non rientrano ufficialmente tra quelle famiglie che potrebbero superare il reddito annuo di 20.000 euro, limite massimo per richiedere il bonus.
Non tutti i percettori però potranno averlo, perché il bonus 150 euro non può essere assegnato:
- a chi ha nel proprio nucleo familiare un soggetto già beneficiario del bonus;
- a chi ha subìto la sospensione dell’RDC nel mese di novembre;
- a chi ha già ricevuto l’accredito nel mese di novembre.
Ufficialmente dovrebbe essere arrivato a tutti i percettori tra il mese di novembre e di dicembre 2022. In caso contrario, consigliamo di contattare l’INPS.
Bonus 150 euro, come funziona per i pensionati INPS
Sfortunatamente non ci sono buone notizie per i pensionati INPS che vogliono richiedere a gennaio 2023 il bonus 150 euro.
Ad oggi i pensionati INPS posso richiedere il bonus soltanto se hanno fatto domanda nei mesi antecedenti, e sempre se hanno potuto rispettare i seguenti resuiti:
- residenza in Italia e titolari di trattamenti pensionistici/assistenziali INPS;
- reddito personale assoggettabile a IRPEF non superiore a 20.000 euro.
Tali misure sono disposte anche per chi è titolare di pensioni sociali, assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione. Ma sempre con decorrenza entro il 1° ottobre 2022.
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Bonus 150 euro, a chi spetta e come funziona per le altre categorie
Per le altre categorie, è ancora possibile richiedere il bonus 150 euro, purché inviino la domanda all’INPS entro il 31 gennaio 2023. Questa proroga è disposta solo per chi è:
- titolare di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.);
- assegnista di ricerca,
- dottorando;
- lavoratore autonomi senza partita IVA;
- lavoratore stagionale, a tempo determinato e intermittente,
- lavoratore iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo.
Anche per tutti loro è richiesto nel periodo d’imposta 2021 un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro. Nel caso di professionisti con partita IVA iscritti alla Gestione Separata o alle casse private prima di maggio 2021, si potrà beneficiare di 350 euro (200 + 150), ma solo se rispettano due requisiti reddituali: reddito inferiore a 35.000 euro per il bonus 200 euro, e reddito inferiore a 20.000 euro per il bonus 150 euro.
Bonus 150 euro, come funziona a chi ha diritto alla NASPI
Nel caso del bonus 150 euro per chi è percettore della NASPI, è prevista l’erogazione entro febbraio 2023 direttamente sul proprio sussidio di disoccupazione, come già in disposto precedentemente per i disoccupati. Questo vale anche per chi è titolare della DIS-COLL, o sottoposto alla mobilità in deroga e a trattamenti di importo pari alla mobilità, per la platea dei beneficiari di disoccupazione agricola 2021.
Sempre il bonus è previsto anche per i già beneficiari delle indennità COVID-19 e per i lavoratori autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio già beneficiari delle indennità 200 euro. In tal caso, la domanda andrà a buon fine se i datori di lavoro invieranno le denunce UniEmens relative alle retribuzioni di novembre 2022.
Ricordiamo che per tutti gli altri varrà la richiesta tramite servizio online, alla voce “Indennità una tantum 150 euro – Domanda” o tramite i patronati o il Contact center INPS.
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