Pagamenti INPS 17 Febbraio 2023: oggi NASpI, Bonus 150 ed ex Renzi, Assegno Unico
Sono scattati i pagamenti INPS in merito a diversi sussidi e supporti economici, quali la disoccupazione NASpI, oppure il bonus 150 euro una tantum e l’integrazione sullo stipendio (ex bonus Renzi). Più tutti gli arretrati per chi è percettore dell’Assegno Unico.
Vediamo chi potrà ricevere già da oggi ognuno di questi pagamenti INPS, e quali sono le principali novità per ognuno di essi, soprattutto in merito all’Assegno Unico per i figli.
Pagamenti INPS 17 Febbraio 2023: oggi NASpI, Bonus 150 ed ex Renzi, Assegno Unico
In data 17 febbraio 2023 quasi tutti dovrebbero ricevere il pagamento del sussidio di disoccupazione NASpI, il bonus 150 euro e l’ex bonus Renzi, nonché gli arretrati per l’Assegno Unico. Oggi è anche l’ultimo giorno bancabile della settimana, pertanto ogni ulteriore accredito sarà possibile da lunedì 20 febbraio 2023.
Nessuno di questi pagamenti è di fatto richiedibile in contanti, ma solo tramite accredito IBAN sul proprio conto. Al massimo sarà possibile avere l’accredito direttamente sulla Carta RDC, in alternativa all’accredito IBAN, ma i tempi potrebbero differenziarsi.
Ricordiamo che le lavorazioni sono partite ieri 16 febbraio (parliamo delle mensilità arretrate), pertanto è auspicabile che i pagamenti possano concludersi oggi.
Pagamenti INPS per i percettori NASpI, come funziona
Tra i pagamenti INPS previsti oggi 17 febbraio 2023 c’è anche l’indennità NASpI, quella prevista per alcune categorie lavorative. In genere si pensa che la NASpI sia simile all’RDC, in realtà la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è un sussidio di disoccupazione previsto solo per chi è stato lavoratore subordinato.
Parliamo di lavoratori come apprendisti, dipendenti pubblici assunti a tempo determinato, soci lavoratori di cooperativa con un rapporto di lavoro in forma subordinata, nonché personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. E così anche operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative.
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Di contro, il 17 febbraio 2023 arriverà per i collaboratori coordinati e continuativi la loro “NASpI”, ovvero la Dis-Coll, l’indennità di disoccupazione specifica per i lavoratori con rapporto co.co.co.
Pagamenti INPS, a chi spetta il bonus 150 euro ed Ex Renzi
Nel caso dei pagamenti INPS relativi a bonus una tantum o trattamenti integrativi, l’erogazione sarà prevista solo per alcune categorie di lavoro, ma soprattutto per alcuni requisiti reddituali. Nel caso del bonus 150 euro, arriva il 17 febbraio 2023 per coloro che hanno le sopracitate indennità di disoccupazione, oppure per i lavoratori con un reddito inferiore a 20.000 euro, purché abbiamo versato dei contributi prima del 18 maggio 2022.
Nel caso dell’ex Bonus Renzi, si avrà diritto al trattamento integrativo solo se si avrà un reddito lordo inferiore a 15.000 euro, altrimenti verrà applicato solo a chi ha la somma delle detrazioni IRPEF superiore all’imposta lorda dovuta. In tal caso, o arriverà in anticipo sulla busta paga, o dovrà aspettare in sede di conguaglio da Modello 730. Ricordiamo che, in caso di conguaglio negativo, si dovrà restituire il bonus, anche ricorrendo alla trattenuta sullo stipendio.
Pagamenti INPS, gli arretrati dell’Assegno Unico
Chi è riuscito a farsi convalidare entro il 31 gennaio 2023 l’ISEE potrà ricevere oggi 17 febbraio anche l’Assegno Unico, almeno per quanto riguardano gli arretrati di dicembre 2022 e gennaio 2023.
Si potrà ricevere l’Assegno anche senza l’ISEE, dato che il sussidio è garantito anche a chi non lo compila, ma non si potrà avere più di 50 euro al mese, o meglio 54 euro grazie alla rivalutazione dei trattamenti previdenziali e assistenziali a causa dell’inflazione. Si potrà comunque fare domanda per l’ISEE, a patto di farselo convalidare dall’INPS entro il 30 giugno, almeno per avere diritto a tutti gli arretrati. Le domande presentate dal 1° luglio 2023 saranno liquidate nei mesi successivi senza il riconoscimento degli arretrati dei mesi precedenti.
Scatta invece da questo mese la restituzione delle maggiorazioni erogate erroneamente nei mesi precedenti alle famiglie monogenitoriali, che dovranno restituire all’INPS almeno 210 euro della maggiorazione “genitori lavoratori” (30 euro al mese in più).
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