Incentivi auto 2022 benzina e diesel: sconto fino a 9mila euro
Incentivi auto 2022, si procede verso un rinnovo dei meccanismi di sostegno del settore. A confermarlo è stato il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato alcuni dettagli sui punti chiave inseriti all’interno delle bozze. Il comparto è stato duramente colpito dalla recente crisi pandemica. Si trova di fronte all’elettrificazione forzata e si è arenato nuovamente dopo l’esaurimento delle precedenti agevolazioni.
Il governo è quindi pronto a mettere in campo risorse per un miliardo di euro, che dovrebbero però essere distribuite fino al 2030. Il piano prevede di accompagnare la transizione verde e di evitare il collasso di un settore che rimane fondamentale per l’economia italiana.
L’obiettivo di fondo è quindi duplice. Da un lato agevolare l’acquisto di auto elettriche o comunque ecologicamente sostenibili, favorendo così il passaggio alla mobilità verde. Dall’altro lato garantire risorse utili al settore dell’automotive, che sta vivendo un periodo di forte difficoltà.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Incentivi auto 2022: le anticipazioni in arrivo dal governo
Tenendo presente il quadro generale, il governo sembra intenzionato a suddividere gli incentivi in base alle emissioni di CO2 prodotte dai veicoli. Le bozze d’intervento prevedono d’individuare tre differenti classi di merito. Da 0 a 20 grammi di emissioni, per le auto elettriche. Da 21 a 60 grammi, per le cosiddette auto ibride e plug-in. Infine, da 61 a 135 grammi di emissioni per le auto mild hybrid, full hybrid, benzina, diesel, metano o Gpl.
I contributi verranno assegnati tenendo conto della classe di sostenibilità, premiando quelle con emissioni più bassi. Si potrebbero concretizzare fino a 9mila euro per le auto elettriche, nel caso in cui venga rottamato un veicolo usato con classe inferiore all’Euro 5. La seconda fascia potrebbe garantire fino a 7mila euro di sconto in caso di rottamazione. Mentre l’ultima fascia punta a offrire un sostegno fino a 3mila euro, includendo anche le auto a benzina e diesel.
Potrebbe interessarti: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite
Gli stanziamenti per il 2022: ecco quando arriveranno
Sul punto è importante sottolineare che il dato certo riguarda l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto Bollette, risalente allo scorso 18 febbraio. All’interno sono state stanziate risorse complessive per il 2022 (riguardanti tutto il settore energetico) corrispondenti a 800 milioni di euro. Un ulteriore miliardo di euro risulta invece destinato a essere impiegato fino al 2030. Per conoscere i dettagli dell’operazione sarà però necessario attendere la pubblicazione del decreto all’interno della Gazzetta Ufficiale.
Successivamente, sarà il momento dei decreti attuativi ministeriali. A quel punto si potrà conoscere con certezza quali saranno i requisiti e le modalità di fruizione degli sconti. Rispetto alle risorse effettivamente messe in campo, non è ancora noto quante di queste saranno destinate a sostenere le vendite delle vetture e quante saranno assegnate direttamente ai produttori, per sostenere la transizione energetica. Il decreto dovrà quindi passare per la conversione definitiva in Parlamento. Un passaggio che potrebbe comportare ulteriori modifiche.
Incentivi auto 2022: quali vetture potrebbero rientrare nell’operazione
Viste le premesse, è opportuno anche specificare che non tutte le auto potrebbero rientrare nell’operazione di sostegno al settore automotive. Come già avvenuto in passato, è probabile che verrà posto un tetto massimo di spesa. Le stime indicano che gli acquirenti dovrebbero effettuare l’acquisto di una vettura dal costo non superiore a 35mila euro per la prima fascia e a 25mila euro per la seconda.
I vincoli permetterebbero comunque di agevolare una buona parte del listino attualmente in commercio. Ad oggi, lo sconto potrebbe infatti includere oltre la metà delle auto contraddistinte dall’adeguamento alla normativa Euro 6. Anche in questo caso, si tratta comunque di un passaggio che dovrà essere verificato al momento della conversione definitiva del decreto.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl