Decreto Ristori e bonus 600 euro INPS: le novità per partite IVA sul cumulo con i contributi a fondo perduto
Sul bonus da 600 euro del Decreto Ristori arrivano importanti novità per le partite IVA. Le indennità saranno cumulabili con i contributi a fondo perduto. Ecco le informazioni chiave contenute nella risposta dell’Agenzia delle Entrate.
Bonus da 600 euro Inps per partite Iva e contributi a fondo perduto saranno cumulabili. Lo rende noto l’Agenzia delle Entrate attraverso la risposta a un interpello risalente allo scorso 11 febbraio. Il riferimento va, in particolare, alle indennità da 600 a 1000 euro erogate dall’ente pubblico di previdenza in favore dei lavoratori autonomi per fare fronte al calo di reddito che si è concretizzato per via della diffusione del coronavirus.
A partire dalla grave crisi concretizzatasi lo scorso marzo, sono moltissimi i lavoratori con partita Iva che hanno beneficiato delle indennità previste dai decreti governativi. Fino ad ora mancavano però dei chiarimenti definitivi da parte delle autorità competenti circa la possibilità di beneficiare contemporaneamente anche dei contributi a fondo perduto. I dubbi sulla possibilità di richiedere entrambi i favori di legge riguardavano le particolari modalità di stesura del decreto Ristori e Ristori Bis, così come del decreto Rilancio.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Quest’ultimo contiene al proprio interno una piega nella quale si anticipa la non cumulabilità tra i diversi bonus erogati nei mesi precedenti e la possibilità di fruire del contributo a fondo perduto dell’Agenzia delle Entrate. E proprio per questo motivo i dubbi dei potenziali fruitori al riguardo si sono moltiplicati, in attesa di una risposta definitiva.
La conferma dell’AdE: i bonus Inps sono cumulabili con i contributi a fondo perduto
In merito alla vicenda, la risposta dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito definitivamente ogni possibile dubbio. La dicitura inserita all’interno del Decreto Ristori non è infatti da correlare ai contributi a fondo perduto. Per cercare di fare chiarezza, un lavoratore autonomo ha posto direttamente la questione all’attenzione dell’AdE, ricevendo quindi un parere vincolante e che potrà andare a beneficio di tutti gli interessati.
Per molti lavoratori autonomi la possibilità potrebbe però restare solo sulla carta. Infatti, il termine ultimo entro il quale era possibile presentare la domanda di accesso ai contributi a fondo perduto risale allo scorso 15 gennaio 2021. I lavoratori che, nel dubbio, non hanno inviato la propria pratica rischiano quindi di restare tagliati fuori dai benefici di legge.
Indennità Inps e cumulabilità con i contributi a fondo perduto: la risposta dell’Agenzia delle Entrate
Sullo sfondo resta il fatto che la conferma dell’Agenzia delle Entrate andrà certamente a tranquillizzare coloro che hanno beneficiato dei bonus Inps e che hanno deciso di accedere anche al contributo a fondo perduto. La risposta dei funzionari pubblici sottolinea infatti che il decreto 137/2020 si riferisce in modo specifico all’articolo 25 (commi dal numero 7 al 14) del decreto Rilancio. All’interno di queste percorso manca effettivamente l’indicazione di un divieto di cumulo con i bonus precedenti.
Potrebbe interessarti: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite
Così facendo, si conferma che il contributo a fondo perduto del decreto Ristori va a costituire un beneficio aggiuntivo a quelli già garantiti in passato dall’Inps, grazie ai decreti governativi pregressi. La risposta appare certamente non scontata e risulta altrettanto ragionevole che molti titolari, nell’incertezza, abbiano preferito non accedere ai benefici del fondo perduto. Questo soprattutto considerando le eventuali sanzioni (e gli interessi) che avrebbero successivamente coinvolto i percettori di un eventuale contributo non spettante.
Cosa dice la comunicazione numero 104 dell’11 febbraio dell’Agenzia delle Entrate
A ulteriore conferma di quanto appena esposto, è utile riprendere il testo della comunicazione numero 104 dell’Agenzia delle Entrate. All’interno l’ente esprime il proprio parere, specificando: “si ritiene che il contributo a fondo perduto di cui all’articolo 1 del decreto Ristori rappresenti un ulteriore beneficio di natura monetaria previsto dal legislatore in conseguenza del perdurare della situazione di difficoltà in favore dei soggetti maggiormente colpiti dall’emergenza da COVID-19, spettante al ricorrere dei nuovi requisiti previsti”.
Per questo motivo “la scrivente ritiene che l’istante, al verificarsi di tutte le altre condizioni di legge che, si ribadisce, non sono oggetto di valutazione nel presente parere, possa beneficiare del contributo di cui al richiamato articolo 1, del Decreto Pagina 3 di 4 Ristori pur avendo già beneficiato di quello previsto dall’articolo 27 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18”.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl