Bonus regime forfettario 2023, arriva la domanda per lo sconto sui contributi INPS: requisiti riduzione partita IVA, novità Agenzia Entrate, come funziona la tassazione e cosa cambia
Anche per l’anno 2023, le Partite Iva in regime forfettario possono accedere alle domande per la riduzione dei contributi INPS da pagare per l’attività svolta che sia in ambito commercio o artigianato. Questo bonus è uno sconto applicabile in presenza di determinati requisiti stabiliti da Agenzia delle Entrate e si rinnova ogni anno con una scadenza in genere fissata a fine febbraio. Quindi per l’anno 2023 i termini di presentazione delle istanze sono fissati al giorno 28 febbraio. Ecco come fare per ottenere il bonus contributi.
Come funziona il bonus regime forfettario 2023?
Le partite Iva a regime forfettario, commercianti o artigiani che siano iscritti alla gestione separata INPS, potranno anche quest’anno beneficiare della misura di riduzione contributiva detta anche bonus contributi. Consiste in uno sconto percentuale del 35% di riduzione rispetto alla cifra che originariamente doveva essere pagata all’INPS per i contributi previdenziali.
La domanda va fatta telematicamente, ma è bene chiarire che chi ha già i requisiti necessari e quindi ha già beneficiato del bonus nel 2022, permanendo le stesse caratteristiche non dovrà ripresentare una nuova richiesta. La procedura 2023 è invece aperta anche per chi prossimamente aprirà una nuova Partita Iva e prevede di rispettare i titoli che danno diritto alla riduzione.
Come richiedere lo sconto contributi INPS sulla Partita Iva
Prima di vedere la procedura è importante ricordare la data di scadenza per le istanze di presentazione della domanda di sconto contributivo INPS. Infatti la richiesta va fatta tempestivamente dopo aver calcolato di rientrare nei requisiti previsti. Ma non saranno più accettate domande per il bonus contributi fatte dopo il 28 febbraio. Pertanto chi non rispetterà la scadenza potrà comunque richiedere l’agevolazione, ma questa sarà attivata nell’anno successivo.
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Per fare domanda occorre andare nel proprio cassetto previdenziale Artigiani e Commercianti INPS, dopo aver avuto accesso al portale con le credenziali SPID. Nell’area contributi c’è l’apposita scheda da compilare con tutti i dati necessari al controllo da parte del fisco. Vediamo quali sono le caratteristiche da rispettare.
Quali requisiti per il bonus contributi regime forfettario?
Per ottenere il bonus contributivo occorre che l’impresa sia iscritta all’apposita gestione IVS dell’istituto di previdenza. Dopo aver calcolato i contributi da pagare per l’anno in corso, sul reddito minimo e su quello eccedente, bisognerà certificare alcuni dati.
Oltre a svolgere attività di impresa con Partita Iva a regime forfettario iscritta alla Camera di Commercio, i titolari devono necessariamente aver effettuato l’iscrizione alla Gestione Separata INPS per artigiani e commercianti. Quindi non potranno beneficiare del bonus sconto del 35% dei contributi i titolari di partita Iva che non hanno una cassa professionale e non hanno l’obbligo di essere iscritti alla Camera di Commercio territoriale.
Partita Iva a regime forfettario, cosa cambia nel 2023? Novità da Agenzia Entrate
Il governo, come annunciato anche nei mesi scorsi, sta apportando importanti modifiche al regime agevolato per Partite Iva detto forfettario. Si prevede infatti una sostituzione dell’attuale sistema fiscale con l’applicazione di una vera e propria Flat Tax, che prevede un’aliquota unica al 15% per molte categorie e l’innalzamento dell’attuale soglia di massimi ricavi per poterne usufruire.
La legge infatti porta l’attuale limite fissato a 65.000 euro, ad 85.000 utili per accede all’agevolazione fiscale della tassa unificata che sostituisce l’IRPEF a scaglioni progressivi. L’imposta unica permette di includere numerose attività al regime forfettario, che precedentemente non potevano contare sul beneficio. Sono inoltre previste delle soglie minime di accesso per le nuove aperture di Partita Iva che potranno contare su un’aliquota unica del 5% per i primi 5 anni. Le regole stabiliscono che in caso di superamento dei ricavi fissato a 85mila, scatterà la tassazione ordinaria in due differenti modalità:
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- Se si resta nei 100mila euro il regime ordinario verrà applicato l’anno successivo.
- Per chi invece supererà i 100mila euro di limite nell’anno in corso scatterà immediatamente la tassazione a scaglioni.
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