Bonus impianto elettrico 2023, erogato un rimborso del 50%: come richiederlo e a chi spetta

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14/06/2023

Bonus impianto elettrico 2023, erogato un rimborso del 50%: come richiederlo e a chi spetta

Anche nel 2023 è possibile richiedere il bonus impianto elettrico, l’agevolazione che permette di rinnovare il proprio impianto elettrico con una  detrazione d’imposta pari al 50%. Per richiedere il bonus, il lavoro di rifacimento dell’impianto deve rispettare alcune caratteristiche, e c’è un limite massimo di spesa oltre il quale non si può ottenere la detrazione. In questo articolo vedremo come funziona il bonus impianto elettrico, chi può richiederlo e quali sono le modalità per averlo anche nel 2023.

Bonus impianto elettrico, come funziona nel 2023

Durante i lavori di ristrutturazione della propria abitazione, oppure in seguito all’acquisto di un vecchio immobile, una delle prime verifiche riguarda certamente lo stato dell’impianto elettrico. Con le nuove tecnologie, infatti, è possibile risparmiare molta energia elettrica, e avere un impianto elettrico all’avanguardia è anche necessario per installare dei dispositivi smart home o di domotica che permettono un grosso risparmio in bolletta. In caso di lavori alla propria abitazione, dunque, risulta di fondamentale importanza rifare in tutto o in parte l’impianto elettrico.

Col bonus impianto elettrico si ottiene subito la detrazione del 50% rispetto alla spesa sostenuta per i lavori di rifacimento del proprio impianto elettrico. L’importo massimo della spesa deve essere di 96.000 euro, di conseguenza si possono ottenere in detrazione 48.000 euro al massimo, che possono essere utilizzati a rate in dieci anni dopo la richiesta.
Se non si ha interesse per la detrazione fiscale in sede di compilazione del modello 730, è possibile richiedere la cessione del credito agli intermediari che l’accettano, con sconto immediato in fattura. Vediamo ora quali sono i requisiti necessari per richiedere il bonus impianto elettrico fino al 31 dicembre 2023.


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Requisiti bonus impianto elettrico e immobile

L’immobile per il quale è possibile chiedere il bonus deve essere già adibito ad uso abitativo, con la conseguente esclusione degli immobili di nuova costruzione. Purché abbia una destinazione abitativa, però, non importa se sia prima casa o meno. L’obiettivo del bonus è quello di agevolare il rifacimento degli impianti ormai obsoleti, pericolosi e poco efficienti, per questo è necessario che dopo i lavori, l’impianto abbia determinati requisiti.

In particolare, l’impianto elettrico rifatto dovrà essere conforme alla norma CEI 64-8, che detta vincoli e caratteristiche del progetto di sostituzione dell’impianto per poter accedere al bonus. Per dichiarare la conformità dell’impianto alla normativa indicatami, è necessario che i tecnici e le ditte che effettuano i lavori di ammodernamento rilascino la dichiarazione di conformità DiCo o la DIRi, acronimo che sta per Dichiarazione di Rispondenza. Quest’ultima viene in soccorso quando la dichiarazione di conformità non è reperibile secondo quanto previsto nel decreto ministeriale 37/08.

Chi può richiedere il bonus impianto elettrico 2023

Per ottenere lo sconto in fattura o la detrazione d’imposta bisogna essere:

  • Uno dei soggetti indicati all’art. 5 del TUIR;
  • Proprietari dell’immobile;
  • Usufruttuari o titolari del diritto di abitazione ovvero uso dell’immobile;
  • Soci di società cooperative;
  • Locatari;
  • Imprenditori, limitatamente agli immobili che non sono beni strumentali all’attività d’impresa.

Se è un locatario a richiedere il bonus, le spese di rifacimento dell’impianto saranno a suo carico, e il proprietario dell’immobile dovrà essere messo al corrente dell’intervento e avere prestato il suo esplicito consenso.

Come richiedere il bonus impianto elettrico

Come ogni altro bonus, è strettamente necessario pagare l’intervento con mezzi tracciabili come il bonifico parlante. Nel dettaglio del pagamento bisognerà indicare:

  • Codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • Causale con espresso rimando alla normativa specifica, ovvero l’art. 16-bis D.P.R. 917/1986;
  • Numero e data della fattura;
  • Partita iva o codice fiscale del professionista o della ditta che effettua i lavori.

Non è possibile pagare in contanti, e se si userà un metodo di pagamento non tracciabile si perderà il diritto a ottenere il bonus. Infine bisogna precisare che, per ottenere il bonus impianto elettrico 2023 in detrazione, bisognerà indicare sul modello 730/2023 l’importo speso per il rifacimento dell’impianto elettrico.

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