Bonus edilizi, SOA obbligatoria dal 2023: cos’è e come funziona
Dal 1° gennaio 2023 scatta la SOA, una nuova attestazione che potrebbe diventare l’ennesima spina nel fianco per tutti i beneficiari dei bonus edilizi.
Sono molte le sfide di quest’anno sul piano dei bonus edilizi, in particolare su Superbonus, cessione dei crediti e scadenze varie. L’introduzione dell’attestazione SOA potrebbe creare diversi problemi alle aziende edili, e anche ai vari tecnici specializzati.
Bonus edilizi, SOA obbligatoria dal 2023: cos’è e come funziona
È scattato dal 1° gennaio 2023 un nuovo obbligo per tutti coloro che hanno fatto richiesta di bonus edilizi come Superbonus o Ecobonus. Si tratta della SOA (Società Organismo di Attestazione), un’attestazione necessaria per l’impresa esecutrice, che certifica il raggiungimento di precisi criteri e requisiti adatti per la partecipazione alle gare pubbliche.
È un altro dei tantissimi documenti obbligatori per tutti coloro che vogliono richiedere i vari bonus edilizi previsti dalla Manovra di Bilancio. In particolar modo, l’attestazione SOA diventa obbligatoria anche nel caso dei lavori privati se raggiungono un preciso importo.
Quando è obbligatoria l’attestazione SOA per i bonus edilizi
L’introduzione dell’attestazione SOA nei bonus edilizi non è scattata con la Manovra di Bilancio, ma col Decreto Ucraina, convertito nella Legge 51/2022. L’articolo 10/bis ha disposto l’obbligo della SOA nel caso in cui il lavoro privato abbia raggiunto un importo complessivo superiore ai 516mila euro.
In precedenza la SOA era prevista solo per i lavori pubblici, che siano vincitori di appalti pubblici o solo aventi diritto a partecipare alle gare d’appalto. Con l’estensione dell’obbligo anche ai lavori privati, cioè effettuati dalle imprese edili per conto di privati, se tali lavori superano quota 516mila euro, l’impresa dovrà provare il possesso dell’attestazione, o almeno dimostrare di aver effettuato una sottoscrizione per il rilascio di tale attestazione.
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In tal caso, l’impresa ha tempo fino al 30 giugno 2023 per effettuare la sottoscrizione, pena la perdita dei benefici previsti per il Superbonus (art. 119 dl 34/2020) e per la cessione del credito relativa a tutti i bonus edilizi (art. 121 dl34/2020).
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Chi deve avere l’attestazione
L’attestazione SOA viene disposta all’impresa che garantisce di avere tutti i requisiti di natura tecnica, economica e gestionale previsti dal Codice degli Appalti.
Se prima del Decreto Ucraina la SOA era limitata alle imprese partecipanti a gare d’appalto con base d’asta superiore a 150.000 euro, da quest’anno dovrà avere l’attestazione anche l’impresa che lavora per privati su progetti in cui è stato richiesto uno o più bonus edilizi.
L’impresa in questione può essere edile o impiantistica, così come essere:
- individuale;
- artigiana;
- società/cooperativa;
- consorzio tra cooperative di produzione e lavoro o tra imprese artigiane;
- consorzi stabili come società consortili.
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Quanto costa fare la SOA
Purtroppo l’attestazione non è molto economica per le imprese. Stando alla formula prevista allegato ‘C’ del DPR 207/10, il costo medio di un’attestazione è dell’ordine di migliaia di euro.
Facendo un esempio facile, supponiamo di avere dei lavori con importi pari a 516.000 euro, quindi con obbligo di attestazione e col diritto ad uno sconto del 20% come agevolazione per le micro imprese. In questo caso, il costo minimo sarebbe intorno ai 4.603,90 euro (senza sconto sarebbe stato 5.754,88 euro).
Un costo extra per le imprese, ma solo se rientrano anche nel regime transitorio, un periodo di tempo che va dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023 per dimostrare di avere stipulato un contratto per la qualificazione da parte di un soggetto terzo.
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Dopo tale periodo, il 1° luglio 2023 scatterà l’obbligo definitivo, e tutti i lavori non potranno essere eseguiti in sua mancanza. Si aggiunga anche che l’attestazione non è applicabile nel caso di lavori già in corso di esecuzione al 21 maggio 2022, data di entrata in vigore della legge di conversione dl 51/2022.
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