Assegno Unico 2023, l’ISEE non basta per ricevere il pagamento: requisiti, importi, tabelle, domanda, quando richiederlo e come si rinnova
In molti hanno sperato di ricevere l’Assegno Unico 2023 solo mandando l’ISEE appena convalidato dall’INPS. In realtà non basta, perché l’ente previdenziale richiede diversi requisiti per poter garantire l’erogazione dell’assegno familiare. Già con i primi controlli l’INPS può decidere se procedere all’ammissione della pratica, o al suo annullamento.
Vediamo infatti quali sono le condizioni in cui l’ISEE non basta, e quali sono i veri requisiti da mantenere per fare domanda. Tutti requisiti necessari per avere certi importi e per poterlo rinnovare di nuovo.
Assegno Unico 2023, l’ISEE non basta per ricevere il pagamento
Alla sua approvazione, l’Assegno Unico 2023 era visto da tutti come il futuro per gli assegni familiari, visto che avrebbe accorpato nell’arco di 12-18 mesi tutti i precedenti emolumenti, dal bonus mamma domani agli Assegni al Nucleo Familiare. E tutto questo anche senza chiedere l’ISEE.
In realtà le disposizioni dell’INPS non si sono mai limitate al solo ISEE, come accade invece per il bonus bebè 2023. L’ente richiede comunque il rispetto di una serie di requisiti, senza i quali scatta il rifiuto della pratica. E a scoprirlo sulla propria pelle sono stati diversi percettori, che a gennaio non hanno ricevuto il pagamento per via di controlli non superati.
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Probabilmente è per questo che l’INPS ha messo come requisito non vincolante la presentazione dell’ISEE, proprio per far valere altri requisiti.
Assegno Unico 2023, tutti i requisiti per perdere la domanda
In sede di richiesta o di rinnovo la famiglia richiedente dell’Assegno Unico 2023 dovrà garantire non tanto su un ISEE inferiore a 40.000 euro (43.240 euro con il nuovo ricalcolo), ma sull’età del figlio (o dei figli).
Non avrà diritto all’assegno se all’interno del nucleo familiare viene segnalato un figlio con più di 21 anni a meno che non sia affetto da una patologia disabilitante. L’Assegno non sarà garantito nel caso di figli di età superiore a 18 anni e inferiore a 21 anni qualora:
- non frequentino corsi di formazione o tirocini,
- non detengano attività lavorativa con redditi inferiori a 8.000 euro annui,
- non risultino disoccupati e in cerca di lavoro,
- non svolgano il servizio civile universale.
Si perderà l’Assegno nel caso di soggetti registrati anagraficamente nel nucleo familiare ma non valorizzati correttamente nella DSU, in caso di riconoscimento dell’RdC.
Si potrà beneficiare dell’Assegno se entrambi i genitori sono lavoratori, ma solo se nessuno di loro sia beneficiario degli ex ANF, ancora previsti fino al 2024.
Assegno Unico 2023, gli importi e le tabelle
La presentazione dell’ISEE non è vincolante ai fini della domanda per l’Assegno Unico 2023, ma lo è se si vuole andare oltre ai 54 euro di mensilità previsti. Questa è la somma disposta per tutti quelli che non lo presentano, oppure lo presentano ma con ISEE superiore a 43.240 euro.
Se il tuo ISEE è decisamente basso, ad esempio sotto i 16.215 euro, potresti avere diritto al massimale di 189,17 euro. E questo solo per il primo figlio minorenne.
Di seguito ecco un riassunto dei nuovi importi previsti per l’Assegno Unico 2023:
- 189,17 euro con ISEE fino a 16.215 euro,
- 162,15 euro con ISEE tra i 21.511,91 e i 21.620 euro,
- 137,82 euro con ISEE tra i 24.900,01 e i 25.000 euro,
- 127,50 euro con ISEE tra i 25.944,01 e i 27.025 euro,
- 108,10 euro con ISEE tra i 29.900,01 e i 30.000 euro
- 81,07 euro con ISEE tra i 32.321,91 e i 32.430 euro
- 54,05 euro con ISEE sopra i 43.240 euro.
Assegno Unico 2023, quando richiederlo e come si rinnova
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