Assegno unico 2023, al via il nuovo servizio INPS per il conguaglio: ecco come funziona
Assegno Unico, dopo i ritardi dovuti ai ricalcoli degli importi e conguagli per molte famiglie, interviene l’INPS con l’operazione trasparenza. È attivo un nuovo servizio informativo online, nel quale controllare tutte le somme, trattenute o maggiorazioni, che interverranno a variare il totale del sussidio per i figli a carico. Vediamo quindi come fare per controllare quanto spetta e tutti i dettagli relativi ad ogni posizione specifica.
Assegno Unico, come funziona il conguaglio 2023
Per il sussidio unico figli ci sono state variazioni negli importi a partire da marzo. Questo per effetto dei conguagli che intervengono per ogni singola situazione in base al nuovo ISEE presentato, o per cambiamenti anagrafici del nucleo familiare. Chi ha i pagamenti in corso infatti avrà sicuramente visto che negli ultimi mesi la somma non è stata sempre la stessa. Ad alcuni genitori spetta un aumento e quindi un ricalcolo in positivo.
Mentre per altri ci sarà una trattenuta dal totale con conseguente restituzione di una parte della quota precedentemente spettante. L’INPS per evitare problemi e intasamenti al centralino del servizio clienti ha messo a disposizione degli utenti un nuovo servizio online, nel quale andare a controllare tutte le voci che comporranno la quota assegno unico nei prossimi mesi.
Come controllare i nuovi importi dell’Assegno Unico su INPS online
Dopo i ritardi nell’erogazione dell’assegno unico di Maggio 2023, l’INPS in data 10 Giugno, ha aperto una sezione apposita nel portale, nella quale andare a controllare qualsiasi variazione che interverrà dal conguaglio o in futuro, per la somma pagata per i figli. Per accedere basta collegarsi con le proprie credenziali SPID CIE o CNS alla pagina dedicata al beneficio.
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Qui i genitori potranno anche calcolare in base a varie ipotesi come verrà rimodulata la cifra spettante, per cambi nell’ISEE o se interviene una variazione dei componenti della famiglia. In base alle statistiche, si tratta di circa 900mila titolari, i quali non troveranno più lo stesso importo di prima e quindi dovranno andare a controllare per chiarire le ragioni del minore o maggiore trattamento dopo conguaglio annuale.
Isee e Assegno Unico, quando spetta l’aumento o la trattenuta
Il conguaglio sull’assegno unico comporta una variazione di importo. Ma come funziona questo ricalcolo? Tutto è basato sull’ISEE 2023, che come ricordiamo deve essere aggiornato quanto prima, per permettere a INPS di fare una verifica centralizzata. Questa operazione avverrà ogni anno, sempre dopo la presentazione del certificato di reddito rinnovato, ordinario o corrente.
Ma non solo, anche se la variazione interessa i componenti della famiglia, ad esempio la nascita di un nuovo figlio, o il compimento del 21esimo anno di età di un soggetto che prima era considerato totalmente a carico. Se il reddito è diminuito rispetto al 2022, allora il conteggio sarà a favore del titolare e verranno corrisposti gli arretrati nelle prime date utili. Se invece il conguaglio è a debito, le trattenute saranno mensili del 20% della somma, fino ad arrivare al totale di quanto erogato erroneamente.
Quando viene pagato l’Assegno Unico a Giugno 2023
A Giugno 2023 gli importi dell’Assegno Unico dovrebbero già essere in pagamento. L’istituto di previdenza aveva infatti previsto i primi accrediti già per il giorno 10 del mese. Questa data però sarà quella utile per chi non ha rilevato variazioni di alcun tipo rispetto all’anno scorso e quindi non è necessario il ricalcolo. Per tutti gli altri, compreso quelli che hanno fatto domanda per la prima volta entro maggio, il sussidio figli, con eventuale conguaglio, verrà pagato entro il 20 del mese corrente.
Mentre a partire dal giorno 28 e fino al 30, saranno versati gli importi per i beneficiari che sono anche titolari del Reddito di Cittadinanza, con ricarica direttamente su carta Postepay. Chi invece non ha ancora aggiornato la DSU e quindi non ha presentato l’il nuovo modello ISEE 2023, avrà tempo fino a fine giugno per completare l’operazione e non rischiare una sospensione dei versamenti.
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