Assegno Unico 2023, date pagamenti di Febbraio: importi, aumenti, rinnovo

Autore:
Niccolò Mencucci
14/02/2023

Assegno Unico 2023, date pagamenti di Febbraio: importi, aumenti, rinnovo

I pagamenti dell’Assegno Unico 2023 sono ormai imminenti, ma per alcuni soggetti potrebbe venire posticipato, come stabilito dall’INPS per questo particolare sussidio alla natalità.

La grande novità di quest’anno è nella possibilità di avere diritto ad un aumento dell’Assegno tramite lo strumento della perequazione, che ha innalzato sia gli importi sia le soglie ISEE in corso.

Vediamo meglio quando arriva il pagamento, e cosa cambia nel calcolo per importi e soglie ISEE previste per l’Assegno unico 2023.

Assegno Unico 2023, date pagamenti di Febbraio

Ufficialmente l’Assegno Unico 2023 prevederebbe una sola data di pagamento, anche nel caso di Febbraio. Si tratta del 15 febbraio, data in cui l’importo spettante verrà depositato sul conto corrente bancario del genitore responsabile del figlio/figli a carico.

Già dal 13 febbraio l’INPS ha dato il nulla osta al pagamento di Febbraio, ma per la pratica amministrativa e per le erogazioni bancarie sono necessari almeno 2 giorni lavorativi, da qui la data del 15 febbraio.

Solo nel caso in cui il genitore richiedente è altresì percettore del Reddito di cittadinanza avrà invece l’accredito non sul conto corrente, ma direttamente sulla card RDC a lui intestata. In tal caso, la data si sposta al 27 febbraio 2023.

Assegno unico 2023, come calcolare i nuovi importi

Da quest’anno l’Assegno Unico 2023 sarà sottoposto ad un ricalcolo favorevole, che porterà ad un aumento generalizzato per tutti gli importi e le soglie ISEE.

La quota sarà fissa su tutti gli assegni, anche nel caso di sussidio minimo, come quello previsto per chi non ha consegnato l’ISEE 2023. Per capire quali sono i nuovi importi, è sufficiente moltiplicare l’importo che si aveva diritto nel 2022 per l’8,1%, dato registrato dall’indice IPCA FOI nell’anno precedente.

A titolo di esempio, la minima passerebbe da 50 euro a 54,1 euro (50 * 0,081), mentre la massima da 175 euro a 189,2 euro (175 * 0,081).

Lo stesso calcolo va eseguito per le fasce ISEE, che passano da 15.000 a 16.125 per la minima, e a 40.000 a 43.240 per la massima.

A questo va aggiunto anche la serie di maggiorazioni previste da marzo per le famiglie numerose, quali l’aumento del 50%:

  • per i nuclei con almeno 4 figli;
  • per i nuclei familiari con tre o più figli a carico, se con ISEE inferiore a 40.000 euro;
  • per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.

Assegno unico 2023, chi avrà gli aumenti

Il beneficio di questi aumenti andrà di diritto a tutti coloro che rientrano nei requisiti fissati dall’INPS per l’accesso all’Assegno Unico. Il requisito chiave rimane sempre la compilazione dell’ISEE in corso di validità.

Per beneficiare della rata di Febbraio occorreva presentare la nuova attestazione entro il 31 gennaio 2023. SI potrà comunque beneficiare della rata di marzo, ma occorrerà presentare l’ISEE entro il 28 febbraio.


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In caso di ritardo prolungato, con consegna del nuovo ISEE entro il 30 giugno, l’aumento e gli arretrati saranno erogati solo a partire dal mese successivo la presentazione. Ricordiamo che in caso di mancata presentazione dei documenti necessari, l’INPS erogherà solo l’importo minimo dell’assegno unico, ovvero 54,1 euro a figlio.

Assegno unico 2023, quando scatta il rinnovo

Il principio del rinnovo dell’Assegno Unico 2023 è limitato solo a chi non ha ancora presentato l’ISEE 2023. Come sussidio per la natalità l’INPS disporrebbe già dei dati per garantire il superamento dei requisiti anagrafici (cittadinanza, presenza di figli minori a carico, residenza in Italia…), ma non per quanto riguarda redditi o patrimoni.

Di fatto, non eroga più della minima a chi non presenta l’ISEE, salvo non incorrano delle maggiorazioni previste dall’Assegno unico stesso. In tutti gli altri casi, il rinnovo è immediato per chi ha già fatto richiesta.

Nel caso non si sia tra gli aventi diritto del pagamento di Febbraio, si potrà beneficiare di quello previsto dal 1° marzo 2023, se nel periodo gennaio 2022-febbraio 2023 si è fatta richiesta di assegno unico, e hanno ora una domanda in corso di validità.

Ricordiamo che è obbligatoria ogni eventuale rettifica che riguardi DSU e ISEE, come nel caso di eventuali variazioni nello stato del nucleo familiare, altrimenti si andrà incontro a importanti sanzioni amministrative.

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