Assegno di inclusione 2024, si parte da Gennaio: requisiti e come fare domanda

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
11/11/2023

Assegno di inclusione 2024, si parte da Gennaio: requisiti e come fare domanda

A gennaio 2024 partiranno le procedure per la richiesta del nuovo Assegno di inclusione, destinato alle famiglie a basso reddito ed ex titolari del Reddito di Cittadinanza. I requisiti per la nuova misura cambiano ed il sussidio verrà corrisposto solamente in presenza di alcune caratteristiche del nucleo. Vediamo come fare domanda, a chi spetta e come verranno calcolati gli importi.

Assegno di inclusione 2024: come funziona

Dopo la cancellazione ufficiale del Reddito di Cittadinanza, il governo ha inserito in Manovra un nuovo beneficio destinato alle famiglie in condizioni di difficoltà economica. Come era stato anticipato però, non si tratta di una vera e propria sostituzione tra le due misure. Perché i requisiti per ottenere il nuovo sussidio sono differenti e molti dei vecchi titolari di RdC ne saranno esclusi.

I disoccupati che non rientrano nell’ADI potranno però scegliere di fare domanda per il Supporto Formazione Lavoro, una indennità di 350 euro al mese subordinata alla frequenza di corsi di formazione professionali. Anche le famiglie titolari di Assegno saranno soggette ad obblighi di iscrizione alle offerte di lavoro e a corsi specifici per poter continuare a ricevere i versamenti. Vediamo nello specifico quali sono i requisiti.

Requisiti ADI: chi ha diritto al nuovo sussidio familiare

Per ottenere l’Assegno di inclusione le famiglie dovranno fare domanda ed essere in possesso dei seguenti requisiti di legge:


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  • Anagrafici: essere cittadini europei o con permesso di soggiorno di lunga durata. Residenza in Italia da più di 5 anni. Presenza nel nucleo di un anziano ultrasessantenne, un disabile o almeno un minore. Risultare negli archivi dei servizi sociali per le categorie particolarmente svantaggiate.
  • Economici: avere un limite ISEE di 9360 euro e reddito familiare di 6000 euro al massimo, a meno che non si applichi una diversa scala di equivalenza nel caso di presenza di soggetti con più di 67 anni o disabili non autosufficienti. Valore patrimoniale di massimo 30.000 euro, esclusa la casa di proprietà, che ai fini IMU deve comunque risultare di valore massimo 150000 euro. Non essere intestatari di automobili di cilindrata superiore a 1600 cc o moto superiori a 250 cc immatricolate nei 36 mesi precedenti la richiesta.
  • Non aver riportato condanne preventive o definitive nei 10 anni precedenti alla domanda.

Assegno di inclusione 2024: quali sono gli importi previsti

I beneficiari riceveranno 500 euro al mese, corrispondenti a 6000 euro l’anno. Nel caso di componenti tutti con età superiore a 67 anni o con presenza di disabili e stessi requisiti anagrafici, il limite si alza a 7560 euro. Per chi può dimostrare di pagare un affitto, verrà corrisposto anche un contributo aggiuntivo di 280 euro mensili. Queste somme saranno erogate per un massimo di 18 mesi, poi soggette a rinnovo. I prelievi e bonifici con la carta seguiranno le stesse regole della vecchia PostePay Rdc, e cioè massimo 100 euro di contanti al mese ed un bonifico per il pagamento del canone di affitto.

Ci sarà però l’obbligo, per i componenti giudicati “occupabili” di frequentare corsi di formazione e di orientamento al lavoro. E saranno inviate offerte periodiche dai centri per l’impiego che non potranno essere rifiutate, pena la revoca del sussidio immediata. Entro 120 giorni dalla richiesta infatti i beneficiari dovranno presentarsi presso gli sportelli dei servizi sociali, per avere una valutazione dell’occupabilità e della situazione di bisogno. Questa andrà periodicamente rinnovata sempre ogni tre mesi.

Come fare domanda per ottenere l’Assegno di Inclusione

Per la domanda dell’Assegno di inclusione, una volta che l’INPS attiverà la piattaforma dedicata, a partire dal 1 gennaio 2024 si dovranno compilare appositi moduli online. Questo può essere fatto in autonomia tramite SPID o attraverso CAF e patronati.

Sarà obbligatoria  contestualmente l’iscrizione al servizio di integrazione socio lavorativa SISL. Attraverso il quale i titolari potranno attivare i percorsi personalizzati per l’avvio al lavoro. Inoltre, dovrà essere firmato il patto di attivazione digitale, che permetterà effettivamente di far partire i versamenti sulla carta prepagata, a partire dal mese successivo dall’approvazione.

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