TFR dipendenti privati: dopo quanto tempo spetta il pagamento?
Entro quanto tempo spetta il pagamento del TFR al dipendente privato che cessa il rapporto di lavoro? Vediamo cosa prevede la legge.
A differenza di quello che accade per i dipendenti del pubblico impiego, nel settore privato la liquidazione del TFR è quasi contestuale allo scioglimento del rapporto di lavoro. Mentre per i dipendenti pubblici, infatti, l’attesa può essere anche di 27 mesi per ricevere la prima rata della buonuscita, per i dipendenti privati l’attesa, di solito, è poco più di un mese.
Liquidazione TFR
Anche se non esiste un termine univoco per la liquidazione del TFR, per capire dopo quanto tempo dalla cessazione del rapporto di lavoro spetta il pagamento del trattamento di fine rapporto, è necessario fare riferimento a quello che prevede il proprio CCNL di riferimento poichè la legge rimanda alla contrattazione collettiva per il pagamento del TFR dei dipendenti privati.
Alcuni contratti prevedono il pagamento con la prima busta paga dopo la cessazione del rapporto di lavoro, altri lo prevedono dopo 30 giorni, altri ancora dopo 45 giorni dalle dimissioni. In ogni caso, come si può notare, i tempi di attesa, anche se variabili, sono compresi nel mese e mezzo di attesa.
Il Codice Civile, in ogni caso, prevede il pagamento del TFR alla cessazione del servizio.
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Perchè è importante capire quando deve essere liquidato il TFR? Perchè se i tempi di erogazione dovessero allungarsi troppo è bene sapere che i CCNL prevedono il diritto, per il lavoratore che deve riceverlo, degli interessi mensili sulle somme non versate.
La prassi, quindi, vuole che la corresponsione del TFR debba essere, se il CCNL di riferimento non preveda altro al riguardo, entro il 15 del mese successivo a quello di cessazione del rapporto di lavoro.
Si ricorda, in ogni caso, che il diritto al TFR si prescrive in 5 anni che decorrono dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Se non si pretende, quindi, il pagamento del TFR entro 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro, di conseguenza, si perde il diritto alle somme spettanti.
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