Taglio accise benzina e bollette: nuovo decreto in arrivo
Taglio accise benzina e bollette, il governo si prepara a un nuovo decreto: cosa potrebbe succedere a maggio e giugno 2022.
Taglio accise benzina e bollette, l’esecutivo è al lavoro per garantire un nuovo intervento volto a calmierare l’aumento dei prezzi. Sul piatto ci sarebbero circa 6 miliardi di euro. Si tratta di risorse aggiuntive in arrivo per aiutare le famiglie e le attività che si trovano a fare fronte alla situazione derivante dal repentino aumento delle materie prime. D’altra parte, nonostante le ultime azioni governative, negli ultimi giorni è tornata a crescere la quotazione del petrolio.
E con questa, sono arrivati nuovi rincari anche nei prezzi alla pompa di benzina e diesel, con il servito che è tornato a rasentare un listino di 2 euro al litro. In base agli ultimi dati derivanti dall’Osservatorio dei prezzi del Mise, il prezzo medio della benzina in Italia in modalità self service corrisponde invece a 1,781 euro al litro. Per il diesel occorre invece spendere (con la medesima modalità di distribuzione) 1,780 euro al litro.
Ma la vera preoccupazione è per quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane. La situazione geopolitica derivante dalla guerra in Ucraina potrebbe infatti portare a nuova instabilità e il governo sta pensando d’intervenire con un prolungamento del taglio delle accise, deciso nello scorso mese di marzo 2022.
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Taglio accise benzina e bollette: si punta a confermare l’intervento fino al prossimo 30 giugno
Tenendo presente la situazione appena evidenziata, il governo sta pensando di rinnovare il provvedimento di taglio alle accise dei carburanti. Attualmente risulta in vigore una riduzione di circa 25 centesimi per litro. Tale sconto diventerà però inefficace dopo il prossimo 2 maggio 2022. Per evitare il crearsi di una situazione ancora più complicata e garantire la tenuta sociale i tecnici sono quindi al lavoro su di un’estensione della misura fino al prossimo 30 giugno.
Per coprire l’intervento il governo punta a utilizzare l’extra gettito Iva derivante dai maggiori introiti ottenuti proprio sui carburanti nello scorso mese di marzo. Ulteriori interventi riguarderebbero poi le materie prime, con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto alle imprese. Quest’ultime si trovano infatti a fare fronte a un incremento repentino dei costi di produzione rispetto agli scorsi mesi. E in alcuni casi ormai noti alla cronaca, non rimane altro che sospendere la produzione e attendere momenti migliori.
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Taglio dei prezzi delle materie prime: le soluzioni allo studio
In particolare, il governo sta pensando di fare fronte alla situazione assicurando alle stazioni appaltanti dei fondi integrativi, in modo da garantire gare con prezzi corretti e dare maggiore attrattività alle imprese migliori. Un intervento che dovrebbe essere finanziato con diversi miliardi di euro e che potrebbe avere effetti positivi a cascata sui prezzi finali.
All’interno del nuovo decreto potrebbero poi essere avviati interventi pensati in modo specifico per quei settori industriali che risultano maggiormente danneggiati dall’aumento delle materie prime. Si pensi ad esempio alle filiere della ceramica o del legno, che presentano maggiori difficoltà nel reperire le materie prime da destinare alla lavorazione.
Non solo taglio accise e benzina: si punta alle fonti di energia rinnovabili
Parallelamente, prosegue l’attività del governo volta a rilanciare il settore delle energie rinnovabili. Un comparto che potrebbe aiutare a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili di approvvigionamento e quindi a calmierare i prezzi. Indirettamente, il vantaggio sarebbe anche quello di diventare maggiormente emancipati rispetto alle forniture di gas russo, attualmente oggetto di sanzioni.
Nel prossimo decreto potrebbero quindi essere presenti dei correttivi volti a rendere più snelle le procedure burocratiche, ad esempio per quel che riguarda le fonti di approvvigionamento eoliche o fotovoltaiche. Si pensa anche all’apertura di nuovi giacimenti marini nazionali, mentre un ulteriore capitolo dovrebbe essere volto a garantire un migliore risparmio energetico.
Gli interventi previsti contro il caro bollette
Infine, una parte importante dei nuovi interventi dovrebbe riguardare il caro bollette luce e gas. L’esecutivo punta ad allargare ulteriormente la platea delle famiglie beneficiarie degli sconti in fattura. Ad esempio innalzando l’Isee, che ha già visto crescere il tetto limite da 8256 a 12mila euro l’anno.
È chiaro che un ulteriore ampliamento potrebbe arrivare nei prossimi mesi qualora la situazione dei prezzi al dettaglio non dovesse migliorare. Mentre alle imprese con elevati consumi di energia non contenibili con altre tecnologie potrebbe invece andare un credito d’imposta del 20%.
Taglio benzina e diesel: cosa potrebbe succedere a maggio e giugno
Tenendo presente la situazione e quanto evidenziato finora, il costo della benzina e del diesel per maggio e giugno potrebbe confermarsi attorno ad 1,75 euro al litro anche nei prossimi due mesi. Tutto ciò, considerando un taglio di 25 centesimi al litro per le accise e di ulteriori 5 centesimi per il conseguente abbattimento dell’Iva. Mentre il costo del Gpl potrebbe confermarsi attorno a 0,9 centesimi al litro.
Nel nuovo decreto dovrebbe trovare spazio anche una ulteriore proroga del bonus carburante da 200 euro in favore dei lavoratori dipendenti. In questo caso, la richiesta viene inoltrata all’azienda da parte di quest’ultimi. Le attività economiche possono quindi girare la domanda al ministero dello Sviluppo economico e ottenere l’autorizzazione per l’erogazione dei bonus. Attualmente non è però chiaro se il bonus carburante sarà prorogato solo per il mese di maggio o anche per quello di giugno.
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