Sospensione rate mutuo: cosa succede con un aumento dei tassi
Sospensione rate mutuo, la misura diventa un’opzione di tutela indispensabile per molte famiglie in difficoltà. Prima la crisi economica dettata dalla pandemia. Ora l’emergenza legata al caro energia e allo sviluppo dell’inflazione. Le banche centrali cercano di contenere il fenomeno praticando l’aumento generalizzato dei tassi di interesse.
Ma tutto ciò si riverbera su famiglie che risultano già in difficoltà. E che rischiano quindi di vedere compromessa, almeno temporaneamente, la propria capacità di fare fronte a mutui e prestiti bancari. In tale scenario, la sospensione delle rate del mutuo può rappresentare uno strumento utilissimo.
Sospensione rate mutuo: l’accesso al fondo Gasparrini
Quando si parla di sospensione rate mutuo, il riferimento va al cosiddetto fondo Gasparrini. Si tratta di uno strumento utile per i mutuatari che vivono momentanee situazioni di disagio economico. Il fondo è stato avviato nel 2007 per garantire la sospensione dei mutui contratti con le banche per un periodo massimo di 18 mesi.
Il presupposto per l’accesso al fondo di solidarietà riguarda le effettive difficoltà economiche per chi ha acquistato una prima casa non di lusso. A partire dalla sua introduzione, le maglie e i vincoli di accesso al fondo sono stati via via semplificati. Si spensi a quanto avvenuto con la già citata emergenza sanitaria.
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La pandemia ha infatti implicato condizioni maggiormente favorevoli nel caso in cui i mutuatari si trovassero nella situazione di dover richiedere la sospensione della propria rata.
Aumento degli interessi e sospensione rate mutuo: è possibile?
Visto il repentino aumento dei tassi di interesse avvenuto negli ultimi mesi, in molti si chiedono se è possibile accedere alle tutele del fondo Gasparrini anche in questo scenario. Il primo punto da conoscere è che l’incremento in sé della rata non consente automaticamente di accedere al fondo. Le condizioni prevedono infatti che il finanziamento non risulti superiore a 400mila euro.
In aggiunta, le difficoltà economiche devono derivare dalla perdita di lavoro subordinato o parasubordinato, dall’insorgenza di uno stato di non autosufficienza o dalla sospensione del lavoro per almeno 30 giorni consecutivi. Oppure dalla riduzione dell’orario di lavoro per almeno il 20% del totale e per non meno di 30 giorni consecutivi.
Anche per i lavoratori autonomi è prevista la possibilità di accedere alla sospensione delle rate del mutuo. In tal caso, bisogna dimostrare una riduzione del proprio fatturato successivamente al 2020 superiore ad un terzo (ovvero al 33%) rispetto all’ultimo trimestre del 2019. I riferimento va ai lockdown avvenuti a seguito del Covid-19.
Per quanto tempo è possibile ottenere la sospensione delle rate del mutuo
Dal punto di vista pratico, qualora si posseggano tutti i requisiti previsti dalla legge è possibile ottenere una sospensione delle rate del mutuo di 6 mesi purché la riduzione dell’attività sia di almeno 30 giorni e di massimo 150. La sospensione si estende a 12 mesi per periodi che vanno dai 151 ai 302 giorni. Infine, si arriva a un massimo di 18 mesi di tutela per riduzioni di orari di lavoro superiori a 303 giorni.
Anche qualora si ottengano i 18 mesi massimi di sospensione, non sarà possibile fruire dell’opzione in più di due periodi. Tutto ciò a eccezione dei casi nei quali le stesse sospensioni o riduzioni dal lavoro risultino non consecutive.
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Sospensione rate mutuo: l’opzione disponibile in casi limitati per l’aumento dei tassi
Arrivando quindi a una conclusione, attualmente l’opzione della sospensione delle rate del mutuo grazie al Fondo Gasparrini appare piuttosto limitata. Il semplice aumento della rata dovuto all’incremento dei tassi di interesse non può essere fatto valere per l’accesso al fondo. Questo perché è necessario rientrare all’interno di condizioni molto specifiche sul peggioramento delle condizioni lavorative.
Resta il fatto che la situazione nei prossimi mesi diventerà complicata. Negli scorsi giorni la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) ha lanciato l’allarme contro la nuova stretta della Bce. I tassi potrebbero crescere ulteriormente.
Per questo motivo, la federazione chiede di prorogare le agevolazioni fiscali “azzerando ogni imposta e potenziando il fondo di garanzia per i mutui. Il governo deve aiutare i giovani a comprare casa e la Banca d’Italia deve vigilare sulle banche affinché non si inneschi un’eccessiva competizione per chi riesce a guadagnare di più rispetto al rialzo dei tassi di mutui e prestiti”.
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