Pensione Quota 100 e anticipo TFS pubblico impiego, lettera alla Ministra Fabiana Dadone
Lettera aperta alla Ministra Fabiana Danone per QUOTA 100 – anticipazione del TFS pubblico impiego.
Egregia Direttrice, le riporto di seguito la nota indirizzata al Ministro della Funzione Pubblica – Dott.ssa Fabiana Dadone, con la speranza di avere una risposta soddisfacente.
Egregia Signora Ministra della Funzione Pubblica Dott.ssa Fabiana Dadone
Mi dispiace disturbarla, se mai le faranno leggere questa mia nota. Sono un pensionato di 64 anni quotacentista della Pubblica Amministrazione. Si, sono stato un pubblico dipendente sino al 31.08 scorso in attesa dell’anticipazione del TFS. Le racconto che cosa è successo. Nel 2011 il nostro Paese era “sull’orlo del baratro” e un Salvatore della Patria, oggi senatore a vita che percepisce puntualmente lo stipendio senza mai partecipare ai lavori parlamentari, decise, tra le altre macellerie sociali sulle pensioni, che il TFS del pubblico impiego venisse pagato a rate dopo il pensionamento: almeno 2 anni la prima rata, 3 anni la seconda rata e 4 anni la terza rata. Poi il “baratro si allontanò”, ma nessuno pose rimedio a questa disparità di trattamento tra pubblico e privato i cui dipendenti percepiscono il TFS contestualmente all’erogazione dell’ultima busta paga.
Mi preme evidenziarle che il TFS per i dipendenti pubblici non è un regalo di Stato, ma il frutto di un accantonamento di parte del proprio stipendio nell’arco di decenni. Più di 4 nel mio caso. Ci siamo fidati dello Stato, ma tale fiducia, ritengo ora, sia stata mal riposta.
Poi nel marzo di quest’anno arriva la svolta. Il cosiddetto Governo Giallo-verde con l’approvazione della legge su Reddito di Cittadinanza e Quota 100 cerca di porre un parziale aggiustamento al problema del TFS. Le ricordo, ammesso che ce ne sia bisogno, (legge di conversione 28 marzo 2019, n. 26 art. 23):
“Sulla base di apposite certificazioni rilasciate dall’ente responsabile per l’erogazione del trattamento di fine servizio, i soggetti di cui al comma 1(dipendenti delle amministrazioni pubbliche ) nonché’ i soggetti che accedono, o che hanno avuto accesso prima della data di entrata in vigore del presente decreto, al trattamento di pensione…………………… (legge Fornero) possono presentare richiesta di finanziamento di una somma pari all’importo, nella misura massima di cui al comma 5 (€. 45.000,00) del presente articolo, dell’indennita’ di fine servizio maturata, alle banche o agli intermediari finanziari che aderiscono a un apposito accordo quadro da stipulare, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro per la pubblica amministrazione e l’Associazione bancaria italiana, sentito l’INPS. Ai fini del rimborso del finanziamento e dei relativi interessi, l’ente che corrisponde l’indennità di fine servizio, comunque denominata, trattiene il relativo importo da tale indennità, fino a concorrenza dello stesso.”
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Anche Lei ed il suo Presidente del Consiglio siete stati artefici di tale aggiustamento e di ciò io, personalmente, vi ringrazio. Diventava ghiotta l’occasione di potere anticipare parte del proprio TFS, pur pagando interessi. E’ stato questo uno dei motivi della scelta di quota 100: avere la possibilità di ottenere un anticipazione per curarsi, o per aiutare i propri figli nel mondo del lavoro. Si, Ministra, proprio quei figli che la classe politica degli ultimi decenni ha abbandonato a se stessi, vuoi per incuria o per incapacità, ed ai quali non ha saputo dare nessuna risposta nel settore lavorativo, tranne quella di emigrare all’estero. Ma i sessanta giorni previsti dalla legge sono scaduti il 28 maggio scorso e di quanto evidenziato nulla è avvenuto. Mal contati parliamo di circa 250.000 pensionati in attesa. Oltre 1 milione di cittadini coinvolti.
Ricordo, ammesso che ne sia bisogno, che, i pensionati del Pubblico Impiego, sono stati i dipendenti della Sanità, della Scuola, delle Forze dell’Ordine, della Pubblica Amministrazione e quant’altro, che nel bene e nel male hanno portato il nostro Paese ad essere tra le prime potenze economiche mondiali, e, ritengo, abbiano diritto ad una risposta convincente, circostanziata e, soprattutto, con tempi certi circa l’anticipazione del TFS previsto dalla legge. Rimango in fiduciosa attese di Sue.
Mi scuso nuovamente per averLe rubato qualche minuto del suo prezioso tempo, ma mi consenta di esprimere un’ultima divagazione: “In politica il consenso del popolo evapora quando viene meno la coerenza”. Ma questa è una mia personalissima opinione. Le auguro un buon inizio di settimana e mi è gradita l’occasione per porgeLe i migliori auguri di un Santo Natale.
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Vincenzo Intravaia (docente di scuola media superiore oggi in pensione)
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