Il proprietario di casa vuole l’affitto in contanti: è lecito?
L’affitto di casa si può pagare in contanti? Analizziamo la normativa sul pagamento dell’affitto e vediamo quando è possibile utilizzare i contanti
Le norme che regolarizzano il pagamento di un affitto a volte non sono molto chiare, si può o non si può pagare l’affitto in contanti? E se il proprietario ti chiede di pagare in cash cosa bisogna fare? Queste sono le domande che più di frequente ci giungono in redazione, come questa di un nostro lettore: “La mia domanda è: sé il proprietario vuole essere pagato l’affitto in contanti come faccio?”. Approfondiamo un po’ questa tematica.
Si può pagare l’affitto in contanti?
Con la legge di Stabilità del 2016 il limite dell’utilizzo delle contante è stato portato a 3.000 euro dai 1.000 euro stabiliti precedentemente. Quindi, fino a 2.999,99 euro è consentito il trasferimento di contanti tra soggetti diversi, compresi tra padrone di casa e inquilino. Il conduttore ha la facoltà di pagare in contanti l’affitto, sia la singola mensilità sia più mensilità del contratto di locazione, a condizione che l’importo non superi il tetto massimo di 2.999,99.
Se il pagamento supera i 3.000 euro, questo può avvenire solo con strumenti tracciabili:
- bonifico bancario;
- assegno bancario non trasferibile;
- assegno postale;
- canone di affitto con PostePay.
Si precisa che precedentemente era stata approvata una norma che, vietava il pagamento dell’affitto in contante, di qualsiasi importo esso fosse stato, ma non è mai stata attuata anzi e stata reinterpretata ritenendo che la stessa dovesse comunque far salvi i pagamenti in contanti entro la soglia consentita dalla legge. Come abbiamo detto, con l’approvazione della legge di Stabilità 2016, la soglia dell’utilizzo dei contanti è stata stabilita a 3.000 euro. Oggi con il decreto fiscale 2020, il limite dell’utilizzo del contante è stato sceso a 2.000 euro per il 2020 e il 2021. Quindi di conseguenza l’affitto per l’anno 2020 potrà essere pagato in contanti solo per importi pari a 1.999,99 euro.
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Che succede se pago l’affitto in contanti oltre la soglia limite?
Nel caso in cui venga superato il tetto massimo, che per il 2019 resta 3.000 euro, per il pagamento dell’affitto in contanti può scattare una multa dall’1% al 40% del prezzo versato illegittimamente. La sanzione può coinvolgere sia l’inquilino sia il padrone di casa.
Affitto in contanti: la quietanza di pagamento
Il locatore ad ogni pagamento in contanti, e non solo, dell’affitto deve rilasciare una quietanza di pagamento specificando la mensilità a cui il pagamento si riferisce. La quietanza è molto importante, soprattutto quando il pagamento dell’affitto avviene in contanti, perché è l’unico documento con cui l’inquilino possa attestare l’avvenuto pagamento in caso di controversia.
Nel caso in cui il creditore si rifiuta di rilasciare la quietanza, anche l’inquilino può astenersi dal pagare la somma dovuta a titolo di affitto. Infatti il non rispetto dei propri obblighi da parte del padrone di casa fa sospendere anche gli obblighi dell’inquilino.
Sulla quietanza di pagamento vi è l’obbligo di apporre da parte dell’inquilino una marca da bollo da 2 euro.
Risposta al nostro lettore
Come si può leggere dal nostro articolo, il pagamento dell’affitto può avvenire in contanti nei limiti di 2.999,90 euro per il 2019, mentre dal 2020 si può pagare l’affitto in contanti per un massimo di 1.999,99 euro, poiché con il nuovo decreto fiscale la soglia di utilizzo dei contanti è sceso a 2.000 euro.
Inoltre, consigliamo al nostro lettore di farsi rilasciare una quietanza in cui si evince il numero di mensilità pagate e la data di pagamento, per tutelarsi in eventuali controversie future.
Facciamo presente che se l’importo dell’affitto mensile supera, per il 2019, i 3.000 euro e per il 2020 i 2.000 euro è obbligato a pagare l’affitto tramite strumenti di pagamento tracciabili, come assegni bancari o circolari, bonifici e così via.
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