Buoni fruttiferi postali in lire: sono riscuotibile e quanto rendono

Autore:
05/06/2019

I buoni fruttiferi in lire sono sempre riscuotibili? Ecco cosa devi sapere

Buoni fruttiferi postali in lire: sono riscuotibile e quanto rendono

Molte persone ritrovano buoni postali dimenticati in un sotto cassetto, non ricordandosi di averli. Adesso però sono invasi da numerose domande, se sono ancora riscuotibili, quando valgono?

Con questo articolo cercheremo di dare delle risposte dettagliate a questi quesiti.

Buoni fruttiferi postali in lire: cosa sono e come funzionano

I buoni fruttiferi postali sono titoli emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, società controllata dal ministero italiano dell’Economia e delle Finanze. Il collocamento sul mercato dei buoni avviene a cura delle Poste Italiane. Il rimborso del buono fruttifero può essere richiesto in qualsiasi momento, anche prima della scadenza e in qualsiasi ufficio postale.

I Buoni fruttiferi postali a cui ci riferiamo sono quelli ordinari, definiti anche buoni fruttiferi storici, in quanto vengono utilizzati dal 1925, quindi emessi in lire.

I buoni fruttiferi postali ordinari sono una forma di investimento a lungo termine, ma si può richiedere il rimborso in qualsiasi momento al netto della ritenuta fiscale. Per poter riscuotere anche gli interessi si dovrà attendere almeno 18 mesi dalla data di emissione del titolo.

Per poter calcolare il rendimento del buono bisogna tener presente alcuni parametri, come: il tipo di buono fruttifero sottoscritto; la data in cui è stato emesso e la data di scadenza del buono fruttifero; la data di nascita dell’intestatario e il valore del buono, cioè l’importo investito.

Buoni fruttiferi postali ordinari: caratteristiche, rendimento e durata

Buoni fruttiferi postali in lire: quando sono validi

Per capire se il buono fruttifero in lire è ancora riscuotibile bisogna chiedersi se il buono è scaduto o caduto in prescrizione. Nel caso in cui il buono risulta scaduto, si ha tempo 10 anni per far richiesta di rimborso.  Premettiamo che dal giorno della scadenza i buoni fruttiferi diventano infruttiferi.  Trascorsi i 10 anni dalla scadenza i buoni postali fruttiferi cadono in prescrizione e quindi non possono essere più rimborsabili in modo irreversibile, tutti i risparmi investiti in questo titolo vengono perduti. Se il buono fruttifero postale in lire è scaduto da più di 10 anni, è diventato un cimelio di famiglia.

I buoni che non vanno mai in prescrizione sono quelli dematerializzati, ma i buoni in lire sono tutti cartacei, quindi non c’è nessuna speranza, sempre che non siano trascorsi 10 anni dalla sua scadenza.

Buoni Fruttiferi postali in lire: come si calcola il rendimento

Una volta conclusosi l’operazione per comprendere se il buono in nostro possesso sia valido o meno, e stabilito che sia ancora valido non ci resta che calcolare il suo rendimento. Non è possibile fare un calcolo generico per i buoni fruttiferi in lire. Il loro rendimento varia da tipo di titolo e da quando è stato emesso.

Vi consigliamo, per calcolare il rendimento effettivo del vostro buono, di rivolgervi ai numerosi siti on line che con il solo inserimento della serie del buono vi calcolano il rendimento fino alla data di scadenza. Quindi non vi resta che sommarlo al capitale investito e il gioco è fatto.


Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori

Ricordiamo, che poiché i buoni fruttiferi postali sono titoli interamente garantiti dallo Stato, non rendono un tasso elevato, ma sono molto contenuti.

In conclusione, adesso siete a conoscenza di cosa fare nel momento in cui ritrovate un buono fruttifero postale in lire, dimenticato in fondo ad un cassetto. Ora non vi resta di recarvi in uno dei qualsiasi uffici postali presenti in tutto il territorio nazionale e far richiesta di rimborso.

Buoni fruttiferi Postali: come ottenere interessi maggiori

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl