Assegno unico 2022: arrivano 600mila pagamenti, i chiarimenti Inps
Assegno unico 2022, sono in arrivo 600mila accrediti per chi ha fatto richiesta: le ultime precisazioni nel messaggio numero 1714 dell’Inps.
Assegno unico 2022, continuano a crescere le richieste di accesso alla nuova misura di welfare. A partire dallo scorso mese di gennaio le pratiche coinvolgono circa 7,5 milioni di figli. Ma nel solo mese di aprile l’Inps ha visto arrivare oltre 600mila domande, che saranno lavorate e pagate a partire da questo mese di maggio. Sul punto bisogna ricordare innanzitutto che l’erogazione è possibile solo dopo la ricezione da parte dell’apposita domanda da parte dell’ente previdenziale.
La domanda viene quindi lavorata e qualora risulti necessario, vengono richieste le integrazioni documentali. In caso contrario, i pagamenti cominciano ad arrivare a partire dal mese successivo a quello della richiesta. Per ottenere l’accesso alla misura è necessario possedere tutti i requisiti. L’integrazione informativa è stata richiesta a meno dell’1% dei richiedenti, anche perché la stessa Inps provvede a effettuare le verifiche di rito con i dati che risultano già presenti nei propri archivi.
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Assegno unico 2022: quando arriva il pagamento del beneficio di welfare
Come anticipato, l’Inps provvede a verificare le domande di accesso e a dare l’ok ai pagamenti. Questi non avvengono però con una data univoca. L’istruttoria prevede il via libera ai flussi a partire dai primi giorni del mese successivo a quello di presentazione. La data non è quindi fissa, ma dipende dalle finestre temporali e dai volumi massimi giornalieri che la Banca d’Italia indica all’ente.
Per le nuove richieste, la prima istruttoria viene effettuata sulla base della data di arrivo e delle domande in attesa di lavorazione. Ovviamente, le pratiche devono passare attraverso i controlli contro coloro che cercano di ottenere l’assegno in modo fraudolento. All’inizio di marzo, ad esempio, sono arrivate richieste riferite a nuclei familiari con oltre 15 figli. In ogni caso, le verifiche riguardano un numero esiguo di pratiche. Si tratta di circa 22mila su 4 milioni di domande, tenendo presenti gli ultimi dati aggiornati al riguardo.
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Gli ultimi chiarimenti in arrivo dall’Inps sull’assegno unico: la maggiorazione in caso entrambi i genitori lavorino
Con il messaggio numero 1714 risalente allo scorso 20 aprile l’Inps ha chiarito alcuni punti importanti rispetto all’erogazione dell’assegno unico. In particolare, ha illustrato le novità introdotte con una maggiorazione di 30 euro per ogni figlio qualora entrambi i genitori lavorino. Per poterne beneficiare, devono essere presenti redditi da lavoro dipendente o simili, oppure redditi da lavoro autonomo o d’impresa.
La maggiorazione spetta anche per gli agricoli autonomi, visto che il reddito agrario è considerato come valido. L’aumento è inoltre riconosciuto anche ai braccianti agricoli, ma solo nel caso in cui risulti una contribuzione annuale.
Assegno unico 2022: le ulteriori maggiorazioni per nuclei familiari numerosi e genitori separati
Ulteriori maggiorazioni sono previste per i nuclei familiari numerosi e per i genitori separati. Nel primo caso l’aumento riguarda ogni figlio successivo al secondo e corrisponde a 85 euro mensili. La misura spetterà pienamente con Isee uguale o inferiore a 15mila euro e si riduce fino a 15 euro con ISEE uguale a 40mila euro.
Per i genitori separati l’assegno unico universale è garantito a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale. Oppure a chi ha l’affidamento condiviso dei figli. I genitori possono però stabilire l’erogazione del contributo a uno dei due, attestando l’accordo tra le parti.
Assegno unico universale e figli maggiorenni
Infine, per i figli maggiorenni l’assegno unico 2022 è riconosciuto fino al compimento dei 21 anni di età, qualora quest’ultimi frequentino un corso di formazione scolastica professionale o di laurea. Oppure svolgano un tirocinio professionale con un reddito annuo inferiore a 8mila euro. Sono inoltre compresi anche i disoccupati in cerca di lavoro e i ragazzi che svolgono il servizio civile.
Qualora i figli raggiungano la maggiore età dopo l’inoltro della domanda, resta la possibilità di presentare la richiesta in conto proprio. In tale evenienza, la domanda del figlio comporta la decadenza di quella del genitore. Mentre l’erogazione della prestazione avverrà direttamente in favore del figlio maggiorenne.
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